Baci e abbracci, gesti ipocriti o vera amicizia?
Baci a go go. Non mi riferisco certo a quelli profusi sugli schermi cinematografici e televisivi o a quelli furtivi scambiati senza risparmio in angoli appartati e non da amanti di varia età , ma a quelli che adesso hanno sostituito dalle nostre parti le sempre più superate strette di mano e altri saluti degli anni passati di taglio militaresco. Ormai nei salotti vip, per la strada, nei congressi, uomini e donne, giovani e anziani, appena entrati in un minimo di confidenza, per salutarsi si sbaciucchiano sulle guance, coinvolgendo anche le persone un po' riservate che ne farebbero volentieri a meno. Ora vorrei sapere da lei come giudica questo cambiamento generazionale del saluto che sta invadendo, come un virus, anche la corrispondenza telematica dove, in molti casi, i vecchi saluti distinti e cordiali sono stati soppiantati da espressioni ricche di baci e abbracci. Ciò non per una leziosa curiosità ma per un adeguamento di quelli restii ad abbandonare le antiche modalità amicali come la stretta di mano e similari. In breve è questa del bacio una moda transitoria, un cameratismo di facciata e come tale da contrastare? O è invece un richiamo esplicito o inconscio, anche se tardivo, al messaggio evangelico della fratellanza universale? Il bacio non è più l'apostrofo rosa tra le parole t'amo, come disse il poeta. E neppure l'apostrofo tra le parole quant'è? come disse il cinico umorista; o «la porta dello spirito» vista da Romeo sulle labbra di Giulietta. Ma resta una cosa seria, un patrimonio di affetto o di simpatia da non sperperare. àˆ così da millenni, fin dalla preistoria secondo alcuni antropologhi, anche se allora non aveva senso erotico, ma derivava forse dal tenero uso delle madri di passare bocconcini ai figlioletti. Se lo scambiavano i persiani, testimone Erodoto: sulla bocca tra pari, sulla guancia in caso di differenze sociali. I latini avevano tre parole per definirlo: osculum il bacio del rispetto, savium quello della passione, basium quello dell'affetto. Semplificando troppo, Isidoro da Siviglia scrisse che il basium si dava alle mogli e il savium alle prostitute. Ma è nella Bibbia e nei Vangeli che il bacio ha le sue radici più autentiche. Gli ebrei, Gesù e i primi cristiani si salutavano con un "pace" seguito dal santo bacio. «Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d'amore» disse Pietro. Basterebbe questa origine per restituire al bacio il solenne senso perduto. Della faccenda si sono occupati studiosi seri. C'è una «Storia del bacio» di Kristoffer Nyrop edita nel 1995 da Donzelli e il più recente "Suudelma" (bacio in finlandese) di Hannu Salmi. Vi si legge che a fine '800 i cinesi erano disgustati da quell'usanza occidentale, per loro atto di cannibalismo; hanno cambiato idea. A inizio '900 lo zar Nicola II mise in fila i marinai per il bacio tradizionale di Pasqua. Inevitabili gli approfondimenti sul bacio di Giuda, su quello che sveglia la bella addormentata nel bosco, su quelli che i picciotti imprimono sulla mano del padrino. Mi manca l'aggiornamento, per cui non so se questa inflazione di baci di saluto - giustificati e no - sia fenomeno solo italiano. Di certo, restano le differenze tra i popoli. Tra gli esquimesi e altri indigeni dell'Africa, dell'Asia e della Polinesia si sfregano i nasi. In Francia e Lussemburgo i baci sulle guance sono tre. Agli spagnoli, come a noi, ne bastano in genere due. Nelle Americhe solo uno, a destra come piace a Bush. In Russia è in disuso baciarsi sulla bocca tra uomini, come fecero Leonid Breznev e il capo della Germania Est, Honecher, in una celebre foto: roba comunista, sorpassata. Quanto ai baci da incontro ravvicinato, la palma del pudore spetta a Bali, dove gli amanti accostano le facce per respirare la pelle, ma non si toccano mai. Uno dei soliti sondaggi dice che il 63 per cento degli italiani ricorda il primo bacio; un altro che sono 20.000 in media i baci dati e ricevuti nella vita. Forse è pure faticoso, perchè mette in moto 34 muscoli, fa salire le pulsazioni fino a 120, fa consumare 6,4 calorie. Da poco tale Mama Gena, americana, ha aperto una scuola di bacio, frequentarla costa centinaia di dollari. Tornando ai dubbi del professore Cimino, forse è vero che il bacio oggi è soprattutto una moda, di certo non un segno di amore universale. Ma fra tante mode sballate è gradevole, a patto che non sia ostentatamente falso. E bisogna avere sempre la consapevolezza che, in fondo al moltiplicarsi dei baci, ce ne può essere uno sull'altare.
(fonte web)