La Sonata A Quattro OSSIA Il Quartetto
La Sonata a Quattro OSSIA Il Quartetto (Giordano Bianchi Dottula, marchese di Montrone)
La Scimia, il Becco, l’Orso e l’Asinello
Si ficcar nel cervello
Di fare a quattro insieme una sonata.
La musica fu tosto ritrovata
E l’orchestra formata:
Due violini, un’alto, un violoncello.
Poi si assiser in molle praticello
Cui più d’un arboscello
D’intorno proteggea d’un’ombra grata.
Quivi a udirli natura avean chiamata.
Di già la mossa è data:
Sono in moto gli archetti... ahi che bordello!
Fermate, amici miei, gridò, fermate
La Scimia, ed aspettate.
Come volete che ciò ben si faccia?
Non siam seduti in modo che confaccia.
Tu ponti all’Alto in faccia,
Disse all’Orso, col tuo bassetto, o frate.
Me primo violin seder lasciate
Contro all’altro: guardate
Se la musica or nulla avrà che spiaccia.
Danzeran boschi e monti. Ecco si sbraccia
Par quella brigataccia:
Ma le corde son peggio tempestate.
Attendete, sclamò l’Asino: omai
Il segreto io trovai,
Credetemi, la cosa andrà d’incanto.
Sediamci ‘n fila, l’uno all’altro accanto.
Obbediscono. Intanto
La musica in frastuono è più che mai.
Sursero allor gare e litigi assai
Da non finir giammai;
Come seder si deggia, e di qual canto.
Un Usignuol s’un albero frattanto
Tratto s’era da canto
Curioso d’ascoltar si sciocchi guai.
Come i musici vider l’augelletto,
Il pregar con affetto
Che di loro contesa arbitro e’ sia,
Deh, gli disser, ti ferma in cortesia
Finchè rimessi ‘n via,
Tu ci abbi da fornir questo quartetto.
Qui è musica e strumenti senza effetto,
Se sederci a rimpetto
O comunque dobbiam tu dicci ‘n pria.
E quei: vuole armonia
Altri orecchi che i vostri, altro intelletto.
Però qualunque posto occuperete
Musici, amici miei, mai non sarete.
Montrone
http://www.larici.it/culturadellest/letteratura/krylov/07.htm