I Musici (E. Petroni)
Un ricco cittadino
Un giorno invita a pranzo il suo vicino,
Perchè, amante di musica, volea
Fargli a mensa ammirar certi cantanti,
Che perfetti credea.
Dier principio al concerto tutti quanti.
Ma si prese un tropp’alto, un troppo basso,
Gridava il terzo col più gran fracasso.
Il vicino invitato
Più non potè resistere a lo strazio
Che ‘l suo orecchio provava;
La testa gli girava:
«Basta, basta», irritato
Disse infin al padron, «basta, son sazio.
«Che vuoi che ammiri? I tuoi
«Canterini son asini, son buoi!»
«E’ ver» rispose quegli un po’ confuso;
«D’esser teco d’accordo io non ricuso.
«Costor cantano falso; ma se tu
«Conoscessi la loro sobrietà,
«La probitade, e ogni altra lor virtù!...»
«Ma» rispose il vicin, «qui si richiede
«Solamente di canto abilità.
«E che importano or l’altre qualità?»
E. Petroni
http://www.larici.it/culturadellest/letteratura/krylov/23.htm
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