Da Mosca La Voce della Russia
Favole russe del XVIII secolo
Quando la Russia parlava il linguaggio della fiaba.
Un programma di Aurelio Montingelli e Anna Gromova per scoprire nel passato le profetiche allusioni del presente.
Con irriverenza e fedelta’.
I poeti in cucina. Veljaminov, Kantemir, Maikov.
Di Veljaminov si sa di certo che fosse un grande originale dalle trovate geniali, come quella di mettere gli occhiali al suo cavallo per evitare che perdesse la vista come il suo padrone. Scrisse parecchio, ma pubblico’ quasi niente. Era stimato dai massimi letterati del XVIII secolo. Lvov, Karamzin, Derzhavin, andavano fieri della sua amicizia.
La tenuta di Piotr Veljaminov (nacque ? - mori' a Pietroburgo nel 1805). Disegno dell'architetto, poeta e scrittore Nikolaj Lvov .
Ma oggi lo conosciamo per la sua ode alla minestra di cavolo.
Di Kantemir abbiamo ricordato la nobile stirpe e la passione per la letteratura che egli dovette condividere con l’opera di fortunato diplomatico alla corte di San Giorgio.
Kantemir
Di Maikov abbiamo gia’ fatto conoscere due favole. Dopo “Il giudice e il ladro", “Quando le rane chiesero a Giove un re” e’ la volta di “ Il sarto e il cuoco”.
Maikov
Vediamo se con questi ingredienti riusciamo a mettere insieme una cena in diretta dal XVIII secolo.
Di cavolo la minestra
Voglio cantare
E del lardo che appeso alla finestra
Attende la gioia del focolare.
Ribolle lentamente
E scotta nella scodella
Quando l’ingoi avidamente.
Ma il giorno dopo prende a inacidire
Come l’eta’ mia che non vuole rinverdire.
E gia’ tutta da buttare
Come una vita da dimenticare.
E a Veljaminov aggiungiamo Maikov
Un giorno un gran signore
Tornava a casa da un banchetto.
Era allegro e forse anche alticcio
Perche’ quando per la strada
Incrocio’ un povero cristo sfortunato
- E tu chi sei?
Gli chiese. E che mestiere fai?
Io faccio il mestiere che capita,
Anzi quello degli altri.
Sono un coadiuvante.
- Ma allora fammi capire
Se hai buon gusto.
Cosa ti piace di piu’ di un maialino?
- La pelle – egli rispose –
Se il maialino e’ al forno.
- Ben detto! - e gli lancio’ una borsa piena d’oro.
Tornato a casa il coadiuvante
Chiamo’ ad una gran festa il vicinato.
L’accaduto arrivo’ alle orecchie
Di un sarto che afferrata qualche
Parola si precipito’ a raggiungere
Il Signore per strada generoso.
Che anche a lui chiese:
- Cosa ti piace di piu’ di un bove?
- La pelle! - grido’ il sarto felice
E ricevette una mazzata
Condita da uno sprezzante “imbecille”.
Kantemir conclude riempiendo i calici:
Beve la pioggia
Avida la terra
Succhiano gli alberi
Gli umor vitali
E il sole nel mare si immerge
E la luna si abbevera di sole.
Ma allora perche’ amici miei
Ve la prendete con me
Se la coppa io levo
Alla salute mia,
Vostra e del sovrano?
Avete ascoltato “Favole russe del XVIII secolo”
Quando la Russia parlava con il linguaggio della fiaba.
http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/55518946/62084902.html
Nella pagina linkata è disponibile il contributo audio.