Gnocco fritto
Ingredienti per la pasta:
300 gr. di farina
150 gr. di latte
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaio d’olio d’oliva
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
strutto (oppure olio) per friggere .
Intiepidire leggermente il latte e sciogliere il cubetto di lievito. Intridere la farina con gli altri ingredienti e lavorare per 10 minuti circa facendo un impasto morbido.
Lasciare la pasta a lievitare per almeno 30 minuti.
Tirare l’impasto a sfoglia non troppo sottile, ritagliarne dei rettangoli e friggerli in una padella con lo strutto bollente.
Metterli poi su un foglio di carta assorbente affinché perdano l’unto, disporli su un vassoio e servirli caldi accompagnati da un affettato di salumi misti.
http://www.lafattoria.it/ita/torta-fritta.asp
Lo gnocco fritto, denominazione tipica nelle province di Modena e Reggio Emilia, è un prodotto alimentare italiano tipico dell'Emilia, il cui nome varia da un'area all'altra. Per esempio in gran parte della provincia di Bologna viene chiamato crescentina (nome con cui nell'Appennino modenese si chiama un altro alimento tipico, noto altresì con la metonimia di tigella), nella provincia di Parma torta fritta e nella provincia di Ferrara viene chiamato pinzino. Nella parte nord-orientale della provincia di Piacenza è comune la dizione dialettale chisulén o chisuleï (italianizzata in chisolino), ma ultimamente è in via di diffusione in tutta la provincia il nome parmense in italiano di torta fritta (anche in quelle zone del Piacentino dove è stato introdotto solo nell'ultimo decennio)[senza fonte]. In alcune zone dell'Appennino modenese è chiamato paste fritte (quasi sempre al plurale).
Preparazione [wikipedia]
Dapprima viene preparato un impasto di farina di frumento, sale, strutto e lievito. Dopo la lievitazione, la pasta viene ridotta in una sfoglia alta pochi millimetri (da circa 2 a 6) e tagliata in rombi di circa 10 cm di lato, che vengono fritti secondo la tradizione in abbondante strutto bollente.
Lo strutto di maiale ha un punto di fumo molto alto (ca. 230 °C). Le moderne norme di sicurezza imposte a bar, ristoranti, mense e comunità rendono difficile reperire in commercio friggitrici che superano la temperatura di 190 °C; dovendo calare la temperatura di frittura, almeno negli ambienti industriale e della ristorazione, si è costretti ad usare oli diversi dallo strutto in quanto usandolo per friggere a 190 °C lo gnocco ne risulterebbe imbevuto di unto. È possibile quindi utilizzare olii di semi o di palma, frazionato o bifrazionato ad una temperatura di frittura può variare fra i 180 °C ed i 188 °C in relazione allo spessore della pasta da friggere.
La pasta viene quindi fritta (normalmente circa un minuto per lato) e si gonfia formando una "pancia". Lo gnocco fritto può essere gustato dopo averlo riempito con affettati, lardo, pesto, formaggi.
La regione Emilia-Romagna e il ministero hanno incluso lo gnocco fritto, con la settima revisione, nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani