Il Lupo e il Lupicino (Urbano Lampredi)
Ad un Lupo già vecchiotto
Venne un giorno il buon pensiero
D’istruir nel suo mestiere
Il suo figlio Lupacchiotto.
L’inviò dunque la sera
Della selva alla frontiera,
Ordinando da prudente
Che osservasse attentamente
Se per caso la fortuna
Quella notte offrisse alcuna
Favorevole occasione
Da far buona colazione:
Tutta a spese del pastore
Che dormir suole in cert’ore.
Fatto un giro, il lupicino
Torna e grida: «vieni, vieni
«Padre mio, chè qui vicino
«Ho scoperto audace e scaltro
«Numeroso stuol d’agnelli
«Neri e bianchi, tutti belli,
«Tutti grassi un più dell’altro:
«Per lo mio, per lo tuo pranzo
«D’uno sol n’avrem d’avanzo;
«Sono andato indietro e avanti,
«Ed ho visto ben che tanti
«Quel pastore in guardia n’ha
«Che neppur se n’avvedrà
«Ma quel furbo a lui rispose:
«Tu mi dì di belle cose,
«Figlio mio: ma spetta un pò:
«Pria di tutto io saper vò,
«Se del gregge che vedesti
«Il pastor tu conoscesti.» -
«Bench’ei sia, riprese il figlio;
«Giudicato dalla gente
«Cauto, accorto, providente,
«Pien d’ingegno, e di consiglio;
«Pur sii certo ch’io spiando
«Tutt’intorno, ed osservando
«Anche i can, gli ho visti tutti
«Pochi, goffi, magri, asciutti;
«Nè dimostrano apparenza
«Da far molta resistenza.
«S’è così, soggiunse il vecchio,
«Porgi bene a me l’orecchio,
«C’esporremo, o caro figlio,
«A certissimo periglio.
«Se il pastor come hai notato,
«Non è sciocco od insensato,
«Neppur sciocchi avrà i suoi cani,
«Onde fien gli sforzi vani,
«Ed il rischio sarà certo:
«Credil pure a un Lupo esperto.
«Segui me, ti condurrò
«In un luogo, dove io so
«Che sebben son cani molti
«Il pastore è de’ più stolti.
«Or se questi è un imbecille,
«Abbia i cani a cento, a mille,
«Saran tutti, lo vedrai,
«Della stessa sua natura.
«Onde il rischio è meno assai;
«E la preda è più sicura.»
U. Lampredi
http://www.larici.it/culturadellest/letteratura/krylov/21.htm