Ciao Kashka, nessun problema, se ti sei sentita offesa da qualche mia frase scusami. Ogni persona ha la sua opinione e nessun’altro ha il diritto di cambiarla, questo è un forum e non tutti la pensano allo stesso modo. Alcuni forumisti (che in certi posti ci sono nati, o ci vivono e ci lavorano da anni) ti hanno detto come la pensano. Non è che per forza devi credergli e non è detto che le persone incontrate siano dello stesso tipo. L’importante è che la persona che scegli per la vita sia una persona per bene, poi se il vicino di casa è astemio o ubriacone alla fine sono problemi suoi, no?
Andare a sindacare su quello che fa Savin (che non conosco) a casa sua non lo trovo logico. Anche perchè i 300 euro di cui parli, se tu lavorassi come operaia o come cameriera in certe zone dell’Ucraina, un datore di lavoro ucraino magari nemmeno te li darebbe. Le aziende (di imprenditori italiani, ucraini o neozelandesi che siano) pagano gli operai secondo i contratti, esistono dei salari minimi regionali oltre il quale non si può scendere (almeno in Russia, in Ucraina non so ma penso uguale).
Il mio commento un po’ stupido sullo stirare le camicie e fare i lavori pesanti serviva a puntualizzare in modo scherzoso una suddivisione dei ruoli che in Europa è, secondo me, meno marcata che in Ucraina o in Russia. Cosa che infatti hai notato anche tu. Se tuo marito si stira le camicie meglio per te. Pure io non ho mai “preteso” le camicie stirate, semplicemente in casa nostra ci si aiuta a vicenda come fate anche voi. Stirare non è piacevole, lo so, per quello che mi riguarda nemmeno zappare l’orto della suocera è granché piacevole, lo faccio perchè è giusto per me farlo.
Se intendi l’emancipazione come “l'acquisizione di diritti civili, politici e sociali”, allora ovviamente non ci sono differenze tra italia ucraina, esiste il diritto di voto, il diritto di parola, il divorzio, il matrimonio, la democrazia, i diritti umani e se non mi sbaglio da poco pure il gay pride, quindi ora l‘Ucraina è un paese europeo con tutti i diritti ecc ecc. Ci sono pure gli stranieri al governo là (https://www.youtube.com/watch?v=9jZGVYbM4sw), e noi che ridevamo della nostra ministra congolese...vabbè questa è in effetti fuori tema, ma dubito che abbiano fatto due rivoluzioni per liberarsi dal degrado sovietico.
In sostanza, io posso capire che per questioni sentimentali tu al momento veda solo il meglio di un paese che ti attrae. Gli altri commenti di chi abita lì immagino siano sinceri, anche se magari meno positivi e gradevoli per chi sta pensando di trasferirsi come te. Immagino ci sia un motivo che spinga 230.000 ucraini a vivere in Italia.
Comunque l’importante alla fine è sempre pensare bene prima di fare delle scelte, poi farle...ed essere felici!
...ai miei tempi degli scout, durante i campi estivi in cui facevamo le tende sopraelevate e, ovviamente c'erano le corvee di pulizia campo, lavaggio pentole e altro... rivolgendoci alle nostre donzelle noi maschiacci avevamo coniato un paio di simpaticissimi detti: "donna oggetto, casa e letto", "donna schiava, stira e lava"

Ovviamente per far adirare non poco le suddette

e provocare simpatiche reazioni
Ovviamente erano scherzacci, ma non so perché, questo topic mi ha risvegliato certi ricordi...
Bello il racconto su tua nonna Kashka...
Per quanto riguarda la mia esperienza che dire, io non sono un "terrone" di origine, e sono anzi un "terrone del nord", dato che sono mezzo trevisano; però probabilmente sono più "terrone" nell'animo

, o forse meglio sarebbe dire più "caucasico", georgiano (e forse è per questo che vado spesso in Georgia e mi trovo a casa da quelle parti

); e sono probabilmente molto controcorrente e arcaico rispetto al pensiero moderno, ma... io sostengo la netta divisione dei ruoli tra uomo e donna nella famiglia. L'importante, anzi, fondamentale è che ci sia la libertà; nessuna imposizione. E non mi vergogno di dirlo e, anzi, lo pratico nella mia vita. Ovvio che nell'Europa contemporanea le difficoltà economiche e finanziaria all'interno delle famiglie rendono un approccio del genere praticamente impossibile, e poi c'è ovviamente il concetto dell'emancipazione, del carrierismo femminile, ecc, ecc.
Nella mia famiglia (ho moglie ucraina), io lavoro e porto a casa "la pagnotta", la mogliettina si occupa della casa, e soprattutto dei figli (ho due bambini). Io non impongo nulla, chiaramente si tratta di una sorta di accordo non scritto, tutto si svolge in modo assolutissimamente naturale, e la mogliettina sa quello che deve fare, sente la responsabilità, il proprio ruolo e agisce di conseguenza. Io ovviamente quando posso aiuto, soprattutto coi bambini e in cucina; ma è ovvio che al resto ci pensa lei. E non è una questione che piaccia o non piaccia (stirare e lucidarmi le scarpe non sono forse due attività estremamente divertenti), ma se sono cose da fare, le si fa. E la cosa per me importante, e da rimarcare, è il fare le cose senza "bofonchiare", senza farle pesare... questo significa per me la maturità della persona che comprende, accetta liberamente e liberamente agisce per il bene della famiglia in un contesto famigliare in cui vige un tale approccio, che ribadisco, è accettato e condiviso da noi. Rigetto le accuse di chi dice che lei sia "succube" della situazione; al contrario lei sa bene quello che fa; lo accetta per il bene della famiglia. Ognuno contribuisce come deve all'esistenza della famiglia.
In fondo come si dice qui: "chuzhaja sem'ja - tembij les" (чужая семья, темный лес), e sindacare o giudicare il modo di vita delle altre famiglie è cosa sbagliata. Io vivo la mia ersperienza di famiglia così, e siamo felici così.
Chiaro che la mogliettina non si sta realizzando come donna nel lavoro; ogni tanto si tocca questo discorso; ma il momento dopo salta fuori qualche faccenda domestica urgente e quel discorso torna nel dimenticatoio. Esistono determinate priorità, e quella principale è la famiglia.
Io ritengo che non si possa fare bene entrambe le cose; lavorare e fare carriera e seguire i bambini e la casa. Si può eventualmente avere un supporto in casa (baby sitter o donna delle pulizie) che può garantire il normale svolgimento della quotidianità... ma io ritengo non sia la stessa cosa della moglie e della mamma che si occupa in prima persona della famiglia. Una persona esterna non è la stessa cosa.
Dunque, ritenendo che sia poco efficace il fare entrambe le cose, e ritenendo prioritario l'ambito famigliare; penso che la moglie sia meglio che stia in casa.
Detto questo, un ultima cosa sulla femminilità. Forse sarò in contrasto con qualcuno, ma io parlo sempre della mia esperienza personale con una donna russa (ucraina, di sangue mezzo russo): la femminilità è un aspetto centrale della sua natura. Lei è mamma, è moglie, ma è anzitutto ragazza! Per cui, altro che balle, ci tiene eccome a curarsi; e sta davanti allo specchio parecchio tempo; e non si lascia andare e non si "smolla", nonostante siamo insieme da anni ormai... anzi, in ogni occasione cerca sempre di mettersi giù bene, da gnocca; e anzi, semplicemente anche la mattina, anche se deve stare solo in casa, ci tiene ad essere presentabile, anzitutto per se stessa, perché è donna e le piace sottolinearlo. Nelle occasioni di uscite poi, cerca oltre ad essere femminile, di trovare il giusto equilibrio tra un essere "sexy" piacevole (mai volgare) e uno stile elegante; usa spesso i tacchi alti, le gonne anche corte, ecc. E questo a me piace; e ritengo che sia giusto che sia così.
Comunque, in generale, il sunto della questione l'ha meravigliosamente descritto Kot nell'intervento di cui sopra che io personalmente approvo al 100%.
Ciao.
Gringox