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direttore
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 L'angolo Del Reportage
Cari amici del Forum Russia-Italia sono lieto di presentarvi una nuova iniziativa. Da sabato 13 dicembre avrà inizio la pubblicazione di articoli e servizi speciali curati dalla "redazione " e dai corrispondenti della nostra comunità. Si tratta anche di un "gioco" per coinvolgere ancora di più tanti di voi che vivono e lavorano in una o più città. Da qualche settimana ho contattato personalmente alcuni di voi per raccordarci su possibili tematiche da affrontare. Questa idea nasce dalla voglia di sentir raccontare storie, eventi, esperienze dalla viva voce degli utenti del Forum Russia -Italia. Tutti gli articoli che leggerete sono il risultato di un lungo e serio lavoro degli amici coinvolti, il mio contributo si limita a coordinare, selezionare e dare qualche consiglio per svolgere al meglio il compito. Ovviamente chi desidera può partecipare all'angolo del reportage, mandatemi un messaggio privato e inizieremo a lavorare insieme. Ogni sabato un reportage. Concludo questa presentazione ringraziando tutto lo staff per avere accolto positivamente l'iniziativa e colgo l'occasione per abbracciare pubblicamente i "corrispondenti" che da qualche settimana stanno condividendo con me questa simpatica esperienza. Grazie, Direttore
Ultima modifica di direttore il 07 Dicembre 2008, 19:00, modificato 1 volta in totale |
#1 07 Dicembre 2008, 18:51 |
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Cari amici ecco il numero zero di questa nuova iniziativa. Inserisco un mio articolo scritto alcuni mesi fa, si tratta naturalmente di un "servizio-prova". Sabato 20 dicembre uno dei nostri utenti inserirà un proprio reportage. Poi ogni settimana gli amici che hanno aderito all'iniziativa pubblicheranno un articolo. Buona lettura
Dal corrispondente Direttore
Le automobili corrono come formiche, si inseguono, si superano. E’ la prima immagine di Mosca che scorgo mentre l’aereo partito dall’Italia inizia la discesa verso la capitale russa.
Ed è questa l’immagine che conserverò in ogni attimo della mia permanenza: l’idea di una società in fermento che corre verso qualcosa di ancora indecifrabile.
Mi mescolo ai moscoviti condividendo con loro momenti di vita quotidiana, primo fra tutti il viaggio in metropolitana, dove un fiume in piena di persone si muove in direzioni diverse incrociando rare volte gli sguardi.
Ogni viso che scruto con discrezione racconta una storia e a ogni fermata i vagoni si svuotano e si riempiono di nuovi volti, di universi da esplorare.
In superficie Mosca si presenta come un grande cantiere aperto, lavori in corso in numerose zone, ma non sono solo le strade i quartieri o i palazzi a cambiare il loro aspetto.
La città presenta così tutte le sue contraddizioni. I giovani russi studiano, lavorano, hanno desideri, sogni, emozioni, progetti come i loro coetanei in qualsiasi parte del mondo.
Molti di loro erano piccoli e altri non erano ancora nati quando sull’Unione Sovietica è calato il sipario. Per questa ragione sono generazioni slegate dal passato e che guardano al futuro con fiducia, con entusiasmo e con apertura verso l’esterno.
Ascoltano musica internazionale,indossano t-shirt anche con slogan occidentali e i loro occhi sprizzano curiosità.Come tutti i giovani hanno voglia di libertà ma non sanno verso quale strada andare e cercano punti di riferimento.
Le generazioni adulte sono schiacciate invece tra il ricordo dei tempi sovietici e un futuro che non riescono ancora a decifrare. Il loro presente è pieno di dubbi e incertezze.
Gli anziani hanno sofferto più degli altri e la velocità dei tempi che cambiano li spinge a rifugiarsi nel passato alla disperata ricerca di quella tranquillità che non sentono più.
Passeggiando per le vie di Mosca si incontrano ricchezza e povertà che quasi a braccetto si fanno compagnia, il lusso è a pochi metri di distanza da profondi abissi di solitudine e miseria.In vecchie vie della città numerosi artisti di strada allietano i passanti con dolci note musicali che per un attimo fanno dimenticare qualsiasi sofferenza.
Parlando con i moscoviti di tutte le età la sensazione che se ne trae è quella di una comunità che vive allo stesso tempo la sindrome da accerchiamento e la voglia di aprire le proprie frontiere alle novità.La gente affolla le chiese e la religione è soprattutto per gli anziani l’unica risposta possibile alle tante incertezze.
Molti nutrono interesse per l’impegno politico ma le difficoltà da affrontare non sono poche per chi vuole far sentire la propria voce in un sistema democratico ancora giovane, altri scelgono di diventare imprenditori, altri ancora decidono di andare all’estero per proseguire gli studi o lavorare.
La società moscovita sta cambiando ed è una realtà dove paura e speranza stanno gomito a gomito. Una società che guarda con curiosità e attenzione all’Europa e al mondo ma che conserva l’orgoglio di essere cosa diversa dagli altri, di essere la Russia.
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#2 14 Dicembre 2008, 15:51 |
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Sono lieto di comunicarvi che sabato 27 dicembre inserirò il reportage di uno dei nostri " corrispondenti "  Avremo il piacere di leggere un interessante articolo di Luda Mila da Mosca  Poi seguirà un breve periodo di vacanza.
Ultima modifica di direttore il 07 Marzo 2009, 18:21, modificato 2 volte in totale |
#3 20 Dicembre 2008, 21:15 |
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Amici del Forum presto potremo leggere il reportage di Luda Mila
Ultima modifica di direttore il 07 Marzo 2009, 18:21, modificato 1 volta in totale |
#4 28 Dicembre 2008, 8:07 |
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Come detto in un messaggio in altro topic eccomi tornato a prendere le redini di alcune nostre iniziative  Mi scuso per il disagio e i ritardi nella pubblicazione di qualche reportage ma tra vacanze e tanto altro è saltato qualche passaggio nella scaletta prevista  No problem, recupereremo presto
Ultima modifica di direttore il 07 Marzo 2009, 18:20, modificato 1 volta in totale |
#5 16 Gennaio 2009, 17:43 |
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gringox
Fondatore

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 Re: L'angolo Del Reportage
Diretur mitico ciao!
Avanti così! Questi piccoli intoppi iniziali non devono inficiare il programma reportages. L'idea è ottima e sono convinto che godrà di un ottimo successo.
In bocca al lupo.
Gringox
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#6 17 Gennaio 2009, 18:43 |
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Luda Mila
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 Re: L'angolo Del Reportage
Quando si parla di musica russa i primi nomi ad essere citati sono quelli dei cantanti moderni, artisti dello show-business, conosciuti e ammirati. Vorrei invece attirare la vostra attenzione su Muslim Magomaev ( 1942 – 2008 ) artista, compositore, cantante simbolo della nostra arte musicale, amato da tutti nell’Unione Sovietica ma sconosciuto dai giovani di oggi. Un talento naturale, un professionista il cui bel baritono ha conquistato milioni di ammiratori. Nato nella citta` di Baku, in una famiglia artistica, compie i suoi primi studi musicali nella capitale dell’Azerbaijan. Ancora studente del Conservatorio, all’eta` di 19 anni in occasione della sua prima esibizione all’ VIII Festival dei giovani a Helsinki registra un successo immediato. A 31 anni riceve il titolo di Artista del popolo, la massima onorificenza artistica dell’URSS .
A meta` degli anni Sessanta insieme ad altri cantanti russi si reca in Italia per uno stage alla Scala di Milano. Per il loro concerto finale gli artisti russi scelgono “Il barbiere di Siviglia” in cui Magomaev interpreta brillamente la sua parte. Il pubblico italiano si emoziona con la sua esibizione di una famosa canzone popolare russa “Vdol’ po Piterskoj...” ( Lungo la via Piterskaja...) Il soggiorno in Italia ha un’influenza determinante sulla carriera di Magomaev. Nel suo repertorio entrano “24 mila baci” di Celentano, “Come prima” di Mario Lanza, “Guarda che luna...” di Fred Buscaglione, “Bella ciao” , canzoni napoletane.
Negli anni successivi Magomaev continua ad accrescere il suo talento e ad affascinare il pubblico. Tournee, concerti in TV, premi, titoli: festival di Sopot, il primo premio; concerti a Parigi e Cannes, due “Dischi d’oro” e l’offerta di un contratto con il famoso teatro “Olimpia” ; tornee in America , accoglienza calorosa a New-York, Los-Angeles, San-Francisco. Paesi diversi, platee differenti ma tutti ugualmente incantati dal fascino, dall’ eleganza, dalla professionalità di questo grande artista.
Nonostante la popolarità raggiunta resta lo stesso Magomaev degli inizi, simpatico, gentile, modesto, stimato da amici e colleghi.Tante donne desiderano stargli accanto, ma nel 1972 durante un concerto a Mosca, Magomaev conosce una giovane cantante lirica Tamara Siniavskaja che due anni dopo diventa sua moglie. Sono una coppia felice e vivono uniti dall’amore e dalla musica.
Negli anni 80 Magomaev si allontana dal mondo che lo vede da anni protagonista e smette di esibirsi sul palcoscenico. Continua però a lavorare in radio e tv preparando un ciclo di trasmissioni in cui racconta di Mario Lanza, Maria Callas, Mario del Monaco, Placido Domingo, Elvis Presley, Frank Sinatra e altri. Trova anche il tempo di scrivere alcuni libri sulla vita dei grandi cantanti , interpreta la parte di Nisami nell’omonimo film dedicato a quel suo illustro connazionale medioevale. Gli anni passano e le sue condizioni di salute non sono buone e nonostante le cure il suo cuore si ferma per sempre il 26 ottobre 2008. E`stato un fatto doloroso per tanta gente, per quelli che l’adoravano e per i quali Magomaev e` sempre stato un fenomeno indimenticabile, un artista magnifico, un genio musicale. Il 28 ottobre settemila persone sono venute a dargli l’ultimo saluto nella Sala Ciajkovskij, e altre settemila sono rimaste fuori rimpiangendo di non essere riusciti ad entrare dentro. Nella metropolitana di Mosca tutto il giorno si sentivano le sue canzoni melodiche, romantiche e caratteristiche, e la sua voce vellutata accompagnava i passeggeri dal mattino fino a sera. Ormai e` finito il Novecento, e` cambiata la vita e sono cambiati i nostri gusti e preferenze, sono sorti tante nuove star che sanno usare le nuove tecnologie per poter organizzare un`esibizione brillante, ma i cantanti veri e propri sono una cosa rara, e tanto piu` preziosi rimangono gli artisti come Muslim Magomaev che e` entrato nel cuore della gente.
Vi invito ad ascoltare alcuni suoi pezzi e vi auguro di godere anche voi del suo talento.
http://uk.youtube.com/watch?v=5m7DO1f3Qck&feature=related una delle canzoni piu` caratteristiche
http://uk.youtube.com/watch?v=5AUXtYzTxwc Magomaev cantante lirico
http://uk.youtube.com/watch?v=bKnRfeDFK7Y&feature=related in duo con la sua consorte
http://uk.youtube.com/watch?v=IvthraBbxsQ “Vdol’ po Piterskoj...”
http://uk.youtube.com/watch?v=Ksltuc104LI “Come prima”
http://uk.youtube.com/watch?v=kRt_UVHZ094 una delle canzoni piu` famose
http://www.gazeta.ru/photo/2867377.shtml l’ultimo saluto all’artista
http://www.magomaev.info/en/index.htm il suo sito personale, versione in inglese
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Cari amici forumisti riprende la rubrica "L'angolo del reportage"  Io e i corrispondenti siamo stati "inghiottiti" da numerosi impegni di lavoro e ragioni personali e poco tempo abbiamo potuto dedicare a questo importante spazio che ho fortemente voluto e che lo staff ha tanto apprezzato sin dal primo momento. In queste ore ho chiesto agli amici corrispondenti di pubblicare i loro lavori. Entro la fine del mese di marzo sono in programma cinque articoli. Tra qualche giorno pubblicherò i primi due in scaletta: Drugo parlerà di Matera, Furba di Jaroslavl  Grazie per la pazienza  Direttore
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Furba
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 Re: L'angolo Del Reportage
Jaroslavl sconosciuta
Jaroslavl. Cosa sanno gli italiani (ma anche i russi che abitano in altri paesi) di questa citta’? Diciamo, poco: fa parte dell’Anello d’oro, sta sul Volga, una citta’ antica (a proposito quanto e’ vecchia? Mah, ragazzi, e’ piu’ vecchia di Mosca e Piter e’ sicuro: nel 2010 festeggera’ il suo 1000-esimo compleanno). A proposito il fondatore della citta’ e’ un principe kievano Jaroslav, e’ arrivato da Kiev (che era la capitale della Rus’ in quei tempi) per conquistare il territorio dove abitavano dei tribu pagani. Nella banconota di mille rubli si vede il monumento a Jaroslav. Si trova accanto alla strada che porta a Mosca.
L’architettura russa antica, tante chiese, icone, l’orso con una scure sulla stemma (sapete che a Jaroslavl in una riserva abita anche una vera orsa che si chiama Masha?). Ecco la Jaroslavl turistica, la faccia di Jaroslavl conosciuta nel mondo. Pero’ esiste anche altra Jaroslavl, quella magari non cosi’famosa ma piena di cose interessanti che vorrei rivelare almeno in parte.
Quando mi chiedono ma dove sta questa citta’ io per spiegare devo sempre dire che si trova a circa 250 km dalla capitale russa. Mosca serve da un punto di riferimento e’ chiaro. Adesso Mosca e’ il centro della Russia ma nel 1612 quando la Russia era occupata dai polacchi per qualche mese lo e’diventata Jaroslavl.
Jaroslavl e’ anche un centro artistico. Stiamo parlando non solo di architettura. Il cattedrale di Sant Elia il piu’ bello della citta’ gode di affreschi unichi che rappresentano gli episodi della Bibbia.
A Jaroslavl e’ conservato il segreto di produzione di mattonelle smaltate che si chiamano qua izrazets. Prima si usavano per la decorazione delle stufe russe pech’ e delle chiese.
Accanto a Jaroslavl abitava nel suo podere un gran poeta russo Nicolai Nekrasov. Era lui a descrivere con franchezza la vita dura dei contadini russi dell’ottocento e fare la domanda che intorbida da secoli l’anima russa: Chi vive bene in Russia?
Nel 1748 a Jaroslavl Fiodor Volkov ha organizzato una compagnia che dopo ha dato l’inizio al primo teatro statale. Adesso il monumento a Volkov e’ un posto di incontri degli innamorati.
Nel 1936 a Jaroslavl ha iniziato a funzionare la prima linea di filobus. Una delle cose piu’ significanti per il nostro stato nel periodo sovietico era la conquista del cosmo. Tutti conoscono il mitico Gagarin. Ma chi puo’ dire il nome della prima donna- cosmonauta? Eccola, la coraggiosa Valentina Tereshkova . Dopo aver visto le stelle e’ tornata ad abitare nell sua citta’ e adesso sta partecipando con un gran entusiasmo nella vita di Jaroslavl.
Jaroslavl sta cambiando negli ultimi tempi, diventa piu’ moderna, piu’ alla Mosca (per fortuna salvo i prezzi). Ma ricorda bene dei tempi passati e rimane una vera perla del Volga. Spero che quelli che non ci sono ancora stati vi verranno e gli altri vorranno tornare a jaroslavl di nuovo per scoprire la loro Jaroslavl, sconosciuta per gli altri.
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masha
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 Re: L'angolo Del Reportage
complimenti!bella iniziativa...
fa venire alla luce aspetti belli ma sconosciuti e ti fa viaggiare senza problemi di valigie...ti serve solo la tua immaginazione!
 non vedo l ora di leggere il prossimo!!!!!!!!!!
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
complimenti!bella iniziativa...
fa venire alla luce aspetti belli ma sconosciuti e ti fa viaggiare senza problemi di valigie...ti serve solo la tua immaginazione!
 non vedo l ora di leggere il prossimo!!!!!!!!!!
Grazie Masha  Ringrazio i " nostri corrispondenti "
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Ecco il reportage, giunto in "redazione" sul tavolo di Direttore, del nostro corrispondente Drugo
Matera, museo a cielo aperto
Stamane giravo in auto, durante il percorso ho incrociato un autobus. Uno slogan pubblicitario presente sulla fiancata del mezzo ha attratto la mia attenzione: “Matera, museo a cielo aperto”. In un primo momento ho pensato che si trattasse della promozione di una qualche esposizione artistica, poi, guardando le nuvole in cielo che “sorvegliano” la città in questi ultimi giorni, ho escluso che in questo periodo qualcuno avesse avuto la stramba idea di invitare amanti dell’arte per ammirare una qualsiasi esposizione. Così, immediatamente, mi sono ricordato della città in cui sono nato e in cui ho vissuto per più di 30 anni, ma per capire quella frase, bisogna essere stati almeno una volta nella mia città. Chi non è mai stato a Matera? Beh, credo un bel po’ di voi. E quanti non ne hanno sentito mai parlare? Spero che almeno sappiate dove si trovi (le risposte in questi 32 anni della mia vita sono state tra le più varie, degne da quiz “Chi vuol essere milionario”… la risposta più verosimile è stata: “Si trova in Puglia?” – “Beh, siamo a 5 km dal confine della Puglia, posso darla per buona, anche se si trova in Basilicata”)!! Ma torniamo a noi. Non voglio tediarvi con una relazione storico-geo-demografica. Se avete bisogno di queste informazioni, i libri e internet ne sono pieni.
Vi dirò semplicemente un solo particolare per cui Matera è, o potrebbe essere – scusate l’uso del condizionale – famosa agli occhi di chi non ci vive e come, invece, lo è (o come dovrebbe essere) agli occhi di chi, invece, ci vive. Innanzitutto, gli stessi materani (abitanti di Matera, e non materesi, o matarresi o via discorrendo, dando ampio spazio alla fantasia dei “forestieri”), dicono che della propria città esistono 3 versioni: la prima, rappresentata dalle numerose grotte che circondano la città, che fanno risalire i primi insediamenti nel territorio addirittura al Paleolitico; la seconda, invece, dai cosiddetti Sassi (ne parleremo più avanti); la terza, infine, la più moderna (dove ci sono nato e vissuto io).
Matera è, o potrebbe essere – scusate il ripetuto uso del condizionale, ma è d’obbligo quando si parla di una città vecchia (quasi) quanto il mondo, e di cui pochi ne sono a conoscenza – famosa innanzitutto per i Sassi, ovvero storici rioni della città in cui le abitazioni sono costruite interamente nella roccia. Due parole per questo patrimonio dell’UNESCO vanno spese. Innanzitutto, perché si parla di questo insediamento al plurale? Beh, semplicemente perché costituito da tre “aree”: la Civita (il punto più alto e che ospita il Duomo della città), il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso. L’origine di queste abitazioni risalgono al periodo Neolitico, quando i miei antenati hanno abitato le prime grotte nel Sasso Caveoso.
Pian piano queste abitazioni si sono evolute, nel vero senso della parola, rendendole un indiscusso complesso urbanistico unico al mondo, tanto da diventare scenografie naturali per moltissimi film, tra cui il famoso “The Passion” di Mel Gibson (non a caso, la sua struttura rimanda alle abitazioni del medio-oriente).
Erano, queste, delle strutture funzionali, che erano realizzate in diagonale, verso il basso, spesso composte da tre vani: il primo dove alloggiava la famiglia (piuttosto numerosa); il secondo, più in basso, adibito agli animali (una mucca, piuttosto che un cavallo, e così via); ed terzo, sempre più fondo, che serviva da “dispensa”, grazie alla temperatura costante durante tutto l’anno… infatti, una delle principali caratteristiche di queste strutture diagonali era quella di permettere ai raggi alti del sole, durante l’estate, di fermarsi ai primi metri della casa, mantenendo il resto dell’abitazione fresca e immune dal caldo afoso… mentre, durante l’inverno, i raggi bassi e diagonali andavano ancora più in fondo riscaldandola…
Ma le condizioni abitative e, soprattutto, sanitarie, non erano delle migliori… fu così che negli anni cinquanta, l’allora capo del governo De Gasperi ne decise lo sgombro…
Attualmente, dopo una parentesi di circa 50 anni, i Sassi sono tornati ad essere abitati (anche se hanno perso quelle funzioni abitative che li avevano caratterizzati fino agli anni ’50 e riadattate alle esigenze moderne), ma tuttora sono ancora poco valorizzati e rivitalizzati.
Io sostengo sempre che una città è lo specchio degli abitanti che la vivono. E Matera è un po’ così, una città vecchia millenni (gli abitanti un po’ meno, per fortuna!!), che è stata soggetta a varie invasioni, spesso subendole e quasi mai reagendovi, una città che ha saputo poco modernizzarsi e progredire. E i materani e il loro modo di vivere riflettono a loro volta una città la cui storia scorre lenta, dove il tempo sembra quasi fermarsi… e proprio questo scorrere lento del tempo riesce, a volte, a dare delle sensazioni piacevoli ed uniche, rendendosi capace di un’esperienza ormai rara ai giorni nostri: quella di camminare, guardare, immergersi e farsi assorbire da questa realtà calma e paziente, agli antipodi della frenesia, facendoti assaporare ogni attimo di questa vita che fugge via in un baleno…
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#12 01 Aprile 2009, 20:12 |
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gringox
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 Re: L'angolo Del Reportage
Diretur,
questa iniziativa è molto importante. Occorre stimolare l'interesse del popolo del forum, affinchè più gente sia coinvolta ed il progetto si sviluppi in maniera continuativa e partecipata.
Avanti cosi'!
Gringox
PS: complimenti a furbetta e drugo. Bravi ragazzi.
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#13 02 Aprile 2009, 14:10 |
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Ecco la prima parte del reportage del nostro corrispondente Mariano  Buona lettura
Il mio viaggio verso Murmansk….prima parte
La mia avventura per raggiungere Murmansk comincia il 3 gennaio 2009 dall’aeroporto di Domodedovo (bellissimo e grandissimo), arrivato con un volo Lufthansa da Francoforte, mentre scendiamo verso la pista posso vedere finalmente il mio paesaggio amato di terra russa completamente bianco. Fa freddo a Mosca quella mattina, cielo grigio con qualche nevicata ogni tanto, guardo il termometro e vedo i suoi -18° sottozero, sono circa le 9 e dopo aver controllato il mio passaporto con il visto (per fortuna non c’era molta fila) e poi ritirato il mio bagaglio esco nell’aria gelida e mi dirigo verso le marshrutke rispondendo con un “net spasibo” ai russi che incontravo e che mi chiedono se ho bisogno di un taxi. Purtroppo ancora non parlo bene il russo, ma un po’ riesco a capirlo e a leggerlo, e senza grosse difficoltà trovo la mia marshrutka, già strapiena di gente. Mi toccherà rimanere ancora un po’ al freddo almeno una ventina di minuti abbondanti, il tempo che arriverà l’altra, e poi non avevo voglia di ritornare indietro ed aspettare in aeroporto. Per me non c’è problema, il freddo è sopportabile e poi io amo tanto la neve, e la Russia in inverno ha un’ atmosfera stupenda, è magica (forse perché sono io che amo la “severnaya priroda”) ed i rumori sembrano attenuati quando c’è la neve, alla fermata non siamo in molti ad aspettare per adesso, intanto ne approfitto per telefonare. Arrivata la Marshrutka, salgo e in un attimo si è riempita tutta anche questa, ma da dove sono arrivati? Passa l’autista per venire a prendere i soldi (80 rubli) e si parte direzione Moskva verso la stazione metro domodedovskaya. Il paesaggio che vedo è inconfondibile: foresta, neve e questa lunga strada quasi tutta dritta che collega la capitale a domodedovo, durante questo “transfer” non ricordo molto dato che mi sono addormentato. Mi risveglio dopo circa mezz’ora che mi trovo in prossimità del capolinea e… che traffico! Macchine dappertutto (ed io che mi lamento del traffico di Bologna, ma non è una novità, non era la prima volta che vado a Mosca…) se cammino a piedi vado più veloce, comunque l’attesa nel traffico non dura molto per fortuna, e scendo alla fermata della metro (scendono tutti…). Entro nella metro, la stazione domodedovskaya, che prende il nome dall'omonimo aeroporto, è dedicata alla storia del trasporto aereo, aperta nel 1985, ha caratteristiche colonne di marmo bianco con intarsi di granito nero e marrone, il pavimento con disegno geometrico ha mattonelle di marmo nero e grigio e le pareti sono decorate con placche di rame raffiguranti gli aerei del periodo sovietico, niente male ma di stazioni più belle a Mosca ce ne sono ancora altre. Proseguo, vado alla cassa per comprare il biglietto e anche qui c’è la ressa, ma fanno abbastanza presto. Non capisco perché la gente che compra il biglietto e poi buttano lo scontrino a terra sotto la cassa, era tappezzato di scontrini (con il tipo addetto alle pulizie che si lamentava ad alta voce proprio di questo dicendone di tutti i colori forse in un russo quasi incomprensibile) eppure c’è il cestino della spazzatura proprio ad un metro e mezzo dalla cassa… boh! Salgo sul treno mescolato ad un mare di gente russa (e non) che salgono e scendono, vanno e vengono, e qui inizia questo altro viaggio per spostarmi da un aeroporto all’altro di Mosca (quello di Sheremetyevo). Direzione, quindi, fermata Rechnoy Vokzal, non so per quante tante volte ho ascoltato ed imparato a memoria la voce che dice “ostorozhna dvery zakryvayutsya, sleduyushaya stanziya…ma ho potuto osservare meglio i moscoviti, come si muovono, cosa fanno, come vivono e mi piace mescolarmi a loro, quasi a sentirmi russo anche io (ma in generale non ho tante difficolta ad adattarmi a luoghi e posti nuovi, mi piace viaggiare quando ne ho la possibilità, conoscere e scoprire, tutto è interessante).
continua………
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#14 02 Aprile 2009, 23:59 |
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direttore
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 Re: L'angolo Del Reportage
Carissimi amici, dopo una lunga pausa torna la rubrica " L'angolo del reportage"  Nei prossimi giorni pubblicherò il mio articolo sul viaggio appena compiuto a Tallinn in Estonia. Vi invito a dare un vostro contributo, mandate un messaggio privato alla mia attenzione con l'argomento che desiderate affrontare, in questo modo possiamo coordinare la pubblicazione dei vari articoli  Grazie, Direttore
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#15 26 Agosto 2009, 19:36 |
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