La nottata di Fuori Orario è stata interessante. Due film a confronto che partono da uno stesso soggetto tratto da Sorry Wrong Number, radiodramma di Lucille Fletchler. "Impero" di Sokurov e "Il terrore corre sul filo" di Litvak. Il primo è essenziale, dialoghi quasi inesistenti,una sola attrice, attenzione massima alle immagini che vengono stilizzate e rarefatte a tal punto di farle divenire diapositive..... anzi, icone. Sokurov ha dell'immagine un'attenzione e una cura tipica di un devotissimo pittore di madonne, ma prende dall'Oriente quei silenzi e quella ricerca di un vuoto interiore che ricordano lo zen giapponese.
Ma non riesco ad avere i suoi tempi che sembrano dilatarsi all'infinito. La telecamera appena si muove, tutto è talmente dilatato che mi verrebbe voglia di prendere il televisore e di gettarlo in strada. Più di Tarkowskj ( di cui mi sembra fratello) mi viene voglia di sgozzarlo vivo tale è il mio disappunto su''impossibilità di seguire una sua storia. Sokurov è l'anticinema.
Il film di Litvak è un capolavoro,una piccola bomboniera, è del 48 con uno splendido Burt Lancaster. Se si escludono alcune lungaggini di sceneggiatura tutto è ben articolato, gli attori sono bravissimi, la storia è movimentata ed avvincente, la telecamera compie movimenti sempre pertinenti, mai offendendo l'occhio dello spettatore: eppure quasi tutto il film si svolge in interni e precisamente in una camera da letto. E' fresco e movimentato come spento e monotono sa essere Sokurov. Litvak riesce a catturare l'attenzione come Sokurov riesce a far cambiare canale anche a un monco sprovvisto di telecomando.... Insomma, due capolavori a confronto..... spero di non avervi annoiato con le mie considerazioni mentre mangio piselli ai pomodorini pachino rifatti con il coniglio... Ok, buona notte passo e chiudo. :-)
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