Cina critica Russia per il visto concesso al Dalai Lama
VIENTIANE (Reuters) - La Cina ha criticato la Russia oggi per la decisione di concedere un visto d'ingresso al Dalai Lama, il primo accordato da Mosca al leader spirituale tibetano nell'ultimo decennio.
La Russia, che ha circa un milione di buddhisti, ha detto ieri che avrebbe dato il visto al Dalai Lama, ma ha rassicurato Pechino che non intende appoggiare la richiesta di quest'ultimo di autonomia per il Tibet.
"Il Dalai non è una personalità religiosa comune, ma un separatista impegnato in attività scissioniste", ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing a margine di un vertice tra leader del Sud-est asiatico nella capitale del Laos.
"La Cina si oppone a qualsiasi paese che abbia contatti ufficiali con lui", ha aggiunto.
Kirsan Ilyumzhinov, capo della Calmucchia, una regione buddhista della Russia, ha invitato il Dalai Lama ogni anno dal 1996 e ha minacciato di deferire il governo in tribunale, dicendo che il rifiuto all'ingresso avrebbe costituito una violazione ai diritti religiosi del suo popolo.
In un primo tempo il ministero degli Esteri russo aveva rifiutato il visto, dicendo che avrebbe potuto danneggiare le relazioni russo-cinesi.
Mosca ha sottolineato che il visto non implica affatto l'avallo del desiderio del Dalai Lama di autonomia per il Tibet, diventato comunista dopo l'ingresso delle truppe cinesi nel 1950.
Il Dalai Lama si è rifugiato in India nel 1959 dopo il fallimento di una rivolta.
(fonte web)