Kiev, 21 lug. (Apcom-Nuova Europa) - È una vera e propria epidemia che non riesce a essere arrestata quella che affligge l'Ucraina, il Paese europeo in cui l'Aids continua a diffondersi in maniera molto preoccupante. Ma è un po' tutto lo spazio post sovietico, a partire dalla Russia e dalle ex repubbliche dell'Asia centrale, ad essere colpito da una malattia che, se in Europa occidentale pare essere sotto controllo, all'est continua a rappresentare un forte motivo d'allarme.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Unaids, il programma delle Nazioni Unite per la lotta all'Aids, presentato alla Conferenza internazionale che si concluderà venerdì a Vienna, la diffusione dell'Hiv dal 2001 è aumentata in queste zone del 66 % e il numero delle persone ammalate è arrivato a 1,5 milioni nel 2008, il 90% delle quali si trova in Russia e Ucraina. Qui è particolarmente alta la percentuale di infetti dal virus sul totale della popolazione: 1,1% in Russia e 1,6% in Ucraina. Non sono però risparmiate altre ex repubbliche sovietiche già agganciate all'Europa, come l'Estonia, dove la quota di ammalati è dell'1,3%.
La situazione in Ucraina è particolarmente allarmante: dal 1987 ad oggi si sono registrati 161.119 casi di infezioni da Hiv, 31.241 casi di Aids conclamato e 17.791 vittime. Nel solo 2009 i casi nuovi di Hiv sono stati 19.840. Ma si tratta solo della versione ufficiale. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite il numero stimato di ammalati di Aids in Ucraina nel 2010 va oltre le 360.000 unità. Notevoli sono le differenze regionali per quanto riguarda la distribuzione dei casi di Hiv: se infatti le regioni del centro e dell'ovest rimangono sotto la media nazionale di 220 casi per 100.000 abitanti, nel sud dell'Ucraina l'epidemia è più diffusa. Nelle regioni di Donetsk, Odessa e della Crimea si arriva oltre i 510 casi ogni 100.000 persone.
Fonte: http://notizie.virgilio.it/notizie/...s,25295496.html