La ventesima edizione della Russian Premier Liga è quella che più di tutte andrà ad arricchire la pagina dei record e delle peculiarità. Se nel 1936 e nel 1976 vi furono due Campionati e due squadre ad aggiudicarsi il titolo, nessuno alzerà la coppa nell'anno corrente. L'unico precedente risale al 1941, dove però il motivo fu la guerra.
E’ bastata la sola prospettiva di ottenere l’organizzazione dei Mondiali del 2018 per indurre, tempo fa, il presidente della federcalcio russa Sergey Fursenko ad immaginare la più grande rivoluzione che il calcio russo abbia mai conosciuto: il passaggio dai campionati disputati lungo l’anno solare al sistema autunno/primavera, tipico dell’Europa occidentale. Il motivo è facilmente intuibile. I dirigenti del calcio russo, opportunamente supportati da Vladimir Putin, puntano ad avvicinare il più possibile il loro movimento a quello occidentale, eliminando il fattore che storicamente penalizza le squadre dell’est nelle coppe europee: la lunghissima pausa invernale. Così, a partire dal 2012-13 la Russia passerà per la prima volta in assoluto al sistema stagionale che tutti noi conosciamo. Due volte, in epoca sovietica, nel 1936 e nel 1976, si era deciso di disputare due differenti campionati, alla maniera sudamericana, quello primaverile e quello autunnale. Per il resto si è sempre giocato da marzo a novembre. Nei mesi che rimanevano tutti a casa a proteggersi dal freddo. Per allinearsi all’Europa occidentale è stato necessario concepire un campionato di transizione che stabilirà un record di durata. L’epilogo è atteso, addirittura, per maggio 2012! Una stagione, dunque, che durerà la bellezza di quattordici mesi.
Cambia anche la formula della Premier Liga. Fino al prossimo novembre si andrà avanti con le classiche trenta giornate e gare di andata e ritorno. Dopo la pausa invernale, le prime otto formeranno un gruppo che lotterà per l’assegnazione dello scudetto. Le rimanenti otto un gruppo che stabilirà le retrocesse. Le ultime due andranno direttamente in seconda divisione. Terzultima e quartultima effettueranno lo spareggio con la terza e la quarta classificata della Pervyj Divizion (la Serie B russa).
Ma nei prossimi mesi potrebbe esserci un’ulteriore sorpresa. Sul tavolo di Fursenko, infatti, giace un progetto che prevede l’allargamento della Premier Liga a diciotto squadre.
Sul piano tecnico, naturalmente la squadra da battere sarà lo Zenit di Luciano Spalletti, che al primo tentativo ha già vinto tutto quello che c'era da vincere in patria (Campionato, Kubok Rossii e Superkubok). Il tecnico di Certaldo, di comune accordo con la società, ha puntato sulla stabilità della rosa che non ha fatto registrare nessun arrivo, ma che ha mantenuto tutti i pezzi pregiati: dal miglior giocatore dello scorso campionato, il portoghese Danny, al blocco della nazionale russa (costituito dai vari Anyukov, Denisov, Shirokov, Zyryanov, Kerzhakov, etc). La società ha già fatto sapere che rinforzerà la rosa in vista dell'impegno in Champions League solamente nella sessione estiva di calciomercato.
Si è mantenuto stabile anche il CSKA, secondo l’anno scorso, la squadra che meglio ha fatto nello scorso girone di ritorno, nonchè quella con probabilmente più soluzioni dalla trequarti in su. Honda, Dzagoev, Tosic, Mark Gonzalez, Oliseh, Vagner Love, Seydou Doumbia e Necid. Avrà da sbizzarrirsi Leonid Slutskiy.
Lo Spartak di Mosca, la squadra più amata e titolata del Paese, punta molto sui giovani, alcuni dei quali di ritorno dopo fruttuosi prestiti (vedi Rafael Carioca e soprattutto i prodotti del vivaio Yakovlev e Dzyuba). La sensazione è che la squadra, trascinata dagli assist di Alex e dalle reti di Welliton (capocannoniere delle ultime due edizioni), possa fare un salto di qualità, cercando di ripetere il gran campionato del 2009, quando fu l'unica compagine a contendere il titolo al Rubin. Toccherà al tecnico-manager Valery Karpin trovare una quadratura del cerchio che manca ormai da troppi anni. I Myaso, infatti, sono ormai 10 anni che non possono più sfregiarsi del titolo di Campioni di Russia.
Gli ex campioni del Rubin Kazan non sembrano in grado di impensierire il primato. Rispetto ai tempi migliori, non hanno più pezzi da novanta come Dominguez, Semak e Bukharov, tutti giocatori non sostituiti degnamente. In particolare, risulta piuttosto spuntato l'attacco, vero anello debole nella deludente seconda parte della passata stagione. Kurban Berdyev si augura almeno di avere per il terzo anno di fila la retroguardia meno perforata del torneo.
Come sempre nelle ultime stagioni, partiranno in seconda fila la Dinamo e la Lokomotiv. La prima si affiderà alla coppia d’attacco formata da due ex protagonisti della Bundesliga, l'ex Wolfsburg Misimovic e l'ex Schalke 04 Kuranyi (senza dimenticare un altro giocatore che ha lasciato un ottimo ricordo in Germania, l'ormai bollito Voronin), ma la qualità complessiva della rosa è inferiore rispetto a quella delle altre big. La Lokomotiv, salutato definitivamente lo storico allenatore Yuri Semin, ha avviato un nuovo progetto rivoluzionando la rosa ed è attesa da una stagione ricca di incognite. L'unica certezza si chiama Yury Krasnozhan, tecnico noto per i suoi miracoli compiuti a Nalchik con lo Spartak del Sud.
La squadra che ha decisamente investito di più è stato senz'altro l'Anzhi di Makhachkala, il club daghestano su cui ha deciso di puntare il magnate Suleiman Kerimov, a suo tempo interessato alla Roma. I caucasici hanno deciso di spendere e spandere sul mercato internazionale, puntando principalmente su un blocco brasiliano. Tale compito è stato facilitato dall'ingaggio di Roberto Carlos, il primo Campione del Mondo a giocare in Russia.
Tante parole e pochi fatti concreti, invece, per i vicini ceceni del Terek Grozny, che paradossalmente si presentano al via con una rosa che appare meno competitiva rispetto a quella che non brillò particolarmente nel 2010. La stessa scelta di puntare su un allenatore più folkloristico che altro come Ruud Gullit è assai discutibile.
Amkar, Krylya Sovetov, Rostov e Spartak Nalchik saranno verosimilmente le squadre che lotteranno per non retrocedere, insieme alle tre neopromosse, che meritano un discorso a parte. Ritroviamo il Kuban Krasnodar, retrocesso un pò a sorpresa nel 2009, guidato dal rumeno Dan Petrescu, ex artefice del capolavoro Unirea Urziceni, che ha vinto in scioltezza il torneo di Prima Divisione. Ce la farà questa volta la squadra più sostenuta nel sud della Russia a salvarsi dal baratro? Sulla carta sì, così come non è irrealistico che le altre due nuove arrivate facciano altrettanto. Prima partecipazione nella massima serie per il Volga Nizhny Novgorod, allenato da Omari Tetradze (che, dopo quella con l'Anzhi nel 2009, ha conquistato la sua seconda promozione consecutiva), il quale ha deciso di puntare su una folta colonia georgiana. E' una debuttante assoluta anche il Krasnodar (città che diventa incredibilmente la prima, Mosca ovviamente esclusa, ad essere rappresentata da due squadre contemporaneamente in RPL!), club nato appena nel 2007, ma che può puntare sull'appoggio economico di uno degli uomini più ricchi di Russia, Sergey Galitskiy.
Le premesse, insomma, per seguire un grande campionato, che ci appassionerà per più di un anno, ci sono tutte. Alla faccia di SKY.
Un pò di curiosità & di dati statistici:
Anno di ricorrenze per tante squadre. Il gruppo storico, lo zoccolo duro di Russia quest'anno giocherà la gara numero seicento in Campionato. La prima a tagliare questo simbolico traguardo sarà il Krylya Sovetov di Samara ad inizio agosto. Qualche settimana più tardi ad imitare le Ali, saranno in blocco l'immancabile Spartak Mosca, il CSKA, la Lokomotiv e la Dinamo. Il 10 giugno a Khimki contro i Poliziotti, lo Zenit sarà invece "solo" a 500. Nel girone di ritorno, a Nalchik, il Tom giocherà la sua duecentesima nella massima serie.
Due anni fa, lo Spartak Mosca vinse la trecentesima gara in RPL. Lokomotiv (293)e CSKA (290) sono a poco dalla meta. Poco più modesto il traguardo inseguito dal Krylya Samara, a sette vittorie dalla duecentesima. La Dinamo è la squadra dei pareggi, 169 contro i 143 dello Spartak.
I Ferriovieri inseguono invece la loro rete numero 900. Lo Spartak ha da tempo superato la barriera dei 1000 (1123), col CSKA secondo a 913 gol. Alcune provinciali invece prevedono di varcare la simbolica quota delle duecento reti. Si tratta di Tom (189), Amkar (186) e Spartak Nalchik (168). Se invece parlassimo di record al contrario, vedremmo che lo Spartak quest'anno con ogni probabilità subirà la rete numero 600 (585 reti subite), così come è certo il traguardo dei -200 per Kuban Krasnodar (184), Spartak Nalchik (179) e Terek Grozny (174).
La Lokomotiv Mosca è ferma a 98 rigori, il centesimo arriverà in questo 2011. Più difficile invece per squadre come la Dinamo (92). Lo Spartak domina anche questa classifica (118), col CSKA a 112 ed un Krylya terzo a 106. Difficile invece che lo Spartak, fermo a 93, realizzi nel 2011 il rigore numero 100. Più facile che il Rostov, fermo a 49, trasformi il 50esimo.
Oleg Blokhin, fuoriclasse ucraino ex Dynamo Kiev, è il giocatore che può vantare il record di presenze (432). Parliamo però di Campionato Sovietico. Loskov (422) e Semak (420) potrebbero raggiungere e superare l'ex Pallone d'Oro. Da notare che Loskov, giocatore in attività con più presenze, non è il recordman nella "sua" Lokomotiv. Gli basterà comunque un gettone per staccare Vladimir Maminov, attuale suo vice-allenatore. Sono quattro le reti che separano il Capitano dei Ferrovieri dalla sua 100esima rete in campionato con la maglia rossoverde.
Alexander Kerzhakov è ad una sola segnatura dal record assoluto in maglia Zenit San Pietroburgo. Sasha è a quattro reti dal club dei 100, mentre sono cinque quelle che separano anche il suo compagno di squadra Sergey Semak da tale traguardo.
Il re di tale classifica è irraggiungibile a quota 143 (Oleg Veretennikov). Impossiible che Kirichenko (119) e Loskov (117) possano raggiungerlo sino al termine delle loro carriere. Vagner Love è lo straniero più proflico nella storia del CSKA Mosca, ma in quanto a reti segnate in Campionato,sono ancora lontani "I Fedotov". Grigoriy andò a segno 124 volte, Vladimir 92.
Welliton invece ha nel mirino Egor Titov. Il brasiliano dello Spartak, continuando a segnare al ritmo delle ultime due stagioni, potrebbe raggiungere e superare la bandiera dei Myaso, ferma a quota 88.
Sono quattro i giocatori in odore di 300 presenza: Ruslan Adjindjal (299) del Volga Nizhny Novgorod, Sergey Ignashevich (289)ed Evgeny Aldonin (280) del CSKA Mosca e Kostantin Zyryanov (278) dello Zenit San Pietroburgo.
La prima gara di Sychev sarà la sua duecentesima in Campionato, divenendo il 99esimo calciatore a tagliare tale traguardo. Akinfeev dovrà attendere solo sei gare per divenire il centesimo del club 200.
Per quanto riguarda gli allenatori, Tarkhanov è ad un tiro di schioppo da Romantsev(333). Guida Gazzaev (470), davanti a Semin (468).
Berdyev al decimo turno può fare 250, mentre Bozovic, fermo ad 83, potrebbe quest'anno passare la centesima. (fonte: h**p://calciorusso.blogspot.com)