La prima parte la conosce anche il Gringox.
Mi hanno clonato la carta di credito e si sono serviti.
Fortunatamente ho l'abitudine di lasciare sulla carta che uso per pagare solo il minimo indispensabile e quindi il danno non è stato grande ma il fastidio è sempre notevole.
Secondo me il Pero mi ha gufato, perchè quando al supermercato in cui lui gentilmente mi ha accompagnato io ho pagato con la carta di credito, lui candidamente mi chiede: "ma tu non hai mai avuto problemi pagando con la tua carta?". io rispondo "no fino adesso, cedrto che non si sa mai..." e zac! preciso come una lettera (espressione francese che da noi ha poco significato) il brigante di turno si è impadronito dei dati della mia carta ed ha fatto scempio.
Così domenica sono rimasto con le tasche vuote e dopo una breve indagine presso altri amici ho scoperto che a quanto pare la clonazione delle carte di credito è uno sport molto praticato da quelle parti.
C'è comunque un altro fatto degno di nota che voglio raccontarvi e di questo nemmeno il Gringox ne è a conoscenza poichè la definizione del tutto è arrivata soltanto ieri.
Potrei definire il tutto una truffa da poveri degna di un film di Totò o una sorta di pacco alla Nanni loy.
Sabato mattina ero nel mio albergo e vicino alla reception noto molte persone di diversa provenienza, gente di colore che parlava francese, ragazzi un po' punk che parlavano inglese, degli asiatici ed un signore di fisionomia indiana molto ben vestito con un bell'orologio d'oro ed un anello, in fila vicino alla reception, che mi fa un cenno di saluto con il capo.
Io ricambio il saluto.
Dopo un po' di minuti esco in strada e davanti all'hotel chiamo il Fezol per accordarmi sul luogo e l'ora del nostro incontro.
Mentre il telefono squillava il tipo indiano era uscito in strada, si avvicina e mi chiede: "excuse me Sir, do you speak english?" ed io: "Yes, just a moment please..." e finisco la mia telefonata. a questo punto il tipo dall'aria per bene e dalle buone maniere mi racconta con un fil di voce in perfetto inglese che era arrivato ieri sera da Odessa e che per la fretta di arrivare in hotel aveva preso un taxi in strada ma che ad un certo punto quando lui stava riordinando i documenti e contando i soldi, il taxista si è fermato e lo ha buttato fuori dal taxi denendosi passaporto e soldi.
Mi dice che a questo punto lui è riuscito ad arrivare in città e che aveva denunciato il tutto alla polizia e mi sventaglia sotto il naso una specie di verbale scritto in inglese con tanto di timbro e firma che dichiarava l'accaduto.
Io mi stupisco per il documento scritto in inglese ma lui mi dice che il poliziotto aveva un modello standard e che lo aveva solo riempito con i suoi dati.
Inoltre mi dice che ha telefonato alla sua banca e che in giornata arriverà un bonifico telex a suo nome alla banca centrale a Kiev.
Mi chiede il favore di indicargli come raggiungere il centro perchè gli hanno detto dove andare a farsi tradurre il documento in ucraino e mi chiede pure se posso prestargli qualche soldo (270 grivne) per comperare una carta telefonica internazionale onde poter chiamare la sua banca.
Mosso a compassione gli infilo 300 grivne (30 euro) lo piglio con me su una marshrutka (che gli pago) e poi sul metro (di cui gli pago anche il gettone di ritorno).
una volta in centro mi indica la via del traduttore e mi dice che dopo avrebbe dovuto prendere un taxi per andare alla banca centrale ma che non sapeva quanto poteva costare.
A questo punto telefono al Fezol, gli spiego l'accaduto e gli chiedo quanto secondo lui si poteva dare ad un taxista per raggiungere dal centro la piazza Moscovskaya.
Lui mi dice indicativamente 50 grivne (5 euro).
Quindi con l'indiano raggiugiamo due taxi ed io chiedo al primo della fila il costo per andare alla bamca dell'indiano ma qui accade un fatto strano, il secondo taxista della fila comincia ad insultare il primo, in pratica lo caccia e si intromette nella trattativa chiedendomi 200 grivne.
Lo saluto cordialmente, con disappunto dell'indiano e mi dirigo più avanti ove vedo fermarsi un altro taxi.
Chiedo a questo se 50 grivne bastano per recapitare l'indiano alla sua banca e lui accetta.
A questo punto l'indiano mi dice che vuole prima tradurre il documento e poi andare in banca e mi prega quindi di spiegarlo al taxista e di farsi lasciare il suo numero di telefono e cos`¡o faccio.
Lui mi dice che alla sera mi avrebbe restituito i soldi, ringraziandomi ancora una volta per l'aiuto.
Gli lascio il mio numero di telefono e lo invito a chiamarmi in caso di bisogno, cosa che lui puntualmente fa un po' più tardi chiedendomi la cortesia di comprargli una ricarica telefonica per il telefono del taxista che aveva chiamato ripetutamente la moglie che parla inglese per fargli da interprete, e così faccio anche questo.
Alla sera mi chiama dicendomi che aveva un appuntamento di affari e che mi avrebbe restituito i soldi il mattino seguente alle ore 9.
Al mattino di domenica non lo vedo e chiedo in hotel notizie del tipo.
Nessuno lo ha mai visto e nessuno sa della penosa storia del furto dei suoi soldi.
Mi chiama verso le 11 dicendomi che mi avrebbe restituito i soldi nel pomeriggio ma poi svanisce nel nulla...
Ho provato a chiamarlo lunedì ed anche ieri dall'aeroporto ma il suo telefono non rispondeva più.
Sinceramente non ho ben capito questa truffa da poveri.
Forse, come ha detto un mio amico, avrebbe guadagnato di più chiedendo la carità o forse no, girando 3 o 4 hotel al giorno, truffando piccole cifre che i turisti ne manco denunciano...
Con buona dose di provabilità il tipo era in combutta con il primo taxista, quello che voleva 200 grivne e visto che non le ha ottenute ha recuperato in extremis con la ricarica telefonica.
Comunque sia quei quattro soldi che mi ha rubato direi che se li è veramente guadagnati...

D.G. pollo...