Permessi di soggiorno
Il Tar: no alle attese infinite
Il tribunale di Perugia ordina alla Questura di decidere entro 30 giorni.
Roma - 13 marzo 2008 - Il rinnovo del permesso di soggiorno non arriva? La Questura non può rimanere in silenzio trincerandosi dietro la scusa che sta facendo accertamenti, deve dare una risposta. E se l'immigrato ha fatto ricorso, deve pagargli anche le spese legali.
Dal Tar dell'Umbria arriva un nuovo affondo contro le Questure per i ritardi nei rinnovi, con una sentenza che dà ragione alle centinaia di migliaia di cittadini stranieri sospesi a tempo indeterminato in attesa di una risposta.
Tra questi c'è anche Shuyuhe H., una cittadina cinese che ha chiesto il rinnovo del suo permesso per lavoro subordinato a Perugia il 28 giugno 2006 e che lo scorso ottobre, dopo 16 mesi di silenzio, ha inviato alla Questura una diffida. L'unico risultato è stata una nota (tra l'altro non ricevuta da Shuyuhe) con l'avviso d'avvio del procedimento e la specificazione che l'esame della domanda era sospeso "per accertamenti di polizia". Poi il silenzio, e quindi il ricorso al Tar.
Per il giudice la nota della Questura "non ha efficacia sospensiva" perché è stata adottata dopo la scadenza del termine di novanta giorni dalla presentazione della domanda di rinnovo. Inoltre, "manifesta l'intento di rimandare la decisione sine die" e questo nonostante il Testo Unico sull'immigarzione non preveda fasi di sospensione nell'esame della domanda.
La sentenza sottolinea quindi che, nell'attesa di una risposta, sono in gioco "la certezza del diritto e l'esigenza dello straniero di disporre di un titolo che legittimi non solo la sua presenza in Italia ma anche lo svolgimento (e ove occorra la ricerca) di un'attività lavorativa". Di qui l'aut aut: "se si hanno elementi per negare il rinnovo, si dovrà provvedere senz'altro in tal senso; se tali elementi non si hanno, o non sembrano sufficienti, il rinnovo non potrà essere negato e neppure sospeso".
Il giudice ha quindi ordinato alla Questura di Perugia di decidere entro trenta giorni sul destino del permesso di Shuyuhe e di accollarsi anche 1000 euro di spese legali.
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Fonte stranieriinitalia.com articolo di Elvio Pasca