come tutti gli anni a Milano in anteprima i film delle Mostre del Cinema di Venezia e di Locarno dal 10 al 17 settembre.
di solito i film sono in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
trovate tutte le info e il programma in questo sito:
http://www.lombardiaspettacolo.com/
purtroppo non e' stato scelto il fim di Michalkov ma
tra i corti troviamo "liudi iz kamnya" (stone people) di Leonid Rybakov, Russia
e nella sezione la settimana della critica:
OTRYV (DISTACCO)
con Vitaliy Kishenko, Maxim Bityukov
sceneggiatura Alexander Mindadze
fotografia Shandor Berkeshi
Russia, 83 minuti, v.o. russo, sott. italiano
mercoledi' 12 ore 16.30-18.30/20.15-22 auditorium san fedele
Un incidente aereo avvenuto per colpa di un controllore
di volo causa la morte dei passeggeri e dell’equipaggio. La
compagnia aerea cerca di affrontare la situazione proponendo
un risarcimento. Un uomo che ha perso la moglie
nell’incidente cerca di saperne di più, scontrandosi con le
menzogne della compagnia e delle commissioni di inchiesta;
riesce così a introdursi tra i membri dell’equipaggio di
un secondo aereo che è riuscito, grazie al comandante, ad
evitare di entrare in collisione con quello precipitato. Insieme
a loro festeggia lo scampato pericolo come una seconda nascita,
poi cerca di tornare alla vita di tutti i giorni, che si rivela
ben diversa dagli ultimi momenti appena trascorsi.
Zanna Issabayeva
KAROY
con Yerzhan Tusupov, Rimkesh Omarkhanova
sceneggiatura Zanna Issabayeva
fotografia Renat Kossay
Kazakistan, 93 minuti, v.o. kazako, sott. italiano
giovedi' 13 ore 16.30-18.30/20.15-22 auditorium san fedele
La commedia umana del Bene e del Male incarnata nella
sagoma falsamente mite e chiaramente disonesta di un mascalzone
che ribalta la sua fragilità in cattiveria e veste la maschera
del cinismo più assoluto e spietato per nascondere
a se stesso e al mondo la sua maltrattata coscienza. Figura
quasi epica nel suo farsi carico con testarda insipienza delle
azioni più nefande, Azat è uno di quei personaggi capaci di
riassumere in sé le contraddizioni della vita, lasciando allo
spettatore il compito di farsi carico di un giudizio che, se
vuole essere davvero morale, non può fermarsi alla superficie
delle azioni.