L'utente Stefano, di Modena, ha contattato il nostro numero telefonico chiedendo se e come una ragazza ucraina possa rimanere in Italia.
Chiarito che non è la sua fidanzata, quindi la via del matrimonio non è percorribile, Stefano ha indicato che la ragazza ha residenza in Crimea, ma ha ancora il passaporto ucraino , in virtù del quale può andare e venire dall'Italia senza bisogno di visto ma non può superare i 90 giorni di permanenza.
Lo status della ragazza pone quindi problemi relativi alla cittadinanza e alla residenza, legati all'ancora mancato riconoscimento dell'appartenenza della Crimea alla Russia.
Oltretutto (non se ne capisce il motivo e Stefano non sa darne spiegazioni), la ragazza ha presentato una domanda di asilo in Italia, domanda che è stata rigettata, ma nel contempo la Questura ha ritirato il passaporto ucraino.
Abbiamo dato a Stefano un paio di suggerimenti, indicandogli anche la possibilità che la sua amica ci telefoni personalmente per fornire eventualmente qualche dettaglio in più.
Il primo suggerimento è stato quello di isrìciversi al Forum e porre un quesito nella Sezione Legale, per vedere se dal punto di vista legislativo ci siano delle possibilità e quali. Anche perché in Italia vive la madre della stessa ragazza, con regolare permesso di soggiorno: essendo la ragazza più che maggiorenne (28 anni), non è percorribile la via del ricongiungimento familiare, ma la presenza della madre potrebbe forse offrire qualche altra possibilità, sempre a giudizio dell'Avvocato.
Il secondo suggerimento è stato di far rientrare la ragazza in Crimea, farla procedere alla completa assunzione della cittadinanza russa e del relativo passaporto. Inoltre dovrebbe verificare la possibilità di trasferire la propria residenza in un qualsiasi territorio della Russia che non si la Crimea. In questo modo potrebbe ricevere regolarmente i visti in qualità di cittadina russa.
Se, da cittadina russa, avrà la facoltà di entrare nel nostro Paese, si potrebbe poi valutare la possibilità di un visto per studio. La ragazza lavora già in Italia - ma non si sa se in regola - e venire con un visto-studio le darebbe la possibilità di lavorare regolarmente in regime part-time, poi la situazione lavorativa potrebbe evolvere.
Un ulteriore suggerimento - per quanto molto labile come possibilità - è stato di provare a verificare se il datore di lavoro della ragazza avesse la volontà di provare a metterla in regola, aprendole la strada per un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Assicurando a Stefano la disponibilità ad occuparci ancora del caso di questa ragazza, gli abbiaoìmo dato un arrivederci nel Forum, invitandolo a comunicare il nick scelto e l'indirizzo e-mail utilizzato per la registrazione.