Re: Uno Storico Ritorno: Georgia.
Georgia-Turchia, giugno 2017.
Il bello di tornare negli stessi posti, oltre perché banalmente piacciono e ci si trova bene, è che in ogni ritorno si impara sempre qualcosa di nuovo, che era sfuggito la volta precedente. Ciò arricchisce la conoscenza del posto e ti lega ancor più ad esso.
Così quest'anno finalmente è capitato per la "mitica" spiaggetta turca, quell'angolo sperduto di Anatolia Orientale sul Mar Nero, conosciuto per caso qualche anno fa durante un'avventura verso l'ignoto in terra turca insieme alla mogliettina. Qui, già per la terza volta sono tornato con la famiglia (e quest'anno insieme al forumista di Otra Paolo di BG). Conoscendo ormai il posto, a pensarci bene a mente fredda, non so se vale più la pena sopportare tutti gli “sbattimenti” del valico di frontiera georgiano-turco per trascorrerci una giornata, sebbene bellissima ed intensa... Il sudore che gronda sulla pelle per il caldo, per la calca di gente variopinta (è un crocevia di diverse razze, quest’anno abbiamo incontrato diversi iraniani) che disordinatamente ti pressa, ti spinge è indescrivibile, e costituisce l’aspetto più massacrante del passaggio di questa frontiera, sopratttuto per i bambini. Quest’anno tra l’altro la parte turca è in fase di ristrutturazione, pare che debbano realizzare una mega costruzione di frontiera e ciò ha complicato ulteriormente l'attraversamento.
la spiaggia di Sarpi (Georgia) vista dalla parte turca...
la prima moschea a Sarp, in terra turca, appena oltre il confine (il confine divide in sostanza in due lo stesso paesino chiamato Sarpi dai georgiani, e Sarp dai turchi). Si tira indietro l'orologio di un'ora rispetto alla Georgia, e si "entra" in Medio Oriente, in terra musulmana...
E così, ogni anno mi dico "basta"... ma poi, chissà perché, ci torniamo sempre... forse proprio perché la "giornata turca" - come l'ho definita io nella descrizione della vacanza estiva georgiana, costituisce quel "rito" che racchiude in sé emozioni di viaggio forti per me e per i bambini, relax in un angolo sperduto di mare dove non c'è né turismo, né popolarità, mini-shopping di abbigliamento turco in un "duty free" di confine assolutamente esilarante, e infine "mangiatina turca" a base di kebab - quello originale strapiccante - che solo qui trovo così eccezionale.
Ebbene quest'anno finalmente ho conosciuto il "mitico" nome di tale spiaggetta, così le prossime volte non dovrò più mostrare la foto del posto per arrivarci: si tratta della “kiyicik plaji”, ovvero la “spiaggia di kichik”, sconosciuta al mondo ma rinomatissimo posto per la gioventù del piccolo e tipico paese di Arhavi, a letteralmente 30 km. dal confine turco-georgiano. E pensare che per percorrerli occorrono, per la gioia del mio figlio grande che ogni anno che passa sembra divertirsi sempre di più, addirittura tre marshrutke: la prima dal confine (Sarp) a Hopa, la città più grande della zona; la seconda da Hopa ad Arhavi e la terza che da Arhavi ti “scarica” all’altezza della spiaggia, che dista 5 km. dal paese.
Eccola qui la spiaggia di kichik...
Per il resto su Batumi e la vacanzina non ci sono molte cose da aggiungere rispetto al racconto dell’anno scorso. La novità di quest’anno è, come già ho avuto mdo di raccontare, la presenza del Geometra e dell’otrista Paolo di BG, coi quali abbiamo di fatto trascorso le nostre serate e parte delle giornate batumiane (link:
http://www.russia-italia.com/estemp...html?highlight= ). Poi, il tempo buono, l’acqua del mare caldina, le mangiate di khachapuri e di shashlyk, le serate insieme ai ragazzi, le passeggiate sul lungomare e tutto il resto hanno reso questa parentesi come sempre positiva e rivitalizzante.
Batumi l’ho trovata in pieno sviluppo edilizio... la zona che dall’aeroporto si estende verso il centro città è tutta un cantiere; e poi quest’anno mi è parso di vedere molto più turismo (come sempre proveniente da Paesi russofoni, Russia in primis, e turchi) rispetto all’estate scorsa, sebbene la stagione qui cominci solo ai primi di luglio. E, come sempre, un turismo di tipo “famigliare”. Cioè qui per lo più passano le vacanze famiglie con bambini, mentre manca la “movida” tipica di altre realtà di mare. Questo è anche evidente nella carenza di locali per giovani, tipo le discoteche, che lasciano spazio invece ad un lungomare lunghissimo spazioso, verde con aree per bambini, pista ciclabile e appunto pochi locali e attrazioni di divertimento. I pub e i locali per la gioventù, che pure ci sono e sono pure discretamente “sciccosi”, si trovano più nel centro città.
Un paio di nuove escursioni hanno alternato la nostra permanenza allo “svacco” in spiaggia. Grazie al supporto del nostro buon vecchio Nodari (l’autista conosciuto l’anno scorso e divenuto già un amico) abbiamo potuto visitare la chiesa Sameba, poco lontano da Batumi ed in cima ad una ripida collina, da cui si ha una vista spettacolare su Batumi e sul mare.
La Sameba.
...il panorama stupendo su Batumi dalla Sameba.
E abbiamo potuto spingerci verso l’interno, nella zona di Chakvi, oltre Batumi, verso le montagne, fino a raggiungere un posticino sperduto nel bosco, lungo ad un ruscello dove si trova un ristorantino incredibile. Solo conoscendo persone locali si può arrivare a conoscere tali posti... Qui il padrone alleva trote ed ha pure una sorta di bed&breakfast. E ovviamente, come abbiamo fatto noi, si può degustare un ottimo pranzo a base di trote fresche o di succulento shashlyk in una cornice magica...
Infine, insieme al Geometra e a Paolo di BG, siamo saliti in cabinovia al Belvedere sopra Batumi. Io ovviamente ci ero già stato in precedenza, i ragazzi ci tenevano a vederlo. Nulla d che...
Un saluto da Kiev,
Gringox