e-antea ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Tu hai ragione. Penso che in tutti questi mesi la cosa che ho odiato di più era il traduttore. ma fortunatamente lei spesso capiva e poi esisteva il virgolettato.
Per esempio: se parli di libera interpretazione dell'opera incompiuta di Gogol si capisce che puoi anche spiegarla con la frase "le mille conclusioni possibili del libro " (1000 возможных выводов книги) lei capiva (è una caratteristica tipica delle opere incompiute o compiute a tratti ma soprattutto delle "anime morte")
del personaggio di Lena definirla come "il personaggio che fa sempre la scelta sbagliata" (персонаж, который всегда делает неправильный выбор) anche questo lo capiva perchè è un simbolo. Rappresenta appunto il popolo russo senza la guida (ecco perchè simbolismo), e lei lo sapeva perchè scriveva (grosso modo Лена русский народ без гида. символ (magari con vocaboli diversi ma il traduttore la massacrava quando massacrava le mie frasi). Insomma se parli di simboli, di Lena e popolo Russo vuol dire che l'opera la conosci.
e poi una volta mi ha scritto una cosa bellissima che mi ha fatto pensare. Mi scrisse che, dal momento che il traduttore distorceva (uccideva) le nostre parole allora per farmi capire quanto era importante che io le scrivessi mi copiò e incollo una poesia di San Basilio e mi disse che per capire quello che voleva dire bastava leggerla come l'avevano tradotta gli esperti in Italiano. Era un idea geniale. Se le tue parole non passano indenni dal traduttore allora usiamo le parole che altri traduttori hanno usato per rendere immortali in tutte le lingue le frasi dei poeti. Ecco che allora ci scrivevamo poesie come quelle Jacques Prévert (Paris at night) per dirici come avremmo voluto che fosse il primo bacio (spero di non essere caduto in allusioni troppo spinte provocando l'ilarità di molti). Quindi come vedi usando la fantasia tutto è possibile :smt038