Domani con “Il Messaggero†quarto cd: prosegue il viaggio nella musica “coltaâ€Â
Da Liszt ai grandi balletti
In “Classic Stars†trionfano i compositori dell'800
DIVULGARE la musica classica al pubblico più vasto in modo semplice e divertente. Guidare l'ascoltatore a distinguere e riconoscere gli stili e gli autori. Questi gli obiettivi del Messaggero con Classic Stars , una collana di otto cd in edicola ogni giovedì fino al 30 dicembre. La quarta uscita di Classic Stars propone la seconda parte dell'Ottocento. Questo viaggio sonoro parte con Liszt, virtuoso del pianoforte. Famosi i suoi Liebestrà¤ume e notissimo il terzo della raccolta, qui offerto all'ascolto. In questo periodo anche il teatro musicale vive una svolta e con il teatro di Wagner si rinnovano dal profondo i suoi presupposti. Tutte le opere wagneriane - con la sola eccezione del Ring - mantengono la consuetudine di una introduzione orchestrale. In Wagner è una sorta di preludio all'azione drammatica che sta per essere rappresentata. E' il caso del preludio del Tristan und Isolde . Il mito di Tristano percorre la letteratura europea sin dal Medioevo e con Wagner continua ancora a rinnovarsi. La figura di Brahms, che approfondisce la lezione dei classici, si pone come una delle più significative del panorama musicale del primo Ottocento. La sua dimensione classica può essere colta in pagine come il Second o Concerto per pianoforte e il quasi contemporaneo Concert o per violino , caratterizzati entrambi da un clima di grande nostalgia. Ben diverso è il clima che domina nella serie delle 21 Danze ungheresi , una raccolta di pagine legate al folclore magiaro, molto in voga in quel periodo.
Volgendo uno sguardo alla Francia, esattamente nel periodo di Wagner il maggiore protagonista della scena francese è Charles Gounod, autore di opere molto fortunate presso il pubblico, come Faust, Romeo et Juliette, Mireille . Certo il Faust è l'opera che ha consegnato il suo nome alla storia della musica. Georges Bizet fece grande scandalo quando decise di adottare per la tragica e sanguinosa vicenda di Carmen le forme leggere e spiritose dell'opèra-comique. L'opera fu un insuccesso alla sua prima rappresentazione, obbligando il compositore ad apportare numerose modifiche. Carmen ha conosciuto fra l'altro numerose vesti cinematografiche, passando per Charles S. Chaplin nel 1915 fino ad arrivare al personaggio in abiti moderni e agli anni Ottanta con Carlos Saura.
Ma altre forme di spettacolo riscuotevano grande consenso presso il pubblico francese: l'operetta e il balletto. Per la prima la figura chiave di questo periodo è Jacques Offenbach, autore di un gran numero di operette che rappresentano una sottile satira della Francia del secondo Impero. Fra queste l' Orphèe aux enfers è certo la più nota, grazie a quel Can-Can che ha reso il nome di Offenbach celebre in tutto il mondo. In una fase più tarda della storia della musica francese si colloca invece la particolare figura di Camille Saint-Saà«ns, che svolse una importantissima funzione di divulgatore della musica strumentale nella Francia di fine Ottocento. La sua composizione più nota è Le Carnaval des animaux , una sorta di suite per due pianoforti e piccola orchestra che costituisce una ironica e a tratti grottesca sequenza di caratteri.
Un curioso rapporto di reciproca influenza lega la Francia alla Russia. Un manipolo di compositori sensibili al problema della valorizzazione del patrimonio musicale russo si riunirà per dare vita a quello che più tardi sarà ribattezzato come Gruppo dei Cinque. Mussorgski è certo la personalità più significativa fra questi. Sul cotè opposto al Gruppo troviamo invece Ciaikovsky, che raggiunge un equilibrio tra la forte sensibilità verso il patrimonio folclorico russo e l'attenzione particolare rivolta alla problematica formale sviluppata dai compositori occidentali. Grande importanza rivestono nell'ambito della sua produzione, i tre grandi balletti: Il lago dei cigni , La bella addormentata e Lo schiaccianoci . I tre balletti, nel loro insieme, costituiscono il più sostanziale contributo al genere nella seconda metà dell'Ottocento.
(fonte Messaggero articolo di SILVIA SCOZZI)