Sono ritornato una ulteriore volta nel Caucaso del Nord / russo
Ho accompagnato per la seconda volta un nuovo gruppetto di turisti italiani. Avevo apportato delle modifiche all' itinerario che feci fare al gruppetto precedente e devo dire che il viaggio ne ha guadagnato in emozioni e cose interessanti viste.
Da Mineralny Vody al mar Caspio, dall' Elbrus alle "porte di Alessandro" attraversando (e sostando) nello Stavropolskij Kraj, in Kabardino - Balkaria, Ossezia del Nord - Alania, Cecenia, Inguscezia, Daghestan.
Segnalo:
- La visita per la prima volta in assoluto da parte di italiani e quindi stranieri non musulmani alle grotte "sacre" di Dyurk, luogo sacro del mondo musulmano alla stregua della Mecca (anche se ovvio di valore molto minore).
- L' ingresso per la prima volta in assoluto da parte di italiani e quindi di stranieri alla "zona chiusa" della diga sul fiume Sulak ed il rispettivo canyon. Specifico la "zona chiusa" perchè è un' area nella quale si può accedere solo tramite permessi e non aperta al "pubblico" (almeno per ora) da non confondere con la visita al canyon dall' alto che è invece accessibile e fu meta del viaggio anche con il gruppo precedente.
Nella "zona chiusa" ci siamo concessi pesca e mangiata di trote ed un bel giro in barca sul fiume.
- La visita per la seconda volta in assoluto da parte di italiani e quindi di stranieri all' "area chiusa" di Xaibak in Cecenia, decine di km disabitati in mezzo le montagne luogo della deportazione e massacro degli abitanti dei villaggi della zona subito dopo la 2° Guerra Mondiale. Un fatto storico poco conosciuto.
- Visite alle piccole attività artigianali inerenti la creazione a mano dei vestiti tradizionali daghestani, della "nutella" locale, degli oggetti in argento.
E poi vari incontri con notabili caucasici e tutto l' itinerario che è di per se spettacolare come sempre.