OTTAVI DI FINALE (RITORNO)
RISULTATI
N.B Le squadre evidenziate passano il turno
Gospic 75 - 59 Botas Spor
Umana Reyer Venezia 62 - 69 Chevakata
MBK
62 - 70 Elitzur Ramla
Electra Ramat-Hasharon 64 - 54 Extrugasa
Tarbes GB
69 - 68 Galatasaray
Levoni Taranto 81 - 70 KSSSE AZS-PWSZ Gorzow
BC Moscow 87 - 51 Panionios B.C.
Nadezhda 69 - 63 Beretta-Famila
Chevakata Vologda vince a Venezia e si qualifica
Incredibile harakiri negli ultimi 98" (62-69)
Parziali: 22-25, 39-34, 57-50
UMANA REYER: Pegoraro ne, Sottana 2, Modica 2, Johnson 32, Sanford 9, Andrade 11, Nadalin, Giauro, Romagnoli ne, Vujovic 6, Zampieri ne. All.: Riga
CHEVAKATA VOLOGDA: Zhiobakas, Pimenova 17, Kharchenko 4, Volkova 14, Koshurina, Legostayeva ne, Bokareva 15, Kliukina 2, Sapova 7, Moore 10. All.: Sokolovski
Nel più assurdo finale che la storia della Reyer femminile ricordi (forse qualche analogia con la finale dei maschi a Badalona nella Coppa Korac è del tutto pertinente) le orogranata buttano nella spazzatura la Coppa e si negano i quarti di finali che le avrebbero portate fra 15 giorni a Mosca.
Una partita durissima, fatta di muscoli e di nervi ma che la fantasia e la freschezza piena di sorrisi di Shannon Johnson aveva pilotato verso un successo che sembrava tranquillo per la Reyer, sicura di se e di altissimo livello.
Ma l'altissimo livello della prestazione delle lagunari registrava solo tre nomi (Johnson e Andrade, sopratutto, e Sanford in buona parte), per il resto era buio pesto.
Ma Johnson, Andrade e Sanford bastavano ed avanzavano fino alla fine della terza frazione, dando l'impressione che ben poco potevano le atletiche e ruvidissime bionde della steppa.
Invece l'ultimo intervallo, chiuso con 7 punti a favore di Andrade & C., rappresentava anche la fine della partita per le orogranata che lasciavano la testa in panchina e scialacquavano tutto e qualcosa di più negli ultimi 10'.
Nessun canestro nell'ultimo quarto e solo 5 tiri liberi messi a segno, tutti, dalla Johnson. Qualcosa di incredibile, con tanti ringraziamenti da parte delle russe che mai e poi mai avrebbero pensato a tale suicidio veneziano a cui partecipavano in massa Sottana, Modica, Nadalin e Vujovic autrici di errori talmente pacchiani da pensare di essere a scherzi a parte. Alla festa dell'orrido partecipava a pieno titolo l'arbitro sloveno Javor, autore di fischiate "divertenti" se non avessero determinato capovolgimenti di situazioni impensabili.
Sta di fatto che, a metà tempo, la Reyer conservava ancora un punto di vantaggio che, sommato ai 5 conquistati in Russia, dava ancora una certa tranquillità. Bocce ferme per tre minuti e mezzo e vantaggio, a -1'38", per Chevakata (59-61). Poi la sagra paesana inenarrabile con Vujovic, Sottana e Modica a sbagliare entrate solitarie e rimesse dal fondo.
A 47" dalla fine la situazione è di stallo (60-65) con azzeramento del vantaggio della partita di andata.
A meno 40" Shannon Johnson centra due liberi e fa tirare il fiato alle orogranata. Ma errori in serie consentono a Pimenova di andare alla tripla quando mancano 20" (62-68). Si potrebbe ancora rimediare giocando bene l'ultima palla ma il pasticcio comincia dalla rimessa reyerina che consegna palla alle russe capaci di sfruttare un libero su fallo e, negli ultimi 5" non succede più nulla nel silenzio totale calato sul Taliercio, fino allora ribollente del tifo degli 800 che hanno rinunciato alla Nazionale di calcio per sostenere le ragazze di coach Riga.
C'è da registrare forse la più spettacolare partita da quando è in laguna da parte di Shannon Johnson. E la grandisosa regia della capitana Mery Andrade (forse la sua miglior partita in orogranata).
Ma due giocatrici e mezzo non possono fare una squadra. Lo sanno anche nella tundra.
BERETTA FAMILA, SCONFITTA INDOLORE A OREMBURG
Missione compiuta! Il Beretta Famila Schio pur sconfitto per 69 a 63 sul difficile parquet di Orenburg, accede, con pieno merito, ai quarti di finale dell'EuropeCup. E' stata una grande impresa di tutto il collettivo con tutte le undici atlete a disposizione di coach Orlando scese in campo.
Già nella prima metà di gara, conclusasi in parità sul 34 a 34, si è visto un Beretta Famila muoversi con autorità e lucidità per poi controllare, fino al termine, le inutili sfuriate del Nadezhda, spinto dai 2000 spettatori presenti. Già domattina, all'alba, la comitiva arancione inizierà il viaggio di ritorno che, ci si augura, sia meno avventuroso di quello dell'andata durato due giorni.
E' stata una grande prova di maturità anche in considerazione di tutte le peripezie del viaggio e ambientali (21 gradi sottozero). Nella gara di andata, il Beretta Famila Schio aveva vinto per 86 a 65.
Per il Beretta Famila da segnalare le prestazioni di Masciadri (16 punti), Macchi (15 e 6 rimbalzi) e Moro, che ha sfiorato addirittura la tripla doppia (13 punti, 10 rtimbalzi e 7 assist). Per le russe sugli scudi la solita Lennox (20 punti e 7 assist) mentre buona è stata anche la prova della bielorussa Veremeenko (14 punti e 8 rimbalzi).
Splendida partita di Mery Andrade (foto) e Shannon Johnson. Ma non basta per superare le russe del Chevakata.
Plenette Michelle Pierson (BC Moscow) autrice di 21 punti
Nadezda Grishaeva (BC Moscow)