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La Storia del Forum

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TRAME D'AUTORE 2006

TRAME D'AUTORE 2006
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Messaggio TRAME D'AUTORE 2006 
 
Trame d'autore e' una manifestazione teatrale quest'anno hanno messo in scena alcune opere russe e dell'est europeo.....qui sotto trovate il programma


PROGRAMMA TRAMEDAUTORE 2006

INAUGURAZIONE FESTIVAL
Mercoledì 13 settembre
Piccolo  Teatro Grassi, via Rovello 2 – Milano
> paese in scena: RUSSIA

20.30 > RECITARE LA VITTIMA dei Fratelli Presnjakov  (RUSSIA)
traduzione di Roberta Arcelloni
regia di Francesca Staasch
con Celeste Brancato, Gianantonio Martinoni, Paolo Sommaria

In gemellaggio con il festival Quartieri dell’Arte di Viterbo

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea
- Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

21.30 > OSSIGENO di Ivan Vyrypaev (RUSSIA)
traduzione di Alena Shumakova
adattamento e regia di Pietro Babina
con Marco Cavalcoli e Fiorenza Menni

In collaborazione il Teatrino Clandestino

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea
– Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

RECITARE LA VITTIMA
Per esorcizzare la sua paura della morte, Valja svolge un lavoro insolito: recita la parte della vittima - da qui il titolo del testo - nelle ricostruzioni della scena dei delitti allestite dalla polizia in una non precisata cittadina russa. Ma Valja nutre anche sentimenti da novello Amleto, odia infatti la madre e lo zio (con cui la madre ha una relazione), che ritiene responsabili dell’avvelenamento e della morte del padre. La squadra che cura la messa in scena dei vari delitti è formata da un capitano annoiato, dalla sua bella aiutante dedita alle riprese con la telecamera e da un giovane sergente. Spinto in parte dalla meschinità degli assassini di cui è in qualche modo protagonista e approfittando delle conoscenze acquisite nel corso delle sue “morti” quotidiane, Valja escogita e porta a compimento la sua personale vendetta.

I Fratelli Oleg e Vladimir Presnjakov
Nascono l’uno nel 1969 l’altro nel 1974 a Ekaterinburg, nella Siberia Centrale e risultano tra i più popolari autori russi. Hanno scritto diversi testi teatrali insieme, fra cui Europa-Asia (2000), Spiriti prigionieri (2002) e Terrorismo (2002) che entra nella triade dei migliori testi premiati da uno dei concorsi indetti dal Ministero della Cultura e dal Teatro d’Arte di Mosca; Terrorismo viene portato in scena da Kirill Serebrennikov nello stesso Teatro d’Arte e al Royal Court nel 2003 da Ramin Grey. Tra i testi più singolari dei giovanissimi fratelli Presnjakov vi è senza dubbio Recitare la vittima (2002), rappresentato e diretto numerose volte da registi di fama: nel 2003 sempre da Serebrennikov al Teatro d’Arte di Mosca, da Igor’ Konjaev al Baltinskij Dom di Pietroburgo e da Richard Wilson al Festival di Edimburgo (2003). Nel 2005 il regista lituano Oskaras Korsunovas propone il testo in forma di work in progress durante il Sirenos – International Vilnius Theatre Festival. Più recente è la messinscena sempre di Korsunovas a Torino nel marzo 2006, in occasione della X edizione del Premio Europa per il Teatro.
Altri testi apprezzati e rappresentati sono: Resurrezione. Super (2004), rappresentato da Jurij Butusov al Teatro Studio di Oleg Tabakov, Bad Bed Stories (2003) e Pub (2005), andate in scena al Teatro Praktika di Mosca nel 2006.

OSSIGENO
Un testo dalla particolare struttura musicale, una sorta di contrasto cantato fra un Lui e una Lei dalle forti tinte politiche. Dieci composizioni-canzoni che parlano con sottile humour dei Dieci comandamenti biblici alla luce degli avvenimenti della storia più recente, come il conflitto israeliano-palestinese e gli attentati dell’11 settembre. Un giovane della profonda provincia russa s’innamora di una ragazza moscovita d’ambiente ricco e spinto dalla sua passione uccide la propria moglie, mentre la ragazza abbandona la sua realtà artificiale e snob. I due protagonisti s’incontrano sul terreno di differenze inconciliabili che, espresse con un flusso di parole fortemente ritmico, rendono testimonianza della “nuova confusione mondiale”.

Ivan Vyrypaev
Attore e drammaturgo, nasce a Irkutsk in Siberia nel 1974. Studia alla Scuola di Teatro della sua città e dopo alcuni anni passati a recitare in compagnie siberiane, fonda la compagnia indipendente Spazio di gioco. Nel 2000 presenta a Mosca, al primo Festival del teatro documentario, il suo spettacolo I sogni, che nel 2002 approderà a Parigi e a Vienna. A Londra il testo sarà portato in scena alla Royal Court da Declan Donellan. Nel 2001 fonda a Mosca, assieme ad altri drammaturghi, Teatr.Doc, un centro che si dedica alla diffusione e messa in scena di testi contemporanei. Nel 2003 scrive e porta in scena Ossigeno, che raccoglie subito un grande successo di pubblico e di critica. Nel 2004 scrive Genesi-2 su un materiale drammatico composto da Antina Velikanova, degente in un ospedale psichiatrico. Lo spettacolo va in scena a Teatr.doc in coproduzione con il Theater der Welt di Stoccarda.

Giovedì 14 settembre
Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2 – Milano
> paesi in scena: SLOVACCHIA e REPUBBLICA CECA

20.30 > IL SOGNO DEL VISIONARIO di Eva Maliti Franova (SLOVACCHIA)
traduzione di Jarmila Ockayova
regia di Jacques Le Ny
con Marino Campanaro, Paolo Cosenza, Maria Eugenia D’Aquino, Annina Pedrini, Luca Toracca

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

21.30 > STORIE DI ORDINARIA FOLLIA di Petr Zelenka (REPUBBLICA CECA)
traduzione di Letizia Kostner
regia di Juan Diego Puerta
con Francesca Antonucci, Francesco Brandi, Francesco Calabrese, Francesco Grifoni, Serena Iansiti, Giovanni Morassutti, David Pietrosi, Ugo Piva, Valeria Romanelli, Maria Sand, Laura Sinceri, Riccardo Sinibaldi, Livia Taruffi, Marco Tempera, Veronica Visentin

In collaborazione con il Centro Sperimentale di cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema di Roma – diretta da Giancarlo Giannini

In gemellaggio con il festival Quartieri dell’Arte di Viterbo

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans



IL SOGNO DEL VISIONARIO
L’azione ruota attorno al Visionario, un uomo ormai vecchio e malato, al suo piccolo entourage (le sue due donne e il vicino di casa) e a uno scultore. Ma chi è il Visionario? Di lui resta la figura di un vecchio folle misantropo, così ingiallito da sembrare un cinese. Cinese come quel fungo che la moglie e il vicino comprano al mercato. Presentato come cibo che dona l’immortalità. Tutti i personaggi sono impegnati in una lotta per la sopravvivenza fisica e morale che impedisce guardarsi indietro.

Eva Maliti Franova
Traduttrice e autrice nata nel 1953 a Bratislava. Laureata in storia universale ed etnologia a Mosca, lavora all’Istituto di Letteratura Mondiale e si specializza in storia contemporanea russa e in storia della traduzione artistica slovacca. I suoi studi professionali sono pubblicati in raccolte scientifiche e giornali nazionali e internazionali. Per la sua opera scientifica e professionale, vince il premio del Fondo Letterario e come autrice e traduttrice vince diversi premi tra cui Drama 2001 con Krcheň nesmrteľný, la sua prima pièce teatrale.

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA
Storia del trentacinquenne Peter, impiegato all'ufficio spedizioni dell'aeroporto, che cerca di dominare il mondo intorno a sé, riconquistare la sua fidanzata Jana, che lo ha lasciato a causa della sua anormalità, sopravvivere alle visite ai suoi genitori, non diventare pazzo, per i folli metodi di soddisfazione del suo amico Midge, abituarsi ai suoi strani vicini che scrutano insistentemente le persone, accettare il fatto che al suo capo piacciano i ragazzini, abituarsi al disordine che regna nella sua stanza…Alla fine c’è solo una soluzione: rinchiudere se stesso in una scatola e spedirla il più lontano possibile. Un intreccio di storie d'amore e rapporti familiari, dal quale ne viene fuori che la vita è uno schifo e l'amore è una chimera.

Petr Zelenka
Nato a Praga nel 1967. Autore e regista cinematografico, si diploma nel 1991 in drammaturgia e sceneggiatura alla FAMU di Praga. Ha iniziato a lavorare al Brandon Studios come drammaturgo. Nel 1990 lavora al Barrandov Film Studios e collabora con la BBC per il documentario Czech Mate; nel 1996 debutta con il primo lungometraggio Mnága-Happy End con il quale ottiene numerosi riconoscimenti internazionali; Knofl'kári, di cui è regista e sceneggiatore, è il suo secondo film: uscito nel 1997, è divenuto ben presto film di culto in Cecoslovacchia ed è stato pluripremiato all'estero in numerosi festival. Rok ìábla (2002) il suo ultimo film, ha vinto il premio come Miglior Film nel Concorso Lungometraggi all’ultima edizione di Alpe Adria Cinema.


Venerdì 15 settembre
Piccolo  Teatro Grassi, via Rovello 2 – Milano
> paese in scena: ITALIA e ROMANIA

19.30 > L’UOMO PIÙ CRUDELE di Gian Maria Cervo (ITALIA)
regia di Carlo Fineschi
con Alessio Di Clemente, Maria Loana Gloriani, Davide Lorino, Marco Venienti, Camillo Ventola

In gemellaggio con il festival Quartieri dell’Arte di Viterbo

20.30 > LA CONVERSAZIONE di Linda Ferri (ITALIA)
regia di Carlo Fineschi
con Maria Loana Gloriani, Marco Venienti


21.30 > MADY-BABY.EDU di Gianina Carbunariu (ROMANIA)
traduzione di Roberto Merlo
regia di Roberto Valerio
con Alessandra Bernardeschi, Pierluigi Cicchetti, Roberto Valerio    

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

L’UOMO PIÙ CRUDELE
Una mattina del 1610, un uomo dall’apparente età di trent’anni viene convocato a Bicse (Ungheria) per le indagini sul processo a Erzsébeth Báthory, il primo caso di vampirismo documentato dalla medicina ufficiale. L’uomo è Voico Dobrita, forse ha 173 anni, forse è stato il segretario di Vlad Tepes Dracul. Voico ripercorre la sua vita con Vlad, davanti al giudice che indaga sulle origini diaboliche di Erzsébeth. Costruito come un giallo, per flash e flashback, rivela progressivamente l’orrore che si nasconde sotto le rassicurazioni del quotidiano in una specie di olimpiade del sangue.

Gian Maria Cervo
Autore di teatro, traduttore e insegnante di drammaturgia presso la scuola Boccascena di Roma, nato a Napoli nel 1970. È autore di riscritture di testi elisabettiani, giacomiano e carolino (di Shakespeare, Marlowe, Jonson, Tourneur, Ford, Fletcher)  tutte rappresentate tra il 1993 e il 1998. È inoltre autore delle drammatizzazioni delle ballate medievali inglesi Edward e Lord Randall, dei testi originali Del mio globo distratto, Penetrazioni e delle trilogia di testi brevi Nihil e, su commissione del Festival di Montalcino, ha tradotto e adattato l’inedito beckettiano All Strange, Away! con la regia di Carlo Fineschi. È anche fondatore e direttore artistico del festival Quartieri dell’Arte, che si occupa dell’allestimento di testi classici dimenticati o censurati in epoche passate e di opere teatrali contemporanee.

LA CONVERSAZIONE
Una figlia trentacinquenne si confronta con la presenza di un padre morto all'età di 35 anni. La paura della donna di una perdita che è già avvenuta e le variazioni quasi musicali, imprevedibili, su temi ricorrenti, creano tensioni e ogni sorta di suspense, dall'incertezza all'anticipazione, in questa esplorazione delle inquietudini che restano sopite all'ombra della vita quotidiana.

Linda Ferri
I primi vent’anni della sua vita li ha vissuti a Parigi, dove si è laureata in Scienze Politiche. Ha studiato filosofia, prima alla Columbia University di New York e poi a Firenze. Vive a Roma, dove lavora come traduttrice ed editor di letteratura straniera. Con Feltrinelli ha pubblicato un romanzo Incantesimi e una raccolta di racconti Il tempo che resta.  In Francia e in Italia ha pubblicato quattro albi per bambini, di cui è anche l’illustratrice. Per il cinema è stata co-sceneggiatrice di La stanza del figlio di Nanni Moretti, Luce dei miei occhi e La vita che vorrei di Giuseppe Piccioni e Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart.

MADY-BABY.EDU
Tre giovani stabiliscono di lasciare la Romania per non tornarci più. Uno studente di cinematografia, la quattordicenne Madalina e il suo cavaliere che alla fine la costringe a prostituirsi e diventa il suo protettore, partono alla volta di Dublino con sogni diversi, solo l’incubo che sperano di lasciarsi alle spalle è lo stesso. Ma quali verità giacciono dietro al mito di una “vita migliore” e quanto in là possono andare gli uomini nel combattere per la propria sopravvivenza?

Gianina Carbunariu
Regista ed autrice, nasce in Romania nel 1977. Dopo aver studiato letteratura francese e rumena, si dedica alla regia. Nel 2002 dà vita con altri registi al progetto dramAcum, che le fa vincere il Premio della Critica di AICT - Associazione Internazionale dei Critici Teatrali in Romania. Nel 2005 studia Scrittura drammatica all’Università Nazionale di Teatro e di Cinema di Bucarest. Dal 2003 partecipa a numerosi festival e rassegne in Romania, Polonia, Germania, Irlanda. Partecipa inoltre ad atelier di scrittura e regia in tutta Europa (Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda, Macedonia…). Nel 2006 il suo testo Stop the Tempo, con cui aveva partecipato nel 2005 al Festival di Checkostova in Polonia, viene rappresentato in Germania, a Dublino e a Parigi. Nel 2004 la Royal Court di Londra le commissiona il testo mady-baby.edu.


Sabato 16 settembre
Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2 – Milano
> paesi in scena: POLONIA -  ITALIA - SLOVACCHIA

19.30 > VIAGGIO ALL’INTERNO DI UNA STANZA di Michal Walczak (POLONIA)
traduzione di Roberta Arcelloni e Urszula Rams
regia di Francesca Staasch
con Celeste Brancato, Gianantonio Martinoni, Paolo Sommaria

In gemellaggio con festival Quartieri dell’Arte di Viterbo

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

20.30 >> Happy hour

21.00 > SEMMELWEIS di Luciano Colavero (ITALIA)
regia di Luciano Colavero
con Mamadou Dioume

22.00 > IPERMERCATO di Viliam Klimacek (SLOVACCHIA)
traduzione di Jarmila Ockayova
regia di Michela Blasi
con Andrea Facciocchi, Dijana Pavlovič, Tatiana Winteler, Emilio Zanetti, Virginia Zini
    
Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

VIAGGIO ALL’INTERNO DI UNA STANZA
Un lucido e apprezzato studio della paranoia che racconta il processo d’alienazione di Pelle, ragazzo trentaduenne che all’inizio ha tutti i tratti della persona normale e felice: studia, ha una fidanzata, un caro amico e genitori sui quali può sempre contare. Spinto dalla voglia di cambiare la propria vita decide di affittare uno strano monolocale da Horacy Esteriore ed andare ad abitarci con la sua ragazza. Pelle non sa però che proprio quest’appartamento avrà una tragica influenza sulla sua vita interiore. Lasciato dalla sua ragazza e dal suo migliore amico comincia un lungo viaggio nell’interno di se stesso.

Michal Walczak
Nel panorama polacco contemporaneo, questo autore è forse il protagonista di una delle carriere più veloci e unanimemente incoraggiate dalla critica. È autore di Buca di sabbia (2001), pubblicato nel 2002 dalla rivista di teatro Dialog (in Italia pubblicato da L’ancora del Mediterraneo) e successivamente prodotto dal Teatro Dramatyczny di Varsavia per la regia di Piotr Kruszczynski; con Viaggio all’interno di una stanza (2003), ha vinto il riconoscimento del Ministero della Cultura polacco per la migliore opera drammatica contemporanea.


SEMMELWEIS
Il testo racconta gli ultimi istanti della vita di Ignazio Filippo Semmelweis, nato in Ungheria nel 1818. Laureatosi in medicina a Vienna iniziò a lavorare in uno dei due padiglioni dell’Ospedale Generale nel quale le donne venivano ricoverate per partorire. In questo padiglione morivano decine di donne per la cosiddetta puerperale, la febbre delle puerpere. Semmelweis scoprì che la causa di queste morti era sulle mani degli stessi medici e scoprì come prevenirle, ma non fu ascoltato e morì pazzo e solo.

Luciano Colavero
Drammaturgo e regista marchigiano classe 1970. Dopo aver conseguito nel 2002 il diploma di regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico ha realizzato spettacoli per I.N.D.A./CRT Artificio (Donne in assemblea, con la direzione artistica di Peter Stein); CRT (Woyzeck); Compagnia Attori e Tecnici/Accademia Nazionale d'Arte Drammatica (Il Re). Premio Flaiano nel 2000 con Ultima corsa e finalista al Premio Riccione nel 2001 con Una colomba, i suoi testi sono andati in scena anche in Tunisia, Messico, Brasile, Germania, Austria e Grecia. Ha lavorato come assistente alla regia con Peter Stein, col quale ha in corso progetti come drammaturgo.

IPERMERCATO
Commedia sui nostri giorni. "Considerate una giornata dove non avete comprato niente come un giorno buttato" è il sottotitolo. Il protagonista della pièce è, infatti, un gigantesco centro commerciale in cui i destini di cinque personaggi si incrociano in una tipica giornata della nostra società. In questo anonimo centro commerciale un agente in pensione della Sicurezza Nazionale insegue potenziali ladri; una prostituta diventerà una star del cinema; un businessman finirà per mendicare; una madre combatte contro il male nel mondo attraverso la poesia mentre sua figlia doppia delle imbarazzanti telenovele.

Viliam Klimacek
Nasce nel 1958 a Trecin in Slovacchia. Studia medicina e lavora per nove anni come chirurgo e anestesista in un ospedale di Bratislava. Nel 1985 è co-fondatore del Teatro GunaGu, dove lavora come direttore artistico, regista e autore. Per le sue opere ha vinto vari premi in Slovacchia e all'estero. È anche autore televisivo e per la radio.

MADY-BABY.EDU
Tre giovani stabiliscono di lasciare la Romania per non tornarci più. Uno studente di cinematografia, la quattordicenne Madalina e il suo cavaliere che alla fine la costringe a prostituirsi e diventa il suo protettore, partono alla volta di Dublino con sogni diversi, solo l’incubo che sperano di lasciarsi alle spalle è lo stesso. Ma quali verità giacciono dietro al mito di una “vita migliore” e quanto in là possono andare gli uomini nel combattere per la propria sopravvivenza?

Gianina Carbunariu
Regista ed autrice, nasce in Romania nel 1977. Dopo aver studiato letteratura francese e rumena, si dedica alla regia. Nel 2002 dà vita con altri registi al progetto dramAcum, che le fa vincere il Premio della Critica di AICT - Associazione Internazionale dei Critici Teatrali in Romania. Nel 2005 studia Scrittura drammatica all’Università Nazionale di Teatro e di Cinema di Bucarest. Dal 2003 partecipa a numerosi festival e rassegne in Romania, Polonia, Germania, Irlanda. Partecipa inoltre ad atelier di scrittura e regia in tutta Europa (Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda, Macedonia…). Nel 2006 il suo testo Stop the Tempo, con cui aveva partecipato nel 2005 al Festival di Checkostova in Polonia, viene rappresentato in Germania, a Dublino e a Parigi. Nel 2004 la Royal Court di Londra le commissiona il testo mady-baby.edu.



Domenica 17 settembre
Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2 – Milano
> paesi in scena: ITALIA - UNGHERIA - ROMANIA  

FUORI PROGRAMMA
12.00 > L’ITALIA E’ MORTA, IO SONO L’ITALIA di Aurelio Picca (ITALIA)
lettura del poemetto a cura dell’autore

19.30 > QUARTETTO di György Spiró (UNGHERIA)
traduzione di Dóra Várnai
regia di Sofia Pelczer
con Giovanni Battaglia, Matilde Facheris, Anna Priori, Gianni Quillico
 
Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

20.30 > L’ANGELO ELETTRICO di Radu Macrinici (ROMANIA)
traduzione di Roberto Merlo
regia di Sofia Pelczer
con Marco Balbi, Paola Campaner, Rossana Carretto, Vincenzo Giordano, Alessandro Mercurio, Giorgio Paiano, Gianni Quillico


Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

21.30 > SPINACI E PATATINE FRITTE di Zoltán Egressy (UNGHERIA)
traduzione di Dóra Várnai
regia di Federica Santambrogio
con Luca Ciancia, Igor Horvat, Pablo Pelaez

Traduzione realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Cultura 2000 / 2005-2008 e Atelier Européen de la Traduction – Scène Nationale d’Orléans

L’ITALIA È MORTA, IO SONO L’ITALIA
Un viaggio civile, provocatorio e struggente da ascoltarsi come il rombo di una motocicletta, o il canto di una memoria fangosa e dolcissima quanto le immagini di un paesaggio interiore e civile, dunque italico, italiano, perciò morto ma sempre pronto a resuscitare.

Aurelio Picca
Aurelio Picca è nato a Velletri. Esordisce nel 1990 con la raccolta di poesie Per punizione, cui sono seguiti i racconti de La schiuma (1992) e I racconti dell'eternità (1995). Nel 1996 ha pubblicato il romanzo I mulatti; da Rizzoli sono usciti Tuttestelle (1998), Bellissima (1999), L'esame di maturità (2001, apparso la prima volta nel 1995 presso Giunti) e Sacrocuore (2003). Pubblicista, collabora a quotidiani ("il Giornale", "la Repubblica") e periodici ("Nuovo argomenti", "Max"). È autore di due cortometraggi su Roma, presentati al Roma film festival: Elogio delle Torri e palio del bianco, Roma tanta poca e ha realizzato l'intervista filmata a Edward Bunker Asilo infantile. Tra i suoi scritti per la radio ricordiamo La velocità e I cinque sensi. Nel gennaio 2006, a Roma, nell'ambito del Festival del Racconto ha presentato sotto forma di reading il poemetto L'Italia è morta, io sono l'Italia.






QUARTETTO
Siamo nella cucina di un appartamento della periferia di Budapest, di una povera e mediocre famiglia ungherese. Uno sconosciuto suona alla porta: si tratta di un ungherese emigrato in America in seguito agli avvenimenti del 1956 grazie all’avvertimento del capofamiglia, che torna per ringraziare il suo salvatore e ricompensarlo con un carico di ricchi doni. La visita scatenerà un conflitto familiare tra il passato, rappresentato dal padre, e il presente (la figlia) apparentemente irrisolvibile.

György Spiró
Nato nel 1946, è scrittore, professore di storia della letteratura, traduttore dal russo, dal polacco e dal croato, esperto della drammaturgia dell’Europa Centro-Orientale. È probabilmente il più noto autore teatrale ungherese contemporaneo. Ha pubblicato anche numerosi romanzi, racconti, poesie e saggi. I suoi successi teatrali più grandi sono stati: Testa di pollo (1985) e L’impostore (1982). Tra i suoi ultimi testi: La nuovissima epopea Zrínyi (1991), Dobardan (1994), La casata Árpád (1995), Virtschaft (1996), Honte de rue (1998), Soap Opera (1999), Locanda del Gran Pantano (2001), Oscuramento (2002), Incidente (2006). Vincitore di numerosi premi, tra cui quello della Corporazione dei Dramaturg Ungheresi nel 2002 e il premio Kossuth, la più alta onorificenza artistica dello Stato ungherese, nel 2006.

L’ANGELO ELETTRICO
Suicidio collettivo di una gioventù bruciata, senza prospettive, delusa, in un paese confuso e disgregato. Due ragazzi e una ragazza nella stanza di un hotel hanno ognuno una valigia con l'occorrente per il suicidio. Parlano, litigano, hanno rimpianti e ripensamenti. Poco prima dell'ora stabilita accendono la televisione e vedono una scena simile alle Sedie di Ionesco, dove due persone attaccano fili ed elettrodi a delle sedie. Ma viene a mancare la luce, dal momento che lo Stato, rimasto senza fondi, si è trovato costretto a interrompere la corrente su tutto il territorio.

Radu Macrinici
Nasce a a Sighisoara nel 1964. Dal 1992 al 2004 è direttore artistico del Teatro Andrei Muresanu e dal 1996 al 2006 è il direttore artistico del Festival Internazionale del Teatro Atelier di Stefanu Gherghe. Le sue opere sono state rappresentate nei teatri più importanti della Romania e in alcuni teatri Europei: Théâtre Renaud Barrault di Parigi, Teatro Nazionale Maria Guerrero di Madrid, Théâtre de la Resistence Palace di Bruxelles e dalla compagnia Teatral do Chiado di Lisbona.

SPINACI E PATATINE FRITTE
Nello spogliatoio, durante una importante partita di calcio del campionato ungherese, un arbitro e i due guardalinee discutono di tradimenti amorosi e carriera. I guardalinee, ritenendo erroneamente l’arbitro colpevole delle loro disgrazie, sabotano la conduzione della partita, dando origine a una serie di equivoci a catena.

Zoltán Egressy
Nato nel 1967, si è laureato in storia e letteratura ungherese presso l’Università di Budapest. È uno dei giovani autori teatrali più noti, oltre a drammi scrive e traduce anche poesie. Il suo maggior successo teatrale, Portogallo (1997), è da anni in programmazione in diversi teatri ungheresi, tra cui il famoso Teatro Katona József, ed è recentemente diventato anche un film. Tra gli altri suoi testi vanno menzionati: Reviczky (1995), Tre bare (2000), Azzurro, azzurro, azzurro (2001), Il compleanno di Csimpi (2001). Il dramma 4x100 (2003) lo ha visto anche in veste di regista teatrale. Spinaci e patatine fritte scritto nel 1999, ha riscosso grande successo sia in Ungheria, dove ha avuto ben sette messe in scena, sia a Londra, dove è stato presentato presso il New End Theatre.





Martedì 19 settembre
Teatro Arsenale, via Cesare Correnti, 11 - Milano
> paese in scena: ITALIA

21.00 > CHECKPOINT di Marco Di Stefano (ITALIA)
regia di Luigi Guaineri
con Martina De Santis, Marco Di Stefano, Mario Gualandi

In collaborazione con Crolloprospettico

CHECKPOINT
La scena si svolge in un ipotetico futuro, non troppo lontano, dove è proibito viaggiare e le stazioni ferroviarie vengono usate come carceri. Lo scopo dei carcerieri è quello di far confessare ai detenuti le colpe commesse, in modo che ne prendano coscienza. Solo questo può salvarli dalla tortura e da una morte certa.

Marco Di Stefano
Giovane drammaturgo milanese nato nel 1981, dopo aver frequentato il DAMS di Bologna e vari master di scrittura (Cesare Lievi, Renata Molinari), nel 2005 si diploma in Scrittura Drammaturgica alla Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Ha all’attivo anche esperienze in ambito registico (assistente alla regia nello spettacolo Piccoli episodi di fascismo quotidiano #2 dei Motus) e nella recitazione (con la regia di Eugenio de’ Giorgi, Sofia Pelczer, Masque Teatro). Dal 2005 è membro e fondatore del collettivo artistico Crolloprospettico.


Mercoledì  20 settembre
Teatro Arsenale, via Cesare Correnti, 11 - Milano
> paese in scena: ITALIA

21.00 > LA COLAZIONE di Sarah Tardino (ITALIA)
regia di Cosimo Lupo
con Anna Cavalleri

LA COLAZIONE
Primo testo teatrale di una apprezzata poetessa, la cui storia si ispira a un fatto di cronaca e tratta il ritrovamento del cadavere mummificato di un’attrice; la vicenda sviluppa il tema di un processo di rarefazione dell’io del personaggio, che attraverso momenti di violenza e introspezione sintetizza una visione del reale ricostruita dai filtri del simbolo e dell’immagine.

Sarah Tardino
Nata a Licata nel 1980, ha studiato filosofia all’Università di Bologna dove sta conducendo la sua tesi di laurea su testi inediti del poeta Piero Bigongiari. Ha pubblicato versi su alcune riviste tra cui Gradiva. Si occupa di critica letteraria sul Cubo, rivista del dipartimento di italianistica dell’Università di Bologna. Suoi testi in prosa sono apparsi sulla rivista Maltese narrazioni. Ha partecipato nel 2006 alla rassegna Contrasti poetici curata da Milo De Angelis per il Teatro Out Off. Si interessa di musica contemporanea. La colazione fa parte di una trilogia, Il sedicesimo giorno.








Giovedì 21 settembre
Teatro Out Off, via Mac Mahon, 16 – Milano
> paese in scena: ITALIA

21.00 > IN-EC-CESSO di e con Marco Gobetti (ITALIA)

22.00 > SORA WATER di Giacomo Guidetti (ITALIA)
regia di Giulio Baraldi
con Rossana Carretto, Enzo Giraldo

IN-EC-CESSO
“Kamikaze non si nasce. Forse si diventa. E non è vero che non importa come: importa sempre come. Ma importa a pochi".
Storia di un operaio rinchiuso nel cesso della fabbrica in cui lavora e lì trascorre il fine settimana a scrivere richieste sul suo palmare che, se non soddisfatte, causerebbero l’esplosione della ditta, solo della ditta.

Marco Gobetti
Autore e attore, debutta nel 1993 al Teatro Piccolo Regio di Torino ne La Giara di Pirandello. In quegli stessi anni sperimenta le più diverse forme di espressione teatrale e fonda, insieme ad altri artisti di diversa formazione, la compagnia Il Barrito degli Angeli. Dal 1998 al 2000 è tra i fautori del Progetto Stanza Teatrale presso il C.S.O.A. Askatasuna di Torino. Il teatro di narrazione, intanto, lo porta all’esperienza del teatro di strada e lo mette in contatto con Giovanni Moretti e l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, con il quale tuttora collabora. Continua, parallelamente, la sua attività di attore-drammaturgo e dal ’97 in poi scrive e sovente mette in scena  monologhi, una commedia in due atti e un atto unico; più recenti sono Eide – Atto plurimo in penombra e il monologo Voglio un pappagallo – Matthew Smith: Il p(r)ezzo della vita di un uomo, che ha debuttato nell’Ottobre 2005.

SORA WATER
Che l’acqua potabile sia un bene assai prezioso è cosa nota da sempre, ma quando, come adesso,  comincia a scarseggiare, il suo valore diventa così elevato che il grande capitale se ne accaparra per convertirlo, come al solito, in danaro. L’azione si svolge appunto in una filiale d’una multinazionale che distribuisce, a caro prezzo, acqua potabile, in un futuro talmente prossimo che qualche immaginaria congettura del testo è già diventata realtà.

Giacomo Guidetti
Si è formato e ha iniziato le numerose attività legate al teatro, fra Napoli dove è nato, e Roma. Per il teatro è stato regista, scenografo, attore, realizzando anche spettacoli di musica, di teatro politico itinerante e di burattini. Residente a Milano, si è spesso dedicato alla drammatizzazione di testi poetici con proprie musiche, e ha ripreso recentemente le attività di autore teatrale e di regista.











Venerdì 22 settembre
Teatro Out Off, via Mac Mahon, 16 – Milano
> paese in scena: ITALIA

21.00 > MAGNIFICAT di Antonio Moresco (ITALIA)
regia di Fabrizio Parenti
con Maria Eugenia D’Aquino, Antonio Moresco, Paola Tintinelli

MAGNIFICAT
Una partoriente e un feto, che parla da dentro di lei con voce di uomo adulto. Chiede alla madre perché deve nascere. La madre gli spiega come va il mondo e che cosa lo aspetta, prima di trasformarsi in una macchina morta che parla con voce robotica. Alla levatrice toccherà il compito finale di far uscire con le buone o con le cattive il feto.

Antonio Moresco
Nato a Mantova nel 1947, vive a Milano. Ha pubblicato Clandestinità (1993), La cipolla (1995), Lettere a nessuno (1997), Gli esordi (1998), La visione (1999), Il vulcano (1999), Storia d’amore e di specchi (2000), L’invasione (2002), Lo sbrego (2005), Scritti di viaggio, di combattimento e di sogno (2005). Per il teatro ha scritto La santa, su Teresa di Lisieux, che ha vinto il premio Sette spettacoli per un nuovo teatro italiano per il duemila e che ha debuttato al Teatro Argentina di Roma con la regia di Renzo Martinelli; Il firmamento (regia di Werner Waas); tre diverse versioni teatrali da Canti del caos (sempre con Renzo Martinelli e Teatro Aperto), la seconda delle quali  debutta al Festival di Santarcangelo; una nuova versione, intitolata Voci dal caos è stata messa in scena al Metateatro di Roma (regia di Pippo Di Marca). È in uscita Merda e luce, una raccolta di cinque nuovi testi teatrali.

Sabato 23 settembre
Teatro Out Off, via Mac Mahon, 16 – Milano
> paese in scena: ITALIA

21.00 > VI
di Paolo Bignamini, Gian Maria Cervo, Valentina Diana, Tiziano Fratus (ITALIA)
progetto di Massimo Giovara
una coproduzione 'O Zoo Nô, ScenAperta - Polo Teatrale dell'Altomilanese, festival Quartieri dell'Arte, Mutamento Zona Castalia con il sostegno di STT

VI
Il testo parte dal confronto di quattro autori con le tematiche e lo stile che pervadono il romanzo Voyage au Bout de la Nuit di L.F.Cèline. In un ambiente dove le forme di spettacolarizzazione nell'epoca della comunicazione di massa: il talk show, lo stand-up comedian, il nostro avanspettacolo, la situation comedy, il telegiornale d'impatto, ma anche il tip tap, il karaoke, il musical, si distrarrà la mente dello spettatore per mezzo di canzonette leggere e balletti sciocchi, infiltrandosi con argomenti che hanno importanza vitale per il nostro umano "stare insieme”.

Paolo Bignamini
Giornalista e drammaturgo, è direttore artistico del circuito teatrale ScenAperta, del Teatro Cantoni di Legnano e del Progetto Sartre. I suoi testi e le sue traduzioni dal francese sono stati rappresentati nei teatri delle principali città italiane (tra gli altri: Piccolo Teatro, Teatro Libero e Teatro Arsenale di Milano; Teatro Stabile di Torino). Collabora stabilmente con le pagine culturali de Il Sole 24Ore.
Valentina Diana
Nata a Torino nel 1968. Nel 1992 consegue il diploma di attrice presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e lavora con diversi registi (Remondi e Caporossi, Baliani, Manfré, De Capitani, Barberio Corsetti, Kahn, Santagata, Vacis). Nel 1994 partecipa al corso di perfezionamento Le lingue del teatro, che le permetterà di lavorare con Denise Marleau, Barbara Nativi e Thierry Salmon. Con l’associazione teatrale OzooNo di Torino, progetta e scrive, insieme a Carlo Gabardini e Lorenzo Fontana, la sit-com teatrale in sei puntate Laundrette Soap, cura l’adattamento drammaturgico di Baby Doll di T.Williams, scrive i testi 56-32-104 e Via Serived non esiste, liberamente ispirato a P.K.Dick.
Tiziano Fratus
Nato a Bergamo nel 1975, ha pubblicato per il teatro Lo spazio aperto (2002), L’architettura dei fari: 1990-2003, la nuova drammaturgia italiana (2003), i volumi di poesia Lumina (2003), L’inquisizione (presentato anche a Parigi), Il molosso (2005). Ha diretto la performance L’autunno per Eleni (2002, Galleria Velan, Torino), i videopoemi Nell’uomo / Into the man (2004, bilingue) ed Il picchiatore (2005). Il pianto – poema carcerario è stato portato in scena presso la Fondazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea al Festival di Portovenere 2005 per la regia di Tommaso Massimo Rotella. La sua poesia è tradotta in cinque lingue. Ha scritto il dialogo L’acrobata (2005) per la compagnia OzooNo. Dirige ManifatturAE.
Gian Maria Cervo
Autore di teatro, traduttore e insegnante di drammaturgia presso la scuola Boccascena di Roma, nato a Napoli nel 1970. È autore di riscritture di testi elisabettiani, giacomiano e carolino (di Shakespeare, Marlowe, Jonson, Tourneur, Ford, Fletcher)  tutte rappresentate tra il 1993 e il 1998. È inoltre autore delle drammatizzazioni delle ballate medievali inglesi Edward e Lord Randall, dei testi originali Del mio globo distratto, Penetrazioni e delle trilogia di testi brevi Nihil e, su commissione del Festival di Montalcino, ha tradotto e adattato l’inedito beckettiano All Strange, Away! con la regia di Carlo Fineschi. È anche fondatore e direttore artistico del festival Quartieri dell’Arte, che si occupa dell’allestimento di testi classici dimenticati o censurati in epoche passate e di opere teatrali contemporanee


Domenica 24 settembre
Teatro Out Off, via Mac Mahon, 16 – Milano
> paese in scena: ITALIA

19.30 > DOPPIA FINZIONE di Rocco D’Onghia (ITALIA)
regia di Stefano Monti
con Mauro Montaruli, Christine Reinhold, Gualtiero Scola

20.30 > ERRATA CORRIGE – Il giornale a teatro
di Gianluigi Gherzi, Angelo Miotto e Matteo Scanni (ITALIA)
regia di Gianluigi Gherzi
con Giuseppe Bonfiglio, Gianluigi Gherzi, Angelo Miotto, Matteo Scanni e Swewa Schneider

DOPPIA FINZIONE
Nato da un laboratorio con gli allievi del Teatro Primostudio, la pièce vede per protagonisti una attrice e due attori, che interpretano un triangolo amoroso tra proletari immigrati nella Milano degli anni sessanta. Nel corso degli anni finiscono col cadere nelle stesse situazioni della finzione in un gioco di passioni, segreti, bugie, silenzi, contrario e speculare in cui due mondi completamente diversi si confrontano e si perdono nelle identiche eterne trappole sentimentali.

Rocco D’Onghia
Esordisce nel ‘90 al Teatro Verdi di Milano con E all’alba mangiammo il maiale; seguono: Lezioni di cucina di un frequentatore di cessi pubblici (Festival di Asti ’92 due edizioni); Tango Americano, di cui vengono realizzate tre edizioni, l’ultima del ‘99, con Teatridithalia; FlyButterfly (Teatro del Buratto, 1994), biglietto d’oro Agis; nel 1995 La camera bianca sopra il mercato dei fiori va in scena al Piccolo Teatro di Milano; La cacciatrice di sogni (Teatro Verdi di Milano ‘95/’96), Sorelle nel dolore (Festival delle Gravine ‘98); Breviario di fuga di una pescatrice di rane (Brescia ‘98); Woyzeck o il futuro del male (Festival di Chieri ‘99); La barbieria della gigantessa del maremascio. Ha realizzato una riduzione teatrale de Il maestro e Margherita di Bulgakov prodotta dal Teatro di Castalia (‘99). Alcuni suoi testi sono pubblicati nella collana Ricordi Teatro e in Francia dalle edizioni Le Circè.

ERRATA CORRIGE - IL GIORNALE A TEATRO
Una delle realtà nascoste e invisibili di cui meno si sa è il giornalismo, le logiche dell’informazione; così il giornale è diventato un oggetto da interrogare, mettere a fuoco, discutere e contestare. Errata Corrige è un evento che ogni volta trova forme diverse di presentazione, con notizie e ospiti di volta in volta differenti. Non teatro in senso stretto, anche se pulsante di spunti narrativi drammatici e comici, e neanche pura conferenza o riflessione, ogni sera nascerà dentro il presente del quotidiano e la relazione col pubblico e coi giornalisti ospiti. Un evento dove l’attualità diviene grande materia teatrale.

Gianluigi Gherzi
Nato a Milano nel 1955, negli anni ‘70 partecipa al movimento dei teatri di base, dedicandosi, poi, all’insegnamento teatrale per la drammaturgia e la scrittura creativa. Autore e regista per diverse compagnie italiane, in particolare di teatro ragazzi (Pandemonium, Assemblea Teatro, Teatro del Buratto, Quelli di Grock, la Ribalta, i Teatrini,…). Costante è, anche, l’esperienza di teatro nel sociale, con lavori all’interno del carcere, per i centri di aggregazione giovanile e per Centri Sociali Autogestiti di Milano con i quali vengono realizzate le produzioni: Randagi (1994), presentato a Cascina, al Festival Vetrina Italia nel 1995; Viaggiatori (1996), al Festival di Santarcangelo 1996; Mito-rito-trance. Per l’Ente Teatrale Italiano ha curato il coordinamento del Progetto Terre Mobili, rivolto a giovani gruppi teatrali del Sud, presentato al Teatro Quirino nel giugno 1998. Nel 2003 per la casa editrice Sensibili alle foglie è uscito il romanzo Tuani.








Per informazioni e prenotazioni

OUTIS- Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea - via U.Ollearo, 5 – 20155 Milano
tel.0239257055 – fax 0239200578 - - www.outis.it

Biglietto per ogni serata: euro 4.00
Tessera per l’intero festival: euro 20.00
Happy hour: euro 5.00
Ingresso gratuito per attori, registi, operatori e allievi di scuole di teatro



 
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icesissi [ 20 Settembre 2006, 10:35 ]
 


TRAME D'AUTORE 2006
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Messaggio Re: TRAME D'AUTORE 2006 
 
oops scusate sono ancora stordita dal ritorno mi sono accorta solo ora che e' gia' iniziata da un po' la rassegna.....   beh si puo' ancora vedere qualcosa in questi ultimi gg



 
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icesissi [ 20 Settembre 2006, 10:40 ]
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