Concerto per l'Emilia: raccolti 2 milioni e mezzo di euro
L'iniziativa degli artisti emiliani ha permesso di raccogliere una somma di denaro pari a circa due milioni e mezzo di euro che verranno devoluti interamente per la ricostruzione di ciò che è andato perso con i terremoti di maggio. Forte il messaggio di unione e vicinanza scaturito da musica, parole e applausi
"Terra, stasera non ti faremo tremare, ballare sì, ma non tremare" ha detto ieri sera Alessandro Bergonzoni nella sua Lettera alla Terra.
E questo è stato il Concerto per l'Emilia. Uno stadio riempito da quasi 40mila persone unite dal desiderio di aiutare la terra ferita e le persone che ne hanno subito le conseguenze.
Attraverso la musica e le parole degli artisti emiliano-romagnoli e del pubblico è giunto chiaro il messaggio di una popolazione che vuole essere presente, ognuno con le proprie carte, perchè la ricostruzione parta e una normalità ritorni.
Ed è anche la promessa fatta sul palco da Vasco Errani, presidente della regione Emilia-Romagna: "Non faremo quello che è stato fatto magari da altre parti. Non faremo i 'paesi 2, i paesi 3', vogliamo le nostre comunità, questo è un impegno che ci prendiamo. Sarà dura, sarà difficile, ma ce la faremo. Potremo anche sbagliare, ma l'impegno che qui ci prendiamo è questo: non 1 euro, a cominciare dalle donazioni che stanno arrivando e che sono straordinarie, andrà da nessun'altra parte che non sia una scuola, un ospedale, una casa di chi ha subito i danni per il terremoto. Ce la faremo e dimostreremo, vogliamo dimostrare, che in Italia è possibile ricostruire, è possibile fare bene, con onestà, determinazione e responsabilità. Questo è il nostro impegno".
Il Concerto per l'Emilia è stato organizzato in 20 giorni e ha riempito lo Stadio Dall'Ara di Bologna permettendo un guadagno di 1 milione di euro dalla vendita dei biglietti, al quale si è aggiunto un altro milione e mezzo di euro ricavato ieri sera dalla partecipazione degli italiani all'iniziativa relativa all'sms solidale al 45500, lanciata nell'immediato dell'emergenza dalla Protezione Civile, e rimarcata ieri sera durante tutto l'evento.
A dare il via alle danze incantando con le sue note è stato Zucchero seguito da Francesco Guccini, timidamente impacciato ma maestrale con la sua "Il vecchio e il bambino". Caterina Caselli, dalle sale di registrazione, è tornata sul palco proprio accanto a Guccini, per chiudere poi con la sua indimenticabile "Insieme a te non ci sto più".
Dopo le note dolci della Caselli è tornato il rock con Luciano Ligabue che ha trascinato il pubblico dello stadio in un messaggio ottimistico chiaro e conciso: "il meglio deve ancora venire" ma devono essere soprattutto Stato e Istituzioni a lanciare questo messaggio e a renderlo concreto.
Fare "Rumore" è quanto poi cantato e consigliato da Raffaella Carrà al pubblico perchè l'emergenza in Emilia non cada nel dimenticatoio dei 'potenti'.
E dopo è stato il turno dei Nomadi che attraverso le note di "Io vagabondo" hanno coinvolto l'intero stadio in un coro nostalgico ma forte e carico di emozione sulle parole "chissà dov'era casa mia?".
Ma ieri sera c'è stato chi ha cantato, chi ha suonato sì, ma anche chi è salito sul palco e ha parlato. E tra le tante parole sono spiccate quelle di Alessandro Bergonzoni che ha esortato tutti a montarsi "la testa! Troppe persone la lasciano sotto il cuscino la mattina, prima di uscire di casa", bisogna che in questa ricostruzione, stando sotto le pensiline la gente "pensi", perchè pensare è necessario ed è un qualcosa su cui "non ci piove!".
"Il buongiorno si vede dal mattone, diceva un mio amico muratore", "la parola 'purtroppo' non esisterà più e la parola 'ahimè' diventerà un monumento artistico all'altruismo disinteressato. La tua casa è crollata, soffri, sei solo? Tranquillo! Hai me! Noi saremo la risposta a loro, avete noi! Hai me! Passeremo dal danno di alcuni al dare di tutti" ha concluso Bergonzoni tra migliaia di applausi concordi.
Ma al Dall'Ara ieri sera si è sentito anche qualcuno che purtroppo non ha potuto unirsi fisicamente alla serata: Lucio Dalla. L'artista tanto caro ai bolognesi e ai cantanti che hanno partecipato alla serata, molti dei quali emersi grazie a lui, è stato omaggiato e ricordato prima da Gianni Morandi e gli Stadio con "Piazza Grande" poi, verso fine serata, da Cesare Cremonini e Laura Pausini che hanno duettato in "L'anno che verrà".
Gli artisti si sono susseguiti da Nek a Samuele Bersani, Paolo Belli, Luca Carboni e Andrea Mingardi che attraverso diversi generi musicali hanno mosso e commosso il pubblico che aveva riempito lo stadio di Bologna.
Ha invece portato verso fine serata Andrea Griminelli che con il suo flauto, accompagnato da Matt Herskowitz e Beppe Carletti, ha suonato l'"Ave Maria" di Schubert creando un'atmosfera surreale e commuovente.
I Modena City Ramblers, riunitisi per l'occasione con l'ex cantante Cisco, hanno scandito un messaggio contro la mafia proponendo la loro bellissima canzone "I cento passi" dall'omonimo film di Marco Tullio Giordana. Un messaggio che è stato giusto rilanciare anche in questa occasione perchè si sa che le organizzazioni criminali non si fanno certo scrupoli ad infiltrarsi in mezzo alle tragedie, alle ricostruzioni e a trarne profitto.
Non sono mancate le testimonianze, mostrate tramite video, delle persone che, in Emilia, Lombardia e Veneto, stanno vivendo la realtà per la quale è nato il Concerto per l'Emilia e che hanno raccontato di paesi feriti e di vite stravolte.
Il pensiero va inevitabilmente al presente, affinchè operi in maniera da garantire un futuro reale, concreto e funzionante a quanti stanno subendo le ripercussioni che la mano umana ha generato in seguito ad un evento naturale.
Il saluto finale è stato dato dai Nomadi che attraverso le parole della canzone "*** è morto", di Guccini, hanno sottolineato il messaggio di speranza che questa serata ha portato con sé e ha voluto promuovere.
Fonte: h**p://***.ilgiornaledellaprotezionecivile.it