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News - L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
direttore [ 09 Febbraio 2016, 20:24 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Sabato prossimo il primo ministro francese incontrerà il premier russo per affrontare il tema della revoca dell'embargo russo sugli alimenti. Incontro tra Francia e Russia sul tema dell’agroalimentare. A tema la revoca dell’embargo russo sugli alimenti. Sabato prossimo, infatti, il primo ministro francese, Manuel Valls incontrerà il capo del governo russo, Dmitry Medvedev. Oggi Valls, insieme al ministro francese dell’Agricoltura, Stephane Le Foll, e al
ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, ha incontrato i rappresentanti delle grandi catene di vendita al dettaglio per discutere le misure di emergenza per il sostegno ai produttori agricoli. “Discuterò con Medvedev della graduale abolizione del divieto di carne suina“, scrive il quotidiano francese Le Parisien, citando il primo ministro francese.
Già nel mese di agosto 2015, Le Foll aveva annunciato che la chiusura del mercato russo aveva portato “all’aumento di 100-150 mila tonnellate di carne di maiale“, bloccate sul mercato europeo per la impossibilità di export nella
Federazione. Anche il parlamentare repubblicano francese Thierry Mariani ha recentemente chiesto l’abolizione delle sanzioni contro la Russia, proponendo di avviare al più presto una “raccolta del maggior numero possibile di firme” tra i parlamentari francesi.
Fonte: Askanews
direttore [ 09 Febbraio 2016, 20:25 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina atterra stasera a Mosca, dove si ferma fino a giovedì pomeriggio. Domani mattina visiterà la fiera ProdExpo e incontrerà i principali espositori italiani. Giovedì mattina invece avrà un faccia a faccia con il vice primo ministro Arkadij Dvorkovich alla sede del governo russo, detta Casa Bianca. Dopo l’incontro con Dvorkovich, il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, visiterà lo stabilimento Marr-Cremonini, che rappresenta uno dei più grossi investitori italiani nel settore alimentare. Lo stabilimento si trova nella zona periferica di Mosca, ad Odintsovo.
Fonte: Askanews
luq [ 09 Febbraio 2016, 20:45 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
E sempre dalla Russia:
Russia, imprese italiane premono per stop a sanzioni
Il mondo delle imprese italiano sta esercitando pressioni sulle autorità nazionali per un superamento delle sanzioni contro la Russia. Lo ha detto Claudio Marenzi, presidente dell’associazione Sistema Moda Italia, una delle più grandi organizzazioni mondiali di rappresentanza degli industriali del tessile e moda, intervistato da Ria Novosti. Gli esponenti del mondo delle imprese che lavorano nell’ambito della moda stanno esercitando pressioni “sulla comunità europea e anche sul primo ministro italiano Matteo Renzi per rimuovere – ha proseguito Marenzi - tutte le barriere fra Europa e Russia, dal momento che queste hanno un impatto molto forte non solo sull’industria della moda, ma anche sulle attività di imprese impegnate nell’ambito della filiera alimentare e nella produzione di mobilia”.
http://www.ilvelino.it/it/article/2...b-71712e0b9969/
direttore [ 11 Febbraio 2016, 0:56 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina atterra stasera a Mosca, dove si ferma fino a giovedì pomeriggio. Domani mattina visiterà la fiera ProdExpo e incontrerà i principali espositori italiani. Giovedì mattina invece avrà un faccia a faccia con il vice primo ministro Arkadij Dvorkovich alla sede del governo russo, detta Casa Bianca. Dopo l’incontro con Dvorkovich, il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, visiterà lo stabilimento Marr-Cremonini, che rappresenta uno dei più grossi investitori italiani nel settore alimentare. Lo stabilimento si trova nella zona periferica di Mosca, ad Odintsovo.
Fonte: Askanews
Sono passati quasi due anni dall’inizio delle sanzioni alla Federazione Russa e un anno e mezzo dall’embargo russo sui prodotti europei. E l’Italia non si arrende. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, infatti, è intervenuto oggi alla Fiera ProdExpo, in scena a Mosca, dove la produzione agroalimentare italiana è rappresentata da 30 imprese. “L’agroalimentare è una buona via per un salto di qualità nelle relazioni, e comunque uno spazio di partnership formidabile tra i nostri due Paesi”. E ad Askanews che gli chiede quando finiranno le sanzioni, Martina replica: “è una domanda da un milione di dollari”. Lasciando intendere poi che tutto “ruota
intorno” al rispetto degli accordi di Minsk. Il ministro ha una due giorni intensa in Russia, iniziata questa mattina con una visita a ProdExpo, esposizione fieristica di settore, che raccoglie migliaia di espositori. “Sono venuto a questa fiera come occasione per sviluppare la partnership commerciale con la Federazione Russa” ha dichiarato il ministro
in un briefing con la stampa italiana. “Ovviamente consapevoli del momento particolare che stiamo attraversando con Mosca, noi però siamo, come sapete, tra quelli che più spingono perché si riaprano i ponti della diplomazia e
dell’intesa politica. Ci sono dei passi in avanti positivi, che ci auguriamo possano portare a novità utili. L’agroalimentare italiano ha sofferto in questi ultimi periodi dell’effetto dell’embargo russo, ma d’altra parte, vediamo quanta domanda di agroalimentare c’è”. Martina, accompagnato dall’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini e accolto alla fiera dal direttore dell’Ufficio Ice di Mosca Pier Paolo Celeste, ha ricevuto un caloroso benvenuto dagli imprenditori presenti. Con loro ha scambiato battute e assaggiato i prodotti della buona tavola italiana. Il ministro ha riconosciuto il momento particolare che stiamo attraversando con Mosca, pur ricordando che “l’auspicio è che maturino condizioni più positive di quelle che abbiamo ereditato – ha detto ai giornalisti -. Mi auguro che ci sia da parte di tutti uno sforzo. Conosco il lavoro che sta facendo il nostro Paese: siamo dentro a questo impegno. Ed è importante che dentro questo quadro ci siano esperienze di impresa. Il fatto che ci sia un ministro qui, qualcosa vorrà pur dire. Il fatto poi che questa visita possa portare a un impegno più solido e più forte, la prendo come una naturale conseguenza dell’impegno che mi prendo”. Domattina si terrà un importante faccia a faccia con il vice primo ministro Arkadij Dvorkovich alla sede del governo russo. Dvorkovich già a settembre aveva specificato agli imprenditori italiani che l’embargo russo non verrà cambiato di una virgola, finchè restano le sanzioni; aveva inoltre parlato di “piani per l’aumento della produzione agricola russa. Piani convenienti per tutti: per noi ma anche per i nostri amici italiani”. Secondo il vice premier “è il momento più conveniente per investire, perchè è cambiata la situazione macroeconomica e in Russia è più vantaggioso produrre“. “Noi continuiamo a lavorare affinché le imprese agroalimentari italiane si insedino sempre di più qui”, ha aggiunto Martina. “Perché si sviluppino partnership imprenditoriali con esperienze russe. Credo ci siano le condizioni per fare questo lavoro e il fatto che ci sia un’ambasciata molto attrezzata su questo fronte, e ci siano diverse imprese, attente al mercato russo, sono le premesse fondamentali per fare un buon lavoro”.
L’Italia resta comunque il quarto partner commerciale della Russia dopo la Cina, i Paesi Bassi e Germania, in base ai dati del Cremlino.
Fonte: Askanews
Bozhe82 [ 11 Febbraio 2016, 6:00 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina atterra stasera a Mosca, dove si ferma fino a giovedì pomeriggio. Domani mattina visiterà la fiera ProdExpo e incontrerà i principali espositori italiani. Giovedì mattina invece avrà un faccia a faccia con il vice primo ministro Arkadij Dvorkovich alla sede del governo russo, detta Casa Bianca. Dopo l’incontro con Dvorkovich, il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, visiterà lo stabilimento Marr-Cremonini, che rappresenta uno dei più grossi investitori italiani nel settore alimentare. Lo stabilimento si trova nella zona periferica di Mosca, ad Odintsovo.
Fonte: Askanews
Sono passati quasi due anni dall’inizio delle sanzioni alla Federazione Russa e un anno e mezzo dall’embargo russo sui prodotti europei. E l’Italia non si arrende. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, infatti, è intervenuto oggi alla Fiera ProdExpo, in scena a Mosca, dove la produzione agroalimentare italiana è rappresentata da 30 imprese. “L’agroalimentare è una buona via per un salto di qualità nelle relazioni, e comunque uno spazio di partnership formidabile tra i nostri due Paesi”. E ad Askanews che gli chiede quando finiranno le sanzioni, Martina replica: “è una domanda da un milione di dollari”. Lasciando intendere poi che tutto “ruota
intorno” al rispetto degli accordi di Minsk. Il ministro ha una due giorni intensa in Russia, iniziata questa mattina con una visita a ProdExpo, esposizione fieristica di settore, che raccoglie migliaia di espositori. “Sono venuto a questa fiera come occasione per sviluppare la partnership commerciale con la Federazione Russa” ha dichiarato il ministro
in un briefing con la stampa italiana. “Ovviamente consapevoli del momento particolare che stiamo attraversando con Mosca, noi però siamo, come sapete, tra quelli che più spingono perché si riaprano i ponti della diplomazia e
dell’intesa politica. Ci sono dei passi in avanti positivi, che ci auguriamo possano portare a novità utili. L’agroalimentare italiano ha sofferto in questi ultimi periodi dell’effetto dell’embargo russo, ma d’altra parte, vediamo quanta domanda di agroalimentare c’è”. Martina, accompagnato dall’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini e accolto alla fiera dal direttore dell’Ufficio Ice di Mosca Pier Paolo Celeste, ha ricevuto un caloroso benvenuto dagli imprenditori presenti. Con loro ha scambiato battute e assaggiato i prodotti della buona tavola italiana. Il ministro ha riconosciuto il momento particolare che stiamo attraversando con Mosca, pur ricordando che “l’auspicio è che maturino condizioni più positive di quelle che abbiamo ereditato – ha detto ai giornalisti -. Mi auguro che ci sia da parte di tutti uno sforzo. Conosco il lavoro che sta facendo il nostro Paese: siamo dentro a questo impegno. Ed è importante che dentro questo quadro ci siano esperienze di impresa. Il fatto che ci sia un ministro qui, qualcosa vorrà pur dire. Il fatto poi che questa visita possa portare a un impegno più solido e più forte, la prendo come una naturale conseguenza dell’impegno che mi prendo”. Domattina si terrà un importante faccia a faccia con il vice primo ministro Arkadij Dvorkovich alla sede del governo russo. Dvorkovich già a settembre aveva specificato agli imprenditori italiani che l’embargo russo non verrà cambiato di una virgola, finchè restano le sanzioni; aveva inoltre parlato di “piani per l’aumento della produzione agricola russa. Piani convenienti per tutti: per noi ma anche per i nostri amici italiani”. Secondo il vice premier “è il momento più conveniente per investire, perchè è cambiata la situazione macroeconomica e in Russia è più vantaggioso produrre“. “Noi continuiamo a lavorare affinché le imprese agroalimentari italiane si insedino sempre di più qui”, ha aggiunto Martina. “Perché si sviluppino partnership imprenditoriali con esperienze russe. Credo ci siano le condizioni per fare questo lavoro e il fatto che ci sia un’ambasciata molto attrezzata su questo fronte, e ci siano diverse imprese, attente al mercato russo, sono le premesse fondamentali per fare un buon lavoro”.
L’Italia resta comunque il quarto partner commerciale della Russia dopo la Cina, i Paesi Bassi e Germania, in base ai dati del Cremlino.
Fonte: Askanews
Chi ha iniziato questa "guerra di sanzioni"? Tocca alla Ue fare il primo passo e cancellare le sanzioni: 1 nanosecondo dopo le toglierà la Russia.
Ma a sensazione rimarranno fino a giugno, se non ancora fino alla fine dell'anno: i governanti europei che ci sono ora sono fatti così: il loro ricco stipendio lo percepiscono, se le aziende chiudono o fatturano meno non importa...
Fa sorridere che si trovano i soldi per Erdogan, che ormai ricatta in stile mafioso, mentre nel suo Paese vengono arrestati professori e giornalisti, nel Kurdistan l'esercito combatte casa x casa nelle città, sta piano piano islamizzando la società e distruggendo la laicità di Ataturk, ci sono legami quanto meno sospetti con Isis per usare un eufemismo...
Fonti:
http://it.sputniknews.com/politica/...UE-Confini.html (in italiano)
http://m.spiegel.de/politik/ausland...1372320821.html (fonte della notizia di Sputnik in tedesco: non credo Spiegel sia al soldo del Cremlino)))
P.s. ritornando più in topic: al supermercato Auchan sono scomparsi i prodotti agricoli della Turchia, dove c'era la bandierina turca ora ci sono quelle del Marocco, dell'Egitto e della SIRIA (le zone fertili a ridosso delle coste -clima mediterraneo- sono sotto il controllo di Damasco): arance siriane costano 60 rubli al chilo.
Russia in translation [ 14 Febbraio 2016, 11:30 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Ciao a tutti i forumisti!
“La Russia non aspira a diventare il capo del mondo intero” / RIT
Le dichiarazioni di Medvedev alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Il contrasto tra Federazione russa e UE-USA sembra non appianarsi. A vostro avviso la Russia fa bene a non voler trattare sulle sanzioni?
direttore [ 18 Febbraio 2016, 19:06 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Ciao a tutti i forumisti!
“La Russia non aspira a diventare il capo del mondo intero” / RIT
Le dichiarazioni di Medvedev alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Il contrasto tra Federazione russa e UE-USA sembra non appianarsi. A vostro avviso la Russia fa bene a non voler trattare sulle sanzioni?
Durante le conferenze e gli incontri con la stampa tutti sembrano rigidi, poi dietro le quinte...

La Russia ha carte strategicamente interessanti da giocare al tavolo delle trattative...l'Ue inesistente non riesce più a contenere i propri membri (vedi i recenti accordi tra Mosca e l'Austria oppure l'incontro di Putin con il premier ungherese Orban o ancora i segnali che arrivano da Roma e Parigi), Bruxelles minaccia ripercussioni o alza la voce con i suoi "figli" solo quando lo Zio Sam si accorge che l'Europa mostra segni di autonomia e indipendenza per qualche ora di troppo
Intanto l'Italia continua a muoversi
"L’Italia è contraria alla proroga automatica delle sanzioni contro la Russia e si propone di iniziare a discutere la questione nel mese di giugno. Lo ha sostenuto Konstantin Kosachev, presidente della Commissione Affari esteri della Camera alta del parlamento russo, a seguito di un incontro con una commissione di parlamentari italiani.
I deputati italiani secondo Kosachev “hanno ricordato la posizione già una volta pubblicamente annunciata dal premier Matteo Renzi che l’Italia non permetterà l’estensione automatica delle sanzioni contro la Russia”. Per poi aggiungere: “vedremo quale sarà il risultato”, ha detto.
Kosachev ha aggiunto che un viaggio in Italia a maggio è previsto per alcuni membri del Parlamento russo per tenere incontri e trattative con i loro omologhi italiani.
La commissione italiana era guidata dall’onorevole Alessandro Pagano (Nuovo Centro Destra) a capo della delegazione del Gruppo Italiano dell’Unione Interparlamentare, giunta a Mosca per una serie di incontri con commissioni della Duma (Affari Internazionali, Energia, Politica Economica, Istruzione, Cultura) nei giorni scorsi, e oggi del Consiglio della Federazione , il senato russo (Affari internazionali).
Fonte: Askanews
luq [ 29 Febbraio 2016, 13:59 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Continua il tira e molla:
Russia, Squinzi: togliere le sanzioni, non convengono a nessuno
Roma, 28 feb. (askanews) - Secondo il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi le sanzioni contro la Russia andrebbero tolte. "In linea di massima direi di sì - ha detto ad Affaritaliani.it - . Poi adesso vediamo, perché mi pare che ci sia già un movimento in questa direzione. Quindi non preoccupiamoci più di tanto".
L'Italia spinge per togliere le sanzioni ma altri paese europei, come la Germania, sembrano più restii. "No - prosegue Squinzi - è tutto da vedere. Non dimentichiamoci che la Russia è un mercato di grande esportazione anche per le Germania. Comunque secondo me toglieranno le sanzioni rapidamente, anche perché in questo momento non convengono a nessuno".
http://www.askanews.it/nuova-europa...o_711746946.htm
anto63 [ 01 Marzo 2016, 11:21 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Continua il tira e molla:
Russia, Squinzi: togliere le sanzioni, non convengono a nessuno
Roma, 28 feb. (askanews) - Secondo il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi le sanzioni contro la Russia andrebbero tolte. "In linea di massima direi di sì - ha detto ad Affaritaliani.it - . Poi adesso vediamo, perché mi pare che ci sia già un movimento in questa direzione. Quindi non preoccupiamoci più di tanto".
L'Italia spinge per togliere le sanzioni ma altri paese europei, come la Germania, sembrano più restii. "No - prosegue Squinzi - è tutto da vedere. Non dimentichiamoci che la Russia è un mercato di grande esportazione anche per le Germania. Comunque secondo me toglieranno le sanzioni rapidamente, anche perché in questo momento non convengono a nessuno".
http://www.askanews.it/nuova-europa...o_711746946.htm
cum grano salis entri nella zucca di chi ci governa.....
la speranza è l'ultima a morire
direttore [ 01 Marzo 2016, 12:37 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Purtroppo la classe politica invece di essere interprete del sentimento dei popoli si trova in una dimensione parallela con tempistiche opposte rispetto al mondo reale

Maxovich [ 01 Marzo 2016, 12:50 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
I numeri negativi di queste sanzioni sono impressionanti, piccole medie e grandi industrie italiane comprese quelle dell'auto ci stanno rimettendo troppo, stessa cosa anche altri paesi Europei.
I governi non possono rimanere sordi alle richieste delle industrie.
Bozhe82 [ 01 Marzo 2016, 13:54 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
I numeri negativi di queste sanzioni sono impressionanti, piccole medie e grandi industrie italiane comprese quelle dell'auto ci stanno rimettendo troppo, stessa cosa anche altri paesi Europei.
I governi non possono rimanere sordi alle richieste delle industrie.
I governi (dalla pseudo-destra alla pseudo-sinistra) purtroppo ci sentono bene quando arrivano gli ordini da oltreoceano: oltretutto, come verificabili da internet, in questo periodo di sanzioni, gli Usa hanno continuato a comprare i propulsori per missili Rd-180 RUSSI: senza di loro, le missioni Nasa e i satelliti militari americani rimarrebbero a terra...
Il Congresso a maggioranza repubblicana tentenna nell'approvare la legge di Maccain per bandire gli acquisti di queste componenti, oltretutto pure il Pentagono ha fatto capire al senatore che non si può fare...
La Boeing costruisce i suoi aerei con l'alluminio russo... alla fine della fiera, paradossalmente, le sanzioni le paga chi meno di tutti le voleva (sono state imposte ed eseguite da politici zelanti, che si sono disinteressati degli interessi economici nazionali: alla fine il loro ricco stipendio elargito dai contribuenti lo prendono in ogni caso)
direttore [ 14 Marzo 2016, 12:57 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Nel prossimo mese di luglio, l’Ue discuterà del futuro delle sanzioni economiche contro la Russia. A dichiararlo è Federica Mogherini, capo della diplomazia di Bruxelles.
“All’ordine del giorno c’è la Russia, da più di un anno non abbiamo discusso le relazioni con Mosca. Quelle individuali sono state estese pochi giorni fa. Le sanzioni economiche saranno ampiamente discusse in estate nella riunione del Consiglio d’Europa”, ha dichiarato ai giornalisti la Mogherini prima dell’incontro tra i ministri degli Esteri dei Paesi membri della Ue.
Attualmente sono in vigore tre pacchetti di sanzioni contro la Federazione Russa. Il primo riguarda quelle individuali, imposte contro i cittadini di Russia e Ucraina, sono state estese fino al prossimo 15 settembre. La motivazione di tale prolungamento sta nel fatto che Bruxelles considera responsabili le imprese russe e ucraine, così come le persone fisiche, di “minacciare l’integrità territoriale” dell’Ucraina.
Il secondo pacchetto riguarda le misure settoriali restrittive nei confronti della Russia, le cosiddette sanzioni economiche, valide fino al 31 luglio. Infine, il terzo pacchetto di sanzioni è stato imposto alla Crimea e le misure scadranno il prossimo 23 giugno.
Fonte: Askanews
n4italia [ 14 Marzo 2016, 13:15 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Nel prossimo mese di luglio, l’Ue discuterà del futuro delle sanzioni economiche contro la Russia. A dichiararlo è Federica Mogherini, capo della diplomazia di Bruxelles.
“All’ordine del giorno c’è la Russia, da più di un anno non abbiamo discusso le relazioni con Mosca. Quelle individuali sono state estese pochi giorni fa. Le sanzioni economiche saranno ampiamente discusse in estate nella riunione del Consiglio d’Europa”, ha dichiarato ai giornalisti la Mogherini prima dell’incontro tra i ministri degli Esteri dei Paesi membri della Ue.
Attualmente sono in vigore tre pacchetti di sanzioni contro la Federazione Russa. Il primo riguarda quelle individuali, imposte contro i cittadini di Russia e Ucraina, sono state estese fino al prossimo 15 settembre. La motivazione di tale prolungamento sta nel fatto che Bruxelles considera responsabili le imprese russe e ucraine, così come le persone fisiche, di “minacciare l’integrità territoriale” dell’Ucraina.
Il secondo pacchetto riguarda le misure settoriali restrittive nei confronti della Russia, le cosiddette sanzioni economiche, valide fino al 31 luglio. Infine, il terzo pacchetto di sanzioni è stato imposto alla Crimea e le misure scadranno il prossimo 23 giugno.
Fonte: Askanews
Direttore, come dicono dalle tue parti:
...'a mmari semu....!......

luq [ 21 Marzo 2016, 17:12 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
La Russia continua la sua via nel cercare una sorta di indipendenza ortofrutticola
Nei prossimi tre anni, la Russia sarà in grado di sostituire con la propria produzione circa il 16% degli ortaggi che nel 2014 venivano importati prima dell’inizio dell’embargo iniziato il 7 agosto del 2014 (il 1° gennaio del 2016 la Russia ha allargato il blocco delle importazioni anche ad alcuni prodotti alimentari della Turchia, inclusa frutta e verdura).
È quanto emerge nella conclusione del rapporto della Corte dei Conti russa nella relazione del Governo in merito alla realizzazione del piano anticrisi del 2015. “L’implementazione dei progetti di investimento per la produzione di ortaggi a pieno campo e in serra consentirà di sostituire, nei prossimi tre anni, il 16% delle importazioni di verdure del 2014″ – si legge nel documento. In precedenza, il ministro dell’Agricoltura russo Alexander Tkachev aveva affermato che la Russia potesse raggiungere l’autosufficienza per i prodotti alimentari entro il 2020.
Fonte news: ICE Mosca
http://www.myfruit.it/trend-mercati...ne-interna.html
Maxovich [ 27 Marzo 2016, 11:56 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Perdite Italiane in conseguenza delle sanzioni
Link
Russia in translation [ 15 Aprile 2016, 9:30 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
L'Italia e altri membri dell'UE riflettono su una possibile revoca delle sanzioni contro la Russia nella votazione del prossimo luglio
Il futuro delle sanzioni / RIT
icipo76 [ 06 Luglio 2016, 15:48 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Oggi ho mangiato delle ottime albicocche provenienti dalla Serbia

Russia in translation [ 25 Agosto 2016, 11:19 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Il formaggio e le sanzioni / RIT
La Komsomolskaya Pravda sul primo festival del formaggio, dedicato al secondo anniversario dell’introduzione delle sanzioni economiche anti-russe.
Kot 78 [ 25 Agosto 2016, 13:14 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Il formaggio e le sanzioni / RIT
La Komsomolskaya Pravda sul primo festival del formaggio, dedicato al secondo anniversario dell’introduzione delle sanzioni economiche anti-russe.
Interessante.
Tra l'altro questo Oleg Sirota ha acquisito una certa notorietà proprio a causa delle sanzioni, viene un po' (troppo) presentato come una sorta di guru. Si vede pure in tv.
Se non sbaglio lui prima faceva tutt'altro nella vita, poi ha fiutato il business. Ha fatto bene, anche se onestamente il suo formaggio non può competere per mille ragioni con il nostro parmigiano. Penso si avvicini al parmesan tedesco, nulla più.
Mi ricordo che l'anno scorso in una intervista ha pure ringraziato i nostri squallidi euroburocrati per le sanzioni, mostrando un sorriso a 32 denti.

bigidea [ 27 Agosto 2016, 11:04 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
A riprova di quello che sostengo e che ho ribadito in altri post è allucinante che la Russia sia uno dei pochi paesi al mondo che non abbia una produzuzione casearia per il mercato innterno. (decente intendo perchè il formaggio che i russi si mangiano a colazione i non lo definisco formaggio) Eppure la terra per i pascoli non gli manca. Vuol dire che la Russia non produce nemmeno le cose essenziali per il fabbisogno quotidiano.
Dall'articolo estraggo la seguente frase "“Prima della rivoluzione – ha detto Sirota – la Russia produceva molti formaggi ricevendo anche medaglie a mostre internazionali”
Ciò signiifica che la rivoluzione la collettivizzazione i lavori forzati la colonizzazione forzata di terre disabitate che hanno caratterizzato il Comunismo Sovietico ha prodotto dei DANNI inimmaginabili e incommensurabili che si ripercuotono ancora oggi a 26 anni dal crollo del comunismo!
E l bello è che c'è qualcuno che ha ancora nostalgia di Stalin e dei suoi eredi!
Maxdivi [ 27 Agosto 2016, 14:10 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
A riprova di quello che sostengo e che ho ribadito in altri post è allucinante che la Russia sia uno dei pochi paesi al mondo che non abbia una produzuzione casearia per il mercato innterno. (decente intendo perchè il formaggio che i russi si mangiano a colazione i non lo definisco formaggio) Eppure la terra per i pascoli non gli manca. Vuol dire che la Russia non produce nemmeno le cose essenziali per il fabbisogno quotidiano.
Dall'articolo estraggo la seguente frase "“Prima della rivoluzione – ha detto Sirota – la Russia produceva molti formaggi ricevendo anche medaglie a mostre internazionali”
Ciò signiifica che la rivoluzione la collettivizzazione i lavori forzati la colonizzazione forzata di terre disabitate che hanno caratterizzato il Comunismo Sovietico ha prodotto dei DANNI inimmaginabili e incommensurabili che si ripercuotono ancora oggi a 26 anni dal crollo del comunismo!
E l bello è che c'è qualcuno che ha ancora nostalgia di Stalin e dei suoi eredi!
Secondo me non e' esattamente cosi'...ne' sulla storia, ne' sui fabbisogni, ne' sul territorio o un'eventuale tradizione casearia. Sia il sovietico ieri che il russo oggi.
Che poi il paese Urss industrializzato fosse un paese diverso dalla Russia ottocentesca e' un altro discorso ed e' comune piu' o meno a tutti i pesi europei gia' del prima e dopo la seconda rivoluzione industriale, quindi in vantaggio sulla Russia del 1917 in diversi campi industriali.
Questo senza mettere in dubbio gli errori del comunismo di guerra, Nep leniniani e la collettivizzazione accelerata staliniana ne' i piani quinquinnali sovietici seguenti che nell'agricoltura hanno sempre trovato il loro punto debole. che poi certo affliggeva anche la Russia imperiale.
Poi tutto e' connesso ai consumi. Se e' vero per esempio che gli Usa hanno grande quantita' di bovini nazionali e' pure vero che gli Usa stessi sono contemporaneamente il piu' grande importatore di carne bovina al mondo, seguiti dalla stessa Russia ( nonche' importatori di capi vivi dal Canada o dal Messico ad esempio ).
Idem l'Italia che deve compensare il suo grano duro per la pasta importandolo tutto il mondo. Quindi attenzione ad usare termini come <<allucinante non coprire il largo consumo ed il fabbisogno interno>>.
Il che si lega ad altre idee e politiche economiche agricole. Calano i pascoli ed al loro posto aumentano le superifci destinate a coltivazione estensiva di cereali per fare il pane, ecc. o da destinarsi all'esportazione. Ed ecco che hai una Russia oggi leader nell'esportazione di grano o ieri l'Urss impiegata in altre colture tipo i girasoli da olio, ecc. ecc. ecc. Che generano profitti maggiori o sono esigenze nazionali in quei periodi.
Sono discorsi complicati poiche' lunghi e da farsi a 360 gradi, quindi difficilmente riassumibili in un articolo.
bigidea [ 27 Agosto 2016, 15:18 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
A riprova di quello che sostengo e che ho ribadito in altri post è allucinante che la Russia sia uno dei pochi paesi al mondo che non abbia una produzuzione casearia per il mercato innterno. (decente intendo perchè il formaggio che i russi si mangiano a colazione i non lo definisco formaggio) Eppure la terra per i pascoli non gli manca. Vuol dire che la Russia non produce nemmeno le cose essenziali per il fabbisogno quotidiano.
Dall'articolo estraggo la seguente frase "“Prima della rivoluzione – ha detto Sirota – la Russia produceva molti formaggi ricevendo anche medaglie a mostre internazionali”
Ciò signiifica che la rivoluzione la collettivizzazione i lavori forzati la colonizzazione forzata di terre disabitate che hanno caratterizzato il Comunismo Sovietico ha prodotto dei DANNI inimmaginabili e incommensurabili che si ripercuotono ancora oggi a 26 anni dal crollo del comunismo!
E l bello è che c'è qualcuno che ha ancora nostalgia di Stalin e dei suoi eredi!
Secondo me non e' esattamente cosi'...ne' sulla storia, ne' sui fabbisogni, ne' sul territorio o un'eventuale tradizione casearia. Sia il sovietico ieri che il russo oggi.
Che poi il paese Urss industrializzato fosse un paese diverso dalla Russia ottocentesca e' un altro discorso ed e' comune piu' o meno a tutti i pesi europei gia' del prima e dopo la seconda rivoluzione industriale, quindi in vantaggio sulla Russia del 1917 in diversi campi industriali.
Questo senza mettere in dubbio gli errori del comunismo di guerra, Nep leniniani e la collettivizzazione accelerata staliniana ne' i piani quinquinnali sovietici seguenti che nell'agricoltura hanno sempre trovato il loro punto debole. che poi certo affliggeva anche la Russia imperiale.
Poi tutto e' connesso ai consumi. Se e' vero per esempio che gli Usa hanno grande quantita' di bovini nazionali e' pure vero che gli Usa stessi sono contemporaneamente il piu' grande importatore di carne bovina al mondo, seguiti dalla stessa Russia ( nonche' importatori di capi vivi dal Canada o dal Messico ad esempio ).
Idem l'Italia che deve compensare il suo grano duro per la pasta importandolo tutto il mondo. Quindi attenzione ad usare termini come <<allucinante non coprire il largo consumo ed il fabbisogno interno>>.
Il che si lega ad altre idee e politiche economiche agricole. Calano i pascoli ed al loro posto aumentano le superifci destinate a coltivazione estensiva di cereali per fare il pane, ecc. o da destinarsi all'esportazione. Ed ecco che hai una Russia oggi leader nell'esportazione di grano o ieri l'Urss impiegata in altre colture tipo i girasoli da olio, ecc. ecc. ecc. Che generano profitti maggiori o sono esigenze nazionali in quei periodi.
Sono discorsi complicati poiche' lunghi e da farsi a 360 gradi, quindi difficilmente riassumibili in un articolo.
Concordo nel tuo ragionamento.
Sicuramente il caseario non è stato un settore dei più floridi in russia (tranne sembra il periodo imperiale) ma mi fa molto piacere che ci siano iniziative come quelle di Oleg che sono secondo me fondamentali e importantissime per il rilancio non solo dell'economia ma di un modello di civiltà, fatta sull'artigianato (PMI) piccolo e diffuso di prodotti di qualità, che secondo me per la Russia sarà il futuro.
Se riescono a sfruttare il potenziale che la natura ed il buon Dio gli ha dato e che le tecnologie di cui sono in possesso gli assicurerebbe veramente potranno avere margini enormi in moltissimi mercati che in Europa ed America ristagnano e hanno bisogno di rilancio.
Peccato veramente per la rivoluzione del 17 che è arrivata nel momento meno opportuno, quellao della rivoluzione industriale che i bolscevichi hanno precluso aal prorio popolo e che sicuramente al posto della collettivizzazione e dei piani quinquennali avrebbe evitato quel gap industriale e tecnologico di cui ancora la Russia a mio aavviso soffre.
lo stalker [ 27 Agosto 2016, 18:24 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
icipo76 [ 27 Agosto 2016, 20:22 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
scusa ma stai facendo un paragone che non sta in piedi
in tutta l' italia si producono formaggi differenti con differenti peculiarita' ma tutti di eccelsa fattura
quindi un campano non dira' mai quello che hai detto a un allevatore del nord perche al nord si produce il parmigiano , la fontina , i tomini , il seiras ecc. ecc che sono tutto tranne che schifezze
invece in russia non si produce nulla tranne il tvorog e quel formaggio giallognolo che si trova al supermercato
quindi tutto sommato la domanda e' lecita , non e' che devono imporselo pero' e' curioso che non venga prodotto nulla
non mi stupisco infatti che qualcuno sfrutti il business
il problema forse e' che culturalmente produzione o no il formaggio non e' un cibo che
tradizionalmente fa parte delle tavolate russe
lo stalker [ 28 Agosto 2016, 1:35 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
scusa ma stai facendo un paragone che non sta in piedi
in tutta l' italia si producono formaggi differenti con differenti peculiarita' ma tutti di eccelsa fattura
quindi un campano non dira' mai quello che hai detto a un allevatore del nord perche al nord si produce il parmigiano , la fontina , i tomini , il seiras ecc. ecc che sono tutto tranne che schifezze
invece in russia non si produce nulla tranne il tvorog e quel formaggio giallognolo che si trova al supermercato
quindi tutto sommato la domanda e' lecita , non e' che devono imporselo pero' e' curioso che non venga prodotto nulla
non mi stupisco infatti che qualcuno sfrutti il business
il problema forse e' che culturalmente produzione o no il formaggio non e' un cibo che
tradizionalmente fa parte delle tavolate russe
Icipo, l'esempio che ho fatto è errato, ma non me ne venivano altri. Però il concetto che volevo esprimere è proprio quello che hai scritto tu nelle ultime due frasi.
Kot 78 [ 29 Agosto 2016, 8:30 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
Ciao Stalker. Secondo me quando BigIdea parlava di una cosa “giallognola che lui non definisce formaggio” non si riferiva al tvorog, ma a quel gruppo di formaggi gialli che si trovano normalmente nei negozi russi.
Magari mi sbaglio (nel caso mi scuso in anticipo), ma lui “non li definisce formaggi” perchè non gli piacciono, o li disprezza in quanto produzione alimentare industriale. De gustibus, dicevano a Roma già qualche anno fa....
Boh, per come la vedo io, quelli sono normalissimi formaggi prodotti ovviamente in modo non artigianale, prodotti industriali che non differiscono per nulla dai vari gouda, edam, tilsit, emmenthal che producono le grandi industrie olandesi o tedesche e con cui inondano i nostri supermercati. Il comunissimo formaggio russo non differisce per nulla, anzi ha pure un sapore simile a queli citati. Che non abbiano sapori particolari è vero, banalmente spiegabile col fatto che le mandrie da latte russe non vivono certo in alpeggio, sono nutrite con mangimi selezionati, tanto quanto accade per le frisone tedesche o olandesi.
Ci sono mille ragioni per le quali in Russia non è conveniente produrre formaggio di nicchia o di elevata stagionatura, basta guardare la carta geografica o fare un giro in un supermercato locale per capirlo. Definire il formaggio “essenziale per il fabbisogno quotidiano” è secondo me sbagliato, perchè da una vita non ha un posto di rilievo nella cucina russa.
Ah, io non ho ancora trovato un russo che piangendo mi dica quanto gli manca il parmigiano, la fontina o la mozzarella di bufala. Non c’è? Pazienza, tanto anche prima era qualcosa che si comperava giusto a Natale...Abitudini alimentari diverse...stranamente, formaggi gialli molto simili la Russia li importa anche da Argentina, Bielorussia ed altro, mi viene il dubbio che forse semplicemente la gente apprezzi quel gusto debole.
Riguardo al giudizio negativo sul periodo di Stalin, nel complesso sono d’accordo con lui, gli riconosco solo a suo favore il fatto di avere difeso la sovranità nazionale e di avere ricacciato a casa propria soldati tedeschi (e italiani, romeni, spagnoli, ecc... per completezza). Certo a carissimo prezzo.
Ad onor del vero, rientrando in argomento agricolo, mia suocera ha lavorato per 25 anni in un kholkoz sovietico non lontano da Tambov, dove era permesso tenere anche 1-2 vacche da latte per uso famigliare che stavano libere al pascolo assieme ad altre, con cui producevano latte per fare formaggi artigianali in famiglia.
Ah, io non direi che l’Italia è un paese allucinante perchè non si trova il kefir, il tvorog, la smetana, l’ukrop, le aringhe affumicate o il caviale tutto l’anno. Cose che i Russi sono abituati a vedere o acquistare giornalmente.
icipo76 [ 29 Agosto 2016, 8:52 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
Se ti riferisci al tvorog, rivediti la tua definizione sui formaggi, perché lo è a tutti gli effetti. Poi scusa, Se un paese ha una povera tradizione casearia (dati i climi quasi prettamente -eccetto sud russia- rigidi che ti danno problemi di lavorazione) perché dovrebbero imporselo? Come se io, campano che abita al nord italia, va vicino a qualche allevatore bovino o ovino e gli dico: "ma che schifezza di formaggio vi mangiate? ma perché non fate una bella produzione di mozzarella di bufala o di caciocavallo silano?" senza che questi non sappiano nemmeno le procedure perché NON abituati a quel tipo d lavorazione.
Ciao Stalker. Secondo me quando BigIdea parlava di una cosa “giallognola che lui non definisce formaggio” non si riferiva al tvorog, ma a quel gruppo di formaggi gialli che si trovano normalmente nei negozi russi.
Magari mi sbaglio (nel caso mi scuso in anticipo), ma lui “non li definisce formaggi” perchè non gli piacciono, o li disprezza in quanto produzione alimentare industriale. De gustibus, dicevano a Roma già qualche anno fa....
Boh,
per come la vedo io, quelli sono normalissimi formaggi prodotti ovviamente in modo non artigianale, prodotti industriali che non differiscono per nulla dai vari gouda, edam, tilsit, emmenthal che producono le grandi industrie olandesi o tedesche e con cui inondano i nostri supermercati. Il comunissimo formaggio russo non differisce per nulla, anzi ha pure un sapore simile a queli citati.
Che non abbiano sapori particolari è vero, banalmente spiegabile col fatto che le mandrie da latte russe non vivono certo in alpeggio, sono nutrite con mangimi selezionati, tanto quanto accade per le frisone tedesche o olandesi.
Ci sono mille ragioni per le quali in Russia non è conveniente produrre formaggio di nicchia o di elevata stagionatura, basta guardare la carta geografica o fare un giro in un supermercato locale per capirlo. Definire il formaggio “essenziale per il fabbisogno quotidiano” è secondo me sbagliato, perchè da una vita non ha un posto di rilievo nella cucina russa.
Ah, io non ho ancora trovato un russo che piangendo mi dica quanto gli manca il parmigiano, la fontina o la mozzarella di bufala. Non c’è? Pazienza, tanto anche prima era qualcosa che si comperava giusto a Natale...Abitudini alimentari diverse...stranamente, formaggi gialli molto simili la Russia li importa anche da Argentina, Bielorussia ed altro, mi viene il dubbio che forse semplicemente la gente apprezzi quel gusto debole.
tutti i formaggi che si trovano al supermercato sono industriali , il formaggio artigianale non esiste
tranne forse d'estate nelle bergerie , malghe di montagna
emmentalh e' comunque una tipologia di formaggio , e' il piu' comune ok ma ha comunque un sapore
che puo' piacere piu' o meno
quello giallognolo russo non ha un nome ed e' senza sapore
la cosa che ha me incuriosisce non e' tanto il fatto che non ci siano formaggi nei negozi russi
ma che ci sia proprio quello li di colore giallo
per me nemmeno quello dovrebbe esserci invece c'e'
gia' che ce ne uno solo almeno che sia buono
nemmeno in italia , svizzera , francia le vacche vivono sempre in alpeggio
ci vanno solo da giugno a settembre , ma il latte si fa tutto l' anno
Maxdivi [ 29 Agosto 2016, 10:54 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
.
Sicuramente il caseario non è stato un settore dei più floridi in russia (tranne sembra il periodo imperiale) ...
Se riescono a sfruttare il potenziale che la natura ed il buon Dio gli ha dato e che le tecnologie di cui sono in possesso gli assicurerebbe veramente potranno avere margini enormi in moltissimi mercati che in Europa ed America ristagnano e hanno bisogno di rilancio.
Peccato veramente per la rivoluzione del 17 che è arrivata nel momento meno opportuno, quellao della rivoluzione industriale che i bolscevichi hanno precluso aal prorio popolo e che sicuramente al posto della collettivizzazione e dei piani quinquennali avrebbe evitato quel gap industriale e tecnologico di cui ancora la Russia a mio aavviso soffre.
Onestamente so poco di questa tradizione casearia zarista. Credo ci sia un fondo di realta', ma a livelli artigianali. Quello che so e' che la Russia degli Zar aveva aree che la Russia attuale oggi non ho ha, adattabili a quelle attivita'.
La Russia di oggi non ha piu' alle sue dipendenze la Polonia, l'Ucraina e la BIelorussia per i bovini ( ed i suini ed il pollame ). Non ha piu' il Caucaso e l'Asia centrale per gli ovini ed i caprini.
Non posso pretendere quindi che la Russia odierna produca quindi il Bryndza carpatico ( che e' rimasto all'Ucraina ) ad esempio che poteva avere la Russia del 1914 come prodotto nazionale.
Rivoluzione industriale intendo quella generale dal 1850 in poi, che ha visto protagonisti altri paesi quali Francia e Gb ed ha coinvolto altri paesi tipo la Russia o l'Italia o la Spagna, ecc. piu' marginalmente o in seconda battuta o ritardo sui primi.
Diciamo che i Romanov avevano a disposizione un periodo di 60 anni per farla, se avesser voluto, prima dei bolscevichi ( qualcosa fecero comunque e va riconosciuto) ma era uno Stato dalla struttura forse troppo arcaica per rinnovarsi totalmente senza una rivoluzione a tappe forzate.
Lenin prima nelle idee e sopratutto Stalin nei fatti poi l'industira di massa in Russia l'hanno creata proprio loro. Coprendo il gap con gli altri nel secondo periodo bellico.
Insomma se l'Urss vince contro Hitler e' perche' diviene una potenza industriale seconda solo agli Usa all'epoca.
Il dopoguerra e' un'epoca diversa e Stalin e' morto e sepolto, cosi' come la rivolzione bolscevica. Certo lo spingere dei piani quinquennali seguenti sull'industria pesante, tralasciando altri campi o sviluppandoli non a dovere, in maniera eccessivamente pianificata e slegata dai mercati ha influito sulle criticita' dell'industria leggera e sul settore primario sia agricolutra che allevamento. Creando quelli squilibri indutriali.
Sull'agricoltura e primario, il territorio ed il clima russo comunque non e' stato mai cosi' generoso coi russi. Una cosa interessante degli ultimi anni comunque e' stato il tentativo di ricreare i ranch texani in Russia con esperti dall'estero, annni fa Rt ci fece un servizio-documentario.
Edt: ma poi negli Usa e' uguale, abbiamo 3-4 tipi di formaggio nazionale tutti di derivazione dal Cheddar inglese e simili tra loro..solo che ci mischiano dentro gli aromi nella pasta, tipo il peperoncino per variare un minimo un sapore identico.
Bozhe82 [ 29 Agosto 2016, 20:08 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
.
Sicuramente il caseario non è stato un settore dei più floridi in russia (tranne sembra il periodo imperiale) ...
Se riescono a sfruttare il potenziale che la natura ed il buon Dio gli ha dato e che le tecnologie di cui sono in possesso gli assicurerebbe veramente potranno avere margini enormi in moltissimi mercati che in Europa ed America ristagnano e hanno bisogno di rilancio.
Peccato veramente per la rivoluzione del 17 che è arrivata nel momento meno opportuno, quellao della rivoluzione industriale che i bolscevichi hanno precluso aal prorio popolo e che sicuramente al posto della collettivizzazione e dei piani quinquennali avrebbe evitato quel gap industriale e tecnologico di cui ancora la Russia a mio aavviso soffre.
Onestamente so poco di questa tradizione casearia zarista. Credo ci sia un fondo di realta', ma a livelli artigianali. Quello che so e' che la Russia degli Zar aveva aree che la Russia attuale oggi non ho ha, adattabili a quelle attivita'.
La Russia di oggi non ha piu' alle sue dipendenze la Polonia, l'Ucraina e la BIelorussia per i bovini ( ed i suini ed il pollame ). Non ha piu' il Caucaso e l'Asia centrale per gli ovini ed i caprini.
Non posso pretendere quindi che la Russia odierna produca quindi il Bryndza carpatico ( che e' rimasto all'Ucraina ) ad esempio che poteva avere la Russia del 1914 come prodotto nazionale.
Rivoluzione industriale intendo quella generale dal 1850 in poi, che ha visto protagonisti altri paesi quali Francia e Gb ed ha coinvolto altri paesi tipo la Russia o l'Italia o la Spagna, ecc. piu' marginalmente o in seconda battuta o ritardo sui primi.
Diciamo che i Romanov avevano a disposizione un periodo di 60 anni per farla, se avesser voluto, prima dei bolscevichi ( qualcosa fecero comunque e va riconosciuto) ma era uno Stato dalla struttura forse troppo arcaica per rinnovarsi totalmente senza una rivoluzione a tappe forzate.
Lenin prima nelle idee e sopratutto Stalin nei fatti poi l'industira di massa in Russia l'hanno creata proprio loro. Coprendo il gap con gli altri nel secondo periodo bellico.
Insomma se l'Urss vince contro Hitler e' perche' diviene una potenza industriale seconda solo agli Usa all'epoca.
Il dopoguerra e' un'epoca diversa e Stalin e' morto e sepolto, cosi' come la rivolzione bolscevica. Certo lo spingere dei piani quinquennali seguenti sull'industria pesante, tralasciando altri campi o sviluppandoli non a dovere, in maniera eccessivamente pianificata e slegata dai mercati ha influito sulle criticita' dell'industria leggera e sul settore primario sia agricolutra che allevamento. Creando quelli squilibri indutriali.
Sull'agricoltura e primario, il territorio ed il clima russo comunque non e' stato mai cosi' generoso coi russi. Una cosa interessante degli ultimi anni comunque e' stato il tentativo di ricreare i ranch texani in Russia con esperti dall'estero, annni fa Rt ci fece un servizio-documentario.
Edt: ma poi negli Usa e' uguale, abbiamo 3-4 tipi di formaggio nazionale tutti di derivazione dal Cheddar inglese e simili tra loro..solo che ci mischiano dentro gli aromi nella pasta, tipo il peperoncino per variare un minimo un sapore identico.
Per la mia esperienza, posso dire che i migliori formaggi non sono nella Russia continentale, ma nel Caucaso. Come dice Kot, de gustibus, senza ombra di dubbio sono tutt'altra cosa rispetto al formaggio giallo dei supermercati)))
Di recente a Krasnodar ho scoperto un negozio: la titolare è una tecnologa russa che ha vissuto diversi anni in Italia, ha lavorato presso un produttore di formaggi pugliese. Ora produce mozzarella, burrata, ricotta e stracciatella: provati tutti, sono veramente buoni
Sotto i link sui social di questo negozio.
https://www.instagram.com/cheese_krd/
https://www.facebook.com/cheesekrd
lo stalker [ 29 Agosto 2016, 21:02 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Il caucaso -o tutto sud- russia si presta bene alla produzione dei formaggi, per via del clima (infatti la signora russa stata in puglia, ha aperto il caseificio a sud). D'inverno -specie quello russo poi- anche il più bravo casaro non riuscirebbe a produrre un fico secco per via delle temperature proibitive e i tempi di lavorazioni e maturazioni delle cagliate mooooolto lunghi (i quali, in termini moderni ed economici, ti farebbero salire i costi di produzione alle stelle). Quei formaggi che nominate voi sono tutti formaggi lavorati a partire da cagliate gia preparate; basta solo scaldare l'acqua, aggiungere qualche ingrediente e lavorarli. L'abbiamo inventato qua nel sud italia quel metodo (e per anni ne abbiamo venduti di sti prodotti ai paesi europei). é normale che non abbiano molto sapore, è pur sempre un prodotto destinato alla quantità e non alla qualità.
lo stalker [ 30 Agosto 2016, 10:25 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Citazione:
Oleg per ora non ha ancora la sua stalla perciò a lui il latte giunge da altri contadini. Eppure in Russia si è rivelato difficile trovare il latte della qualità necessaria.
“Mi è capitato di non riuscire a fare più tonnellate di formaggio perché il latte non era adatto. L’igiene e la salute della mucca si notano immediatamente nel formaggio, le qualità più solide non vengono bene. C’erano volte in cui andavo dal contadino e dicevo che mi serviva una certa qualità di latte e la risposta era: “Che cosa combini? Da noi comprano formaggio armeno e Danone e tu pensi alle sciocchezze”. In Russia non vi è la cultura del produrre formaggi duri e, dunque, del latte adeguato”, ha detto Oleg.
Basterebbe solo questo. Ovviamente spero per lui che le cose gli vadano sempre meglio e alla grande. Finché non avrà concorrenza il guadagno lo avrà, ma se tutti iniziano a fa i casari farà la fine delle nostre aziende che per vendere devono abbassare i prezzi, guadagnando una miseria.
icipo76 [ 30 Agosto 2016, 12:25 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Citazione:
Oleg per ora non ha ancora la sua stalla perciò a lui il latte giunge da altri contadini. Eppure in Russia si è rivelato difficile trovare il latte della qualità necessaria.
“Mi è capitato di non riuscire a fare più tonnellate di formaggio perché il latte non era adatto. L’igiene e la salute della mucca si notano immediatamente nel formaggio, le qualità più solide non vengono bene. C’erano volte in cui andavo dal contadino e dicevo che mi serviva una certa qualità di latte e la risposta era: “Che cosa combini? Da noi comprano formaggio armeno e Danone e tu pensi alle sciocchezze”. In Russia non vi è la cultura del produrre formaggi duri e, dunque, del latte adeguato”, ha detto Oleg.
Basterebbe solo questo. Ovviamente spero per lui che le cose gli vadano sempre meglio e alla grande. Finché non avrà concorrenza il guadagno lo avrà, ma se tutti iniziano a fa i casari farà la fine delle nostre aziende che per vendere devono abbassare i prezzi, guadagnando una miseria.
di solito chi ha coraggio e chi e' tra i primi viene sempre premiato
chi invece arriva tardi male alloggia
secondo me ha visto giusto , tenendo conto che il palato dei russi sul formaggio non e' cosi' raffinato
come un reggiano o modenese
io l' ho assaggiato ed e' buono pero' non e' parmigiano
ma i miei suoceri che lo hanno comprato dicono che va bene e non hanno bisogno di comprare quello italiano

Maxovich [ 30 Agosto 2016, 20:41 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
ghigo112000 [ 01 Settembre 2016, 8:58 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
sono appena tornato da volgograd
ho conosciuto dei russi che lavorano per un'azienda italiana chiamata radaelli
http://www.redaelli.com/
dal sito potete vedere di cosa si occupa e quali imporanti progetti ha in giro per il mondo
chiaramente ho chiesto a loro come facevano a inviare i lavorati in italia per via delle sanzioni
loro mi hanno risposto che recentemente un'azienda fittizia russa con lo stesso nome è stata acquistata per una cifra simbolica la società, ma sembra che dietro ci siano gli stessi proprietari italiani e quindi la fanno risultare che l azienda russa sia italiana anche in italia e non bloccano l'invio dei prodotti
addirittura fa grossi progetti pure negli USA
Fedor [ 01 Settembre 2017, 13:21 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Cernobbio:bilaterale Italia-Russia al margine del Forum
Un incontro bilaterale Italia-Russia, che si terrà a porte chiuse e sul quale viene mantenuto uno stretto riserbo, chiuderà la prima giornata di confronti al Forum Ambrosetti di Cernobbio
CERNOBBIO - Un incontro bilaterale Italia-Russia, che si terrà a porte chiuse e sul quale viene mantenuto uno stretto riserbo, chiuderà la prima giornata di confronti al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano guiderà una folta delegazione di imprenditori italiani per un incontro con il vice presidente della federazione russa, Arkady Dvorkovich.
All'incontro, che si terrà nel tardo pomeriggio e farà terminare con un leggero anticipo il dibattito del programma ufficiale programmato, parteciperanno gli amministratori delegati Francesco Starace di Enel, Alessandro Profumo di Leonardo, Renato Mazzoncini di Ferrovie, Stefano Cao di Saipem (rpt Saipem), Marco Alverà di Snam (rpt Snam) e Alessandro Zunino di Edison Energia nonche' il presidente di Eni, Emma Marcegaglia e Gianluca Aliotta di Saipem.
Nutrita anche la delegazione russa con rappresentanti di importanti società come Eviva, Avelar Energy, Ferrovie Russe, Avdotor
http://www.ansa.it/sito/notizie/eco...080d0a40e5.html
Fedor [ 21 Ottobre 2017, 9:44 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Boschi, Italia può rilanciare dialogo con Russia
"Credo che il nostro Paese possa svolgere un ruolo ancora più forte in Europa nell'apertura di un dialogo forte con i paesi del mondo eurasiatico grazie alla rinnovata autorevolezza ottenuta con la nostra politica estera e la ripresa economica", ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
"Credo che il nostro Paese possa svolgere un ruolo ancora più forte in Europa nell'apertura di un dialogo forte con i paesi del mondo eurasiatico grazie alla rinnovata autorevolezza ottenuta con la nostra politica estera e la ripresa economica", ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, intervenendo al decimo Forum eurasiatico. In questo recupero di autorevolezza, ha spiegato, sono stati "determinanti l'impegno e la fatica delle riforme strutturali affrontate in Italia in questi tre anni e mezzo".
"Grazie a questa maggiore forza, a questa maggiore autorevolezza del nostro Paese possiamo anche rilanciare un dialogo con la Russia in Europa", ha spiegato. Anche perché, ha concluso, "oggi lo scenario è diverso, con la Brexit, l'elezione del presidente Macron e ora vedremo con la creazione del nuovo governo tedesco. E' uno scenario diverso che può portare anche a riaprire alcuni canali di maggior dialogo".
https://www.milanofinanza.it/news/b...710191225028933
n4italia [ 21 Ottobre 2017, 13:45 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Maxovich [ 22 Ottobre 2017, 14:37 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
La Boschi vede cose che noi umani non possiamo vedere
Comunque molti politici attuali ed ex, italiani e non, hanno una voce comune, bisogna riallacciare i legami economici e politici con la Russia prima che sia troppo tardi.... Predicano bene ma razzolano male, che aspettano a togliere le sanzioni?
ghigo112000 [ 23 Ottobre 2017, 11:30 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
ahhaahha
con alfano agli esteri poi
ahahahaha
Fedor [ 01 Dicembre 2017, 22:20 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Alfano, rapporto con Russia punto saldo
Ministro riceve Lavrov, incontro molto proficuo e importante
(ANSA) - ROMA, 1 DIC - L'Italia "per decenni" ha mantenuto una "continuità in politica estera", con alcuni "punti saldi: uno di questi è il rapporto con la Russia. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in conferenza stampa a Villa Madama con l'omologo russo Serghiei Lavrov. "Abbiamo parlato di Libia, crisi siriana, e delle crisi più recenti, è stato un incontro molto proficuo e importante", ha detto il ministro al termine del bilaterale.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mon...6728f65512.html
Fedor [ 11 Marzo 2018, 19:42 ]
Oggetto: Re: L'Italia Si Smarca Sulle Sanzioni Alla Russia
Coldiretti: stop sanzioni alla Russia
"Dopo quasi 4 anni i cambiamenti del quadro internazionale impongono un tempestivo ripensamento delle sanzioni economiche decise nei confronti della Russia dall'Unione europea". Così la Coldiretti che sottolinea la scadenza a giugno delle misure varate dall'Ue nei confronti della Russia sotto la spinta degli Usa che hanno appena imposto dazi a prodotti europei. "Le sanzioni europee hanno scatenato la rappresaglia della Russia - prosegue che ha a sua volta ha deciso l'embargo di prodotti agroalimentari europei".
http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...1fba05b3dd.html