Ambiente
Emissioni, WWF dà i voti ai produttori di energia elettrica: “Aziende investono zero in rinnovabiliâ€Â. Parte la campagna “Power Switchâ€Â
01/12/2004 - Il settore energetico è senza dubbio il più grande responsabile dei mutamenti climatici, con il 37% del totale delle emissioni di anidride carbonica, ma non sta agendo per far fronte alla più grande minaccia del 21esimo secolo: è quanto risulta dal nuovo rapporto del WWF “Ranking Power†che prende in esame le scelte delle maggiori aziende energetiche del mondo e che è stato presentato oggi in tutto il mondo in occasione del lancio della Campagna Internazionale “Power Switch - Dal carbone all'energia pulitaâ€Â. L'iniziativa è stata presentata oggi nella sede del WWF Italia a Roma.
Lo studio mostra come le aziende energetiche non siano state in grado di investire in maniera significativa nelle fonti rinnovabili e nell'efficienza energetica con l'obiettivo di ridurre le emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra.
Il rapporto considera come elemento di valutazione la risposta delle aziende al problema del riscaldamento globale, e utilizza una scala da 0 a 10: circa due terzi delle aziende hanno ricevuto un punteggio inferiore a 1 e più del 90% di esse un punteggio inferiore a 3
“Ranking Power†ha analizzato 72 compagnie energetiche più grandi del mondo, responsabili della produzione dei due terzi dell'elettricità generata nei paesi OCSE e in Russia. La valutazione delle compagnie viene fatta sulla base di questi parametri: utilizzo, vendita ed investimenti nel campo delle rinnovabili e nel campo del gas naturale ad alta efficienza Soltanto poche compagnie energetiche hanno ottenuto un valutazione positiva rispetto ai parametri considerati: le compagnie meno lodevoli e meno avanzate dal punto di vista tecnologico risultano essere quelle statunitensi.
L'Italia, con ENEL, ha totalizzato un punteggio di 0,9, che pone l'azienda in 29° posizione su un totale di 72 grandi compagnie esaminate (14° su 21 aziende europee).
Per le compagnie europee la situazione non è molto diversa, pur ottenendo una valutazione migliore: nessuna compagnia europea infatti ha totalizzato un punteggio pari a 0 mentre la compagnia che ha raggiunto il punteggio più alto, 4.3, è la spagnola Iberdrola. Solo 1/5 delle compagnie analizzate presentano una quota di energia rinnovabile nel loro mix di combustibili maggiore del 2%.
“L'ENEL anzichè sostituire le vecchie centrali ad olio combustibile con centrali di piccola e media taglia di cogenerazione ad alta efficienza a gas per la fornitura in rete locale di elettricità e calore, punta ad aumentare l'uso del carbone, il combustibile che produce le maggiori emissioni di CO2 - ha dichiarato Andrea Masullo, Responsabile Clima ed Energia WWF - . Si muove nell'ottica di chi vede gli obiettivi del Protocollo di Kyoto come un punto di arrivo, mentre si tratta solo di un primo piccolo passo per la riduzione delle emissioni, passo al quale ne seguiranno altri ben più consistenti per tutto il periodo di vita delle centrali a carbone che oggi si accinge a realizzare. Per un presunto beneficio immediato si prospetta al sistema produttivo italiano un futuro di pesantissimi costi energetici. Questa strategia basata sul carbone pesa assai più sul piatto negativo della “bilancia ENEL†di quanto pesi oggi sul piatto positivo la buona eredità di idroelettrico e geotermico che la portano ancora a primeggiare come utilizzo di fonti rinnovabili. Pressochè nulla è attualmente la produzione di calore in cogenerazione o la distribuzione di calore geotermico che in Italia ha enormi potenzialità â€Â.
La campagna “Power Switch†ha l'obiettivo di creare un vero e proprio movimento di attivisti in tutto il mondo, così da spingere le compagnie, e gli stessi governi, ad abbandonare definitivamente il carbone sostituendolo con fonti di energia rinnovabili e pulite. La campagna è stata lanciata contemporaneamente in più di venti Stati, e invia un forte segnale che il settore energetico deve cambiare. Il lancio avviene tra l'altro alla vigilia della COP10, il Summit sul Clima che si terrà dal 6 al 17 dicembre a Buenos Aires (Argentina), e poco più di due mesi prima dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, dopo la comunicazione formale alle Nazioni Unite della ratifica da parte della Russia.
E proprio in vista di COP 10, il WWF sottolinea come le emissioni di carbonio siano pericolosamente in crescita nel mondo, attestandosi oggi sulle 380 parti per milione di volume in atmosfera. La politica energetica dell'Italia è, secondo l'associazione ambientalista, “in aperto contrasto con gli obiettivi del Protocollo di Kyotoâ€Â.
“Il Piano di allocazione delle emissioni - ha dichiarato Gaetano benedetto, Segretario Aggiunto del WWF Italia - sembra “dettato†da ENEL e dal Ministero delle Attività Produttive visto che permetterebbe alle grandi aziende energetiche di aumentare le proprie emissioni del 20% al 2010 rispetto al 1990, invece di ridurleâ€Â.
Secondo il WWF, quindi, non intervenire per modificare questa situazione significherebbe mettere in ulteriore pericolo milioni di persone: gli effetti del riscaldamento globale sono infatti l'innalzamento del livello del mare, delle inondazioni, della mancanza di acqua dolce e di altri eventi climatici estremi. Inoltre, i tre quarti delle compagnie non si sono dimostrate disposte a rivelare la strategia che intendono attuare per far fronte al problema dei mutamenti climatici. “Le aziende energetiche non riconosco che la loro mancanza di azioni concrete mette in pericolo milioni di persone in tutto il mondoâ€Â, ha affermato Jennifer Morgan, Direttore del programma Cambiamenti Climatici del WWF internazionale. “Queste aziende mancano di quella assunzione di responsabilità necessaria per conquistare la fiducia dell'opinione pubblica e hanno un atteggiamento eccessivamente arroganteâ€Â.
(fonte web)