Home    Forum    Cerca    FAQ    Iscriviti    Login


La Storia del Forum

Cap: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18




Nuova Discussione  Rispondi alla Discussione 
Pagina 1 di 1
 
 
Il mondo è ancora un terreno minato 01/12/2004
Autore Messaggio
Rispondi Citando   Download Messaggio 
Messaggio Il mondo è ancora un terreno minato 01/12/2004 
 
VERTICE DI NAIROBI
Per la Santa Sede, tra le prime ad aderire al trattato, l'uso delle armi antiuomo rappresenta un grave vincolo allo sviluppo politico ed economico dei popoli

Il mondo è ancora un terreno minato

Sono 230 milioni gli ordigni sparsi nel pianeta: 15mila le vittime 116 Paesi hanno già  distrutto il proprio stock di armi letali Ma Stati Uniti, Cina e Russia non aderiscono alla Convenzione



Oltre 15mila morti e decine di migliaia le persone ferite o rese handicappate ogni anno a causa delle mine antiuomo. Nonostante il calo di produzione degli ordigni nell'ultimo quinquennio, sono 230 milioni le mine sparse in tutto il mondo. Il 90 per cento di questi strumenti di morte a basso costo si trovano in quei Paesi che non hanno ancora ratificato la Convenzione sull'interdizione delle mine antiuomo. All'appello mancano nazioni come Stati Uniti, Cina, Russia, India, Pakistan e Israele, che nel panorama bellico sono tra i più grandi possessori e produttori di mine.
A distanza di cinque anni dall'entrata in vigore dell'importante documento (1 marzo 1999), i rappresentanti degli Stati Parti da lunedì scorso fino al prossimo 3 dicembre sono riuniti a Nairobi, in Kenya, per la prima conferenza di esame, presieduta dal rappresentante permanente dell'Austria alle Nazioni unite, l'ambasciatore Wolfgang Petritsch. «Si stima che vi siano ancora oltre 200 milioni di mine detenute da diversi Paesi. Faccio appello a tutti gli Stati che non ne fanno ancora parte di aderire alla Convenzione e di distruggere i loro arsenali» ha affermato il presidente del Kenya, Mwai Kibaki, nel discorso di apertura.
Nel corso dei lavori verrà  adottata una dichiarazione politica e un piano di azione diretto a rafforzare il processo per il conseguimento degli obiettivi della Convenzione, primo fra tutti la proibizione dell'uso, stoccaggio, produzione, trasferimento delle mine e la loro distruzione. In particolare, tra i principali obblighi a cui deve sottostare ogni Stato Parte c'è la distruzione delle mine immagazzinate entro quattro anni dall'entrata in vigore, con l'eccezione delle mine utili per lo sviluppo di tecniche di addestramento allo sminamento e alla distruzione degli ordigni.
Dopo il '99 sono stati 116 i Paesi che hanno distrutto il proprio stock di mine, pari a 31 milioni di ordigni. Un solo Stato, il Costarica, ha dichiarato di aver terminato il processo di sminame nto.
Ultimi due obiettivi sono l'assistenza finanziaria e tecnica tra gli Stati membri per contribuire al conseguimento di quanto espresso nella Convenzione e la redazione annuale di un rapporto sull'implementazione della Convenzione stessa. Gli Stati Parte alla Convenzione si attestano a 143, l'ultimo a depositare presso le Nazioni unite lo strumento di ratifica della Convenzione di Ottawa proprio il 29 novembre scorso all'apertura della conferenza è l'Etiopia. «Gli etiopi ora possono guardare al futuro senza il terrore delle mine antiuomo» ha commentato Wolfgang Petritsch.
Tra gli Stati Parte c'è anche la Santa Sede, terzo Paese a ratificarla il 17 febbraio 1998. Nei suoi interventi la Santa Sede ha più volte ribadito che si tratta di una Convenzione umanitaria e non solo di un Trattato sul disarmo e che la rapidità  dell'entrata in vigore della Convenzione è indicativa della determinazione morale di tutte le popolazioni. Inoltre ha insistito sul fatto che le mine rappresentano un grave vincolo allo sviluppo e sulla necessità  di predisporre un adeguato processo post-bellico non solo di ricostruzione delle infrastrutture fisiche, ma anche delle comunità  umane, delle norme sociali e delle attività  economiche, le quali rischiano di essere rallentate dalla presenza delle mine nel terreno. Per tale motivo il problema delle mine antiuomo necessità  di un coinvolgimento di tutti gli attori umanitari, sociali ed economici.

(fonte Avvenire Di Vincenzo Grienti)
 




____________
E' inutile discutere con un idiota...prima ti porta al suo livello e poi ti batte per esperienza.

Forum Russia Italia
Visto per la Bielorussia

Andrea
 
Mystero Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage ICQ MSN Live
Torna in cimaVai a fondo pagina
Mostra prima i messaggi di:    
 

Nuova Discussione  Rispondi alla Discussione  Pagina 1 di 1
 






 
Lista Permessi
Non puoi inserire nuovi Argomenti
Non puoi rispondere ai Messaggi
Non puoi modificare i tuoi Messaggi
Non puoi cancellare i tuoi Messaggi
Non puoi votare nei Sondaggi
Non puoi allegare files
Non puoi scaricare gli allegati
Puoi inserire eventi calendario