Da Mosca La Voce della Russia!

Favole russe del XVIII secolo.

Quando la Russia parlava il linguaggio della fiaba.

Un programma di Aurelio Montingelli e Anna Gromova per scoprire nel passato le profetiche allusioni del presente.

Con irriverenza e fedelta’.


3dmitriev_1790a
Ivan Dmitriev (1760-1837).

Nella Russia dei lumi i nobili non potevano essere dei fannulloni. Una legge imponeva loro di prestare servizio nelle istituzioni pubbliche o nell’esercito.

Molti sceglievano questa via anche perche’ le scuole dei maggiori reggimenti erano le migliori del paese.

Ivan Dmitriev riusci’ a fare carriera nell’esercito, arrivo’ al grado di colonnello, e nella vita civile fu ministro della giustizia.

Ma i contemporanei e i posteri lo apprezzarono per la sua natura poetica, per le favole che sembrano sgorgare come da una sorgente e per una autobiografia che vide la luce soltanto tre decenni dopo la sua morte.



Ivan Dmitriev

“Come riconoscere un amico”

(1803)


3dmitriev_favola_2707



C’era una volta un topolino

Audace e biricchino.

Che il mondo esplorar voleva.



Fuori dalla tana mise il musetto

E si ritrovo’ privo del tetto

Ma nel mondo ignoto e avventuroso.



Poi al di la’ di un basso colle

Di un prato in fra le zolle

Scorse due fiere.



In preda allo spavento

Si mise a correre come il vento

Ma a casa ritornato

Racconto’ a tutti l’accaduto

“Solo per poco non sono deceduto!”

Egli disse alla mamma.



“Il caso mi ha salvato

Ma anche l’amico che ho trovato.

Le cose sono andate cosi’.



Innanzi a me ho visto

Un cavaliere di speron provvisto

Con un mantello colorato



Tremendo era lo sguardo

Per quanto mi ricordo.

E poi il grido suo di guerra!.



Quando sentii il chicchirichi’

Il cuore in gola mi sali’.

Meno male che c’era lui...



Aveva la faccetta tutta compunta

In cui era riassunta

L’amore e la bonta’.



Gli zampini morbidi e curati

Lunghi baffi smisurati

E una coda ricca e avvolgente.



“Non temere topolino

Sei troppo piccolino.

Torna pure dalla mamma.



Ma un giorno ci vedremo

E al mondo grideremo

Che dei topi



Io sono l’amico prediletto

Come del lupo l’agnelletto.

Mettiti un po’ in carne



Ciao

E miao.



Avete ascoltato “Favole russe del XVIII secolo”

Quando la Russia parlava con il linguaggio della fiaba.

Con la partecipazione straordinaria e fiabesca di Aleksandr Prokhorov.


http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/55518946/83120248.html

Nella pagina linkata è disponibile il contributo audio.