|
Pagina 4 di 5
|
MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Autore |
Messaggio |
Mystero
Rank7

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 5571
Età: 49 Residenza:  L'Aquila (Italia) - Ekaterinburg (Russia)
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Vero... ma nel tuo discorso sei arrivato lì dove speravo si arrivasse... chi è il tramite tra il governo e i lavoratori? I sindacati... bene da qualche anno stimo in questi organi il fallimento di molte cose in italia. I sindacati all'estero (guarda germania per capirci) se tu operaio fai una stronzata, loro sono i primi a richiamarti, e non a difenderti perchè sei un numero in più e più numeri ci sono più potere hai come in italia.
Certo se io proprietario di una industria, se riscontro un dipendente sul lavoro, stanco e quindi con poca concentrazione o ubriaco, non posso riprenderlo e alla prima occasione di ripetuta infrazione licenziarlo perchè poi il SINDACATO mi fa guerra, allora siamo proprio sotto il fondo del barile.
Troppo potere, troppe idiozie questi sindacati italiani. Pensano più alla politica che ai lavoratori, infatti si vede che a fine carriera poi si buttano in politica,quando sarebbe meglio buttarsi altrove.
E' normale speck che con i nostri discorsi fatti in un forum, le cose possono cambiare in percentuale come 0.00001 % ma è uno sfogo valido, un malessere sociale che ci coinvolge non fosse per altro che a volte accade a persone che conosciamo. Certo sono i politici e gli enti vicini al mondo del lavoro e gli stessi lavoratori che devono per primi sensibilizzarsi a queste vicende, e mi piacerebbe davvero se un bel giorno i lavoratori che i sindacati che spingono alla lotta di classe contro il datore di lavoro, capissero che sono presi in giro, che se si tira troppo la corda il datore di lavoro chiude e va all'estero, che se i sindacati pensano solo ai numeri, sarebbe il caso di capire che è quello da colpire o da far cambiare e non altro...
Insomma si a volte è più facile rassegnarsi, ma chi si rassegna aiuta solo chi gioca sulla forza di volontà degli altri.
____________ E' inutile discutere con un idiota...prima ti porta al suo livello e poi ti batte per esperienza.
Forum Russia Italia
Visto per la Bielorussia
Andrea
|
|
|
 |
morello
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
LAVORO: STRAGE CONTINUA, SEI MORTI
DUE FRATELLI MUOIONO FOLGORATI
ESTE (PADOVA) - Due fratelli sono morti folgorati questo pomeriggio in un incidente avvenuto alla 'Eurosfusi', un'azienda di autotrasporti di Schiavonia d'Este (Padova). Pare che i due stessero lavorando alla pulizia della cisterna di una betoniera quando con una lunga spazzola idraulica hanno toccato i cavi della linea a media tensione, venendo raggiunti da una scarica elettrica. Le vittime sono Stefano Trovò, 42 anni, titolare della ditta, e suo fratello Diego Trovò (34). Una tragica disattenzione, l'aver alzato il manico in ferro di una lunga scopa fino a toccare i cavi della corrente, è all'origine dell'incidente. E' quanto è emerso dai primi accertamenti dei carabinieri di Este, che hanno posto sotto sequestro il camion cisterna - un Iveco Eurostar 420 - sul quale i due stavano lavorando e l'area del piazzale esterno in cui è avvenuta la tragedia. Il destino ha voluto che sull'intera area del vasto piazzale il camion, usato per il trasporto di cemento, fosse stato parcheggiato per la pulizia proprio sotto i cavi dell'energia elettrica, che portano una tensione di 20 kw. Secondo una prima ricostruzione, fatta anche sulla base della testimonianza di un dipendente, Stefano Trovò si trova sul tetto della cisterna, intento con una scopa lunga circa 5 metri a pulire l'interno dai residui del cemento. Il fratello Diego lo aiutava da sotto, agendo con le mani attraverso una botola sulla pancia della cisterna. Mentre stava estraendo la ramazza dal silos, Stefano non si sarebbe accorto che la prolunga in metallo del manico è andava a toccare i cavi dell'alta tensione. La scossa, violentissima, è passata attraverso i due fratelli, uccidendoli all'istante. Inutile ogni tentativo di rianimarli, nonostante il pronto intervento dei medici giunti con un'autoambulanza dall'ospedale di Este e di un elicottero del Suem 118 di Padova. Resta da capire se i due fratelli avessero usato anche dell'acqua per pulire prima la cisterna, dato che l'asfalto attorno al camion appariva leggermente bagnato. L'indagine sull'episodio è affidata al pm di Padova Paolo Luca.
OPERAIO MUORE A FINCANTIERI MONFALCONE
MONFALCONE (GORIZIA) - Un operaio di nazionalità croata è morto in un incidente sul lavoro nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Gorizia). L'incidente è avvenuto poco prima delle 18.
L'episodio - a quanto si è appreso da fonti della Fincantieri - è avvenuto all'interno di un'officina. L'uomo deceduto aveva 41 anni ed era un saldocarpentiere di nazionalità croata.
L'operaio lavorava per una ditta croata che opera per il consorzio Mistral che ha sede a Trieste. La dinamica del sinistro deve essere ancora accertata. I colleghi di lavoro sono sotto shock e alcuni di loro sono stati portati in osservazione in ospedale.
Dopo l'incidente, l'operaio è stato subito assistito dal presidio medico del cantiere, dai Vigili del Fuoco presenti all' interno dello stabilimento e dai sanitari del 118 giunti sul posto, che hanno cercato di rianimarlo invano per oltre mezz' ora. Le maestranze hanno proclamato uno sciopero immediatamente dopo la notizia dell'incidente.
CADE DA IMPALCATURA, MUORE A FROSINONE
FROSINONE - Un operaio di 44 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina, poco prima delle 8 in un cantiere di Villa Santo Stefano, a Frosinone. I soccorritori del 118, giunti sul posto, hanno solo potuto constatare il decesso.
Giulio D'Agostino, di Giuliano di Roma, in provincia di Frosinone, stava lavorando, assieme ad altri operai, alla ristrutturazione del tetto di un'abitazione di Villa Santo Stefano. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l'operaio e' precipitato da un'altezza di oltre otto metri, dopo aver messo un piede fuori posto. I carabinieri stanno ora verificando se l'azienda edile per la quale la vittima lavorava abbia rispettato tutte le norme di sicurezza contro gli infortuni sul lavoro.
INVESTITO E UCCISO DA TRENO: VITTIMA E' UN GIOVANE BOSNIACO
FERRARA - La vittima dell'incidente sulla Bologna-Venezia è un bosniaco di 21 anni, M.A.. Secondo una prima ricostruzione, il giovane ha attraversato i binari portando a braccia una fresatrice. Il locomotore lo ha colpito alla testa. M.A. lavorava per un'azienda di Treviso che è impegnata nella costruzione di una cavalcavia della Cispadana e il cui cantiere è stato allestito nell'area della ferrovia. L'appalto é della Provincia di Ferrara, il cui presidente, Piergiorgio Dall'Acqua, è andato sul luogo dell'incidente. Sono intervenuti anche medicina e ispettorato del lavoro, polizia ferroviaria col coordinamento della Squadra mobile di Ferrara e del pm di turno Angela Scorza. Sono stati avviati accertamenti per controllare le misure di messa in sicurezza del cantiere.
CADE DA 15 METRI, MUORE OPERAIO A TARANTO
TARANTO - E' morto in ospedale Gjoni Arjan, 47 anni, operaio della ditta Pedretti, impresa che lavora in appalto per lo stabilimento siderurgico lIlva di Taranto, caduto mentre insieme con il caposquadra stava lavorando all'assemblaggio di strutture metalliche su una passerella a 15 metri da terra. Il dipendente aveva riportato gravissimi traumi al torace e alle gambe. Sulla dinamica dell'incidente indagano i carabinieri della compagnia di Taranto.
OPERAIO CADE DA BETONIERA, E' GRAVE
Incidente sul lavoro ad Angri, in provincia di Salerno, dove un operaio di 62 anni, all'interno di un cantiere edile è caduto dalla sua betoniera, da un'altezza di tre metri. Le sue condizioni sono gravi ed è ricoverato nel reperto di rianimazione dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (Salerno). L'uomo, autista, di Ottaviano (Napoli), stava sistemando alcune arnesi sulla betoniera, all'interno di un cantiere dove é in costruzione una palestra della scuola media di via Stabia, ad Angri. Prontamente soccorso è stato prima trasportato all'ospedale di Scafati e successivamente, per la gravità delle ferite riportate, si è reso necessario, il trasferimento all'Umberto I di Nocera Inferiore.
|
|
|
 |
morello
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
SICILIA, 6 OPERAI MORTI NELLA VASCA DI UN DEPURATORE
"Basta con le stragi sul lavoro", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano di fronte al terribile incidente di Mineo in cui hanno perso la vita sei lavoratori. Gli operai sono morti mentre pulivano il filtro di una vasca all'interno di un depuratore consortile. E' accaduto in Sicilia, a Mineo, a 35 km da Catania. La nuova tragedia sul lavoro sembra sia stata causata dall'inalazione di sostanze tossiche.
"Questa ulteriore strage, quest'altro gravissimo episodio di carenza di tutele e di misure di prevenzione, da parte di soggetti pubblici e privati, ripropone l'imperativo assoluto di interventi e controlli stringenti per la sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti bianche".
Una catena che conta oggi, in Italia, nove vittime. Altri tre lavoratori hanno perso la vita in varie parti d'Italia, oltre ai sei della Sicilia. A dare l'allarme, a Mineo, e' stato un collega, allertato dai familiari degli operai che non li avevano visti tornare per il pranzo. L'uomo e' andato sul posto e li ha trovati morti. Ha dato subito l'allarme e poi per lo choc e' stato colto da un malore. Ora sta meglio. Inalazione di sostanze tossiche, scossa elettrica o forse il fango riversato da una pompa che, per motivi da precisare, avrebbe riempito la vasca di una sorta di 'sabbie mobili' le ipotesi al vaglio degli investigatori.
STRAGE IN UN DEPURATORE DEL CATANESE, MORTI SEI OPERAI
Sono morti dentro una stanza dell'impianto di depurazione probabilmente per l'esalazione di sostanze tossiche, anche se non viene esclusa l'ipotesi di una scarica elettrica. I corpi dei sei lavoratori erano uno sopra l'altro, come se ognuno di loro avesse cercato di salvare il collega di lavoro, senza farcela. E' il film dell'ultima 'strage bianca' consumatasi a Mineo, un paesino della piana di Catania.
Le vittime sono due operai specializzati di Ragusa, Salvatore Tumino di 47 anni e Salvatore Smecca di 51, e quattro dipendenti del comune di Mineo (Giuseppe Zaccaria, di 47 anni, Giovanni Natale Sofia, di 37 anni, Giuseppe Palermo, di 57 e Salvatore Pulici, di 37. I cadaveri sono stati scoperti da un dipendente del comune che nel pomeriggio si è recato nell'impianto, a circa quattro chilometri dal centro abitato, dopo che alcuni familiari dei lavoratori, non vedendo tornare i propri congiunti per l'ora di pranzo, si sono recati in municipio per avere notizie.
"Sono morti abbracciati uno con l'altro, quasi certamente nel tentativo di salvarsi a vicenda", dice Don Miné Valdini, parroco della chiesa di Sant'Agrippino, patrono di Mineo. "Sono morti - aggiunge il sacerdote - con un gesto d'amore. Un atto di generosità che purtroppo non è servito a nulla". Per il recupero dei corpi, avvenuto nella tarda serata, è intervenuta una squadra speciale dei sommozzatori dei vigili del fuoco, la Saf (speleo alpino fluviale), che si sono calati nella vasca con bombole di ossigeno. Secondo una prima ricostruzione i due operai avrebbero calato una scala in alluminio nella vasca che ogni mercoledì veniva ripulita e sarebbero entrati con un tubo che immette acqua ad alta pressione in un locale per pulire il filtro dai fanghi di depurazione che poi sarebbero stati caricati su un camion.
A quel punto, per motivi che ancora non sono stati accertati e su cui indaga la Procura di Caltagirone, i due si sarebbero sentiti male e gli altri quattro sarebbero via via intervenuti per aiutarsi a vicenda. "Li abbiamo trovati uno accanto all'altro, in fondo alla vasca, coperti da un sottile strato di fango - dice Salvatore Spanò, comandante dei vigili del fuoco di Catania - Quasi certamente hanno tentato di salvarsi prima di rimanere intrappolati dentro quella 'camera della morte'. Stiamo facendo tutti i rilievi necessari, con l'ausilio del nostro nucleo specializzato in interventi chimici e batteriologici, per trovare una spiegazione".
E il colonnello Giuseppe Governale, comandante provinciale dei carabinieri, aggiunge: "La situazione è complessa, stiamo verificando con delle perizie tecniche per capire cosa può essere accaduto". I sei operai vengono descritti come persone esperte. Giuseppe Zaccaria era rientrato proprio oggi dalle ferie appositamente per i lavori che si dovevano svolgere nel depuratore comunale. Era infatti il responsabile della sicurezza della struttura, assieme a lui è morto anche il custode.
Dopo avere appreso la notizia, i familiari delle vittime si sono recati nell'impianto, trasformato in un luogo di dolore e commozione. "Voglio vedere Giovanni, e fatemi vedere subito mio figlio, non ci posso credere..." ha urlato la madre di Giovanni Natale Sofia. La donna sostenuta da due familiari ha cercato di varcare il cancello, controllato da carabinieri e vigili urbani, ma inutilmente. Sulla stradina che si inerpica verso Mineo, tra rovi e fichi d'india selvatici e piccole strade sterrate il dolore dei parenti delle vittime è stato evidente ma sommesso, quasi controllato. Tutti si sono abbracciati cercando di darsi inutilmente conforto e sostegno. La moglie di una delle vittime, giovanissima, ha urlato: "Perché proprio a me, mio Dio non è possibile". Al centralino del municipio una donna risponde in lacrime: "Erano nostri colleghi, bravissimi colleghi". Il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, si è subito recato nel depuratore. "C'é troppo dolore, le vittime le conoscevamo tutti e il paese è sconvolto - dice con la voce rotta - non so cosa fare ma credo che sia evidente a tutti che domenica prossima alle amministrative qui si dovranno annullare le elezioni, non so chi potrà andare a votare".
SACCONI CONVOCA SINDACATI E IMPRESE
Di fronte all'ennesima tragedia sul lavoro, il ministro del Lavoro sacconi ha convocato per domani pomeriggio le organizzazioni piu' rappresentative del mondo dei lavoratori e delle imprese. Per Sacconi è urgente la predisposizione di "un Piano nazionale di intensa collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni per diffondere condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, attraverso i prioritari investimenti in prevenzione, formazione e informazione".
Il segretario nazionale della Fiom-Cgil Giorgio Cremaschi parla di una "nuova ThyssenKrupp questa volta a Catania". "Vogliamo uno sciopero generale e nazionale per la salute e la sicurezza del lavoro - annuncia Cremaschi - ed è chiaro che nessuno può minimamente pensare di mitigare le leggi e il nuovo testo unico che anzi vanno applicate con tutto il loro rigore".
"Alle famiglie dei sei lavoratori che hanno perso la vita va la vicinanza e l'aiuto concreto mio personale e del governo", ha detto in conferenza stampa a Napoli il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dicendo di aver "chiesto al ministro del Lavoro di recarsi sul posto per verificare la dinamica dell'incidente".
Il Senato ha osservato un minuto di silenzio per i sei operai morti in Sicilia, su invito del presidente Renato Schifani. Dopo aver letto la notizia del grave incidente, Schifani ha ricordato l'urgenza di reistituire la commissione di inchiesta sulle morti bianche anche in questa legislatura.
"E' una tragedia orribile che colpisce e ferisce la coscienza di tutti noi. Sei operai, sei uomini morti così, uno dietro l'altro, devono essere un monito: lavorare non deve voler dire morire e quando succede significa che tante cose non hanno funzionato", dice Walter Veltroni. "Le leggi - aggiunge - anche per iniziativa del precedente governo, ci sono e occorre farle funzionare soprattutto per prevenire e controllare, per impedire situazioni di terribile pericolosità. Ora il mio pensiero va a quei sei operai uccisi e alle loro famiglie".
TRE MESI FA LA STESSA TRAGEDIA A MOLFETTA
La nuova tragedia porta subito alla memoria le cinque vittime di Molfetta. Il 3 marzo scorso morirono intossicati nell'autocisterna della 'Truck center', il titolare dell'azienda e quattro dipendenti per le esalazioni venefiche contenute nella cisterna. Oltre che per la gravità dell'episodio, la notizia commosse l'Italia anche perché quattro delle cinque vittime morirono per salvare i compagni.
Il primo operaio a cadere nella cisterna fu Guglielmo Mangano, di 44 anni: era impegnato nel lavaggio dell'autocisterna che era forse scivolato. Gli altri, uno dopo l'altro, erano entrati nella cisterna nel tentativo di aiutare i compagni di lavoro: Michele Tasca, il più giovane (avrebbe compiuto 20 anni la domenica successiva), Vincenzo Altomare, il più anziano aveva 64 anni, era il titolare dell'azienda, Luigi Farinola, 37 anni, che non potrà vedere il bimbo che la moglie porta in grembo e Biagio Sciancalepore, anche lui giovanissimo, aveva solo 26 anni e pare lavorasse solo da qualche giorno alla 'Truck center'.
L'unico sopravvissuto, Cosimo Ventrella, di 57 anni, avrebbe strattonato Altomare per farlo desistere dal calarsi nella cisterna. Non è stato ancora accertato quale fu la sostanza tossica che provocò la tragedia perché sono ancora in corso le analisi dei campioni prelevati nella cisterna.
Morti bianche, giornata tragica: nove le vittime
ROMA - Una vera ed assoluta emergenza nazionale. Dal mondo politico, che in ogni sua componente ha espresso il cordoglio e la vicinanza alle famiglie dei sei operai morti in Sicilia, cui bisogna aggiungere nel tragico bilancio anche altre tre vittime del lavoro, giunge la consapevolezza che ormai quella delle morti bianche è una vera e propria strage continua e che è necessario intervenire. "Basta con le stragi sul lavoro", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che si è tenuto in contatto con la prefettura di Catania per seguire gli accertamenti sulla dinamica dell'incidente e per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime.
Accanto alla tragedia di Mineo (Catania), si registrano altri tre morti, che si aggiungono ai due di martedi'. La prima vittima, un operaio della ditta Intergeos, che stava lavorando in una piazzola di emergenza al km 168 dell' Autosole tra Modena sud e Modena nord, che è stato investito e ucciso da un mezzo pesante. Dalle prime ricostruzioni si ipotizza che in fase di sorpasso tra due mezzi pesanti, uno abbia perso il controllo e sia sbandato in piazzola di emergenza, investendo l' operaio, di 46 anni, che stava sistemando sull'autostrada dei coni di segnalazione dei lavori di manutenzione del verde. Alla guida dell'autocarro che ha investito l'uomo, un cinquantenne di Verona risultato negativo all'alcol test. Il camionista ha riferito alla Polizia stradale di non aver potuto evitare l'incidente perché un altro mezzo pesante lo stava sorpassando e quindi non aveva margini di manovra.
Un agricoltore ha perso invece la vita in un incidente verificatosi in località Salcido di San Salvatore Monferrato (Alessandria). L'uomo era a bordo di un trattore che trainava uno spargiconcime. Per cause in corso di accertamento é rimasto schiacciato tra il mezzo agricolo e l'attrezzo. Dopo l'allarme sono intervenuti 118 e carabinieri, ma i soccorsi sono stati inutili.
Infine, Francesco Ziranu, un operaio di 46 anni, è morto in ospedale a Nuoro dove era stato ricoverato dopo la caduta da un ponteggio nel centro di Orani, paese barbaricino. L'incidente era avvenuto verso le 10.30. Secondo i carabinieri, l'uomo stava eseguendo dei lavori di manutenzione di un'abitazione privata, da solo, quando, per cause ancora da accertare, ha perso l'equilibrio ed è caduto, facendo un volo di alcuni metri. Subito soccorso da un'unità medica del 118, l'operaio è stato trasferito nel reparto di rianimazione del San Francesco di Nuoro, dove però e deceduto poco dopo il ricovero.
NAPOLITANO: BASTA STRAGI SUL LAVORO
"Alle famiglie dei sei lavoratori che hanno perso la vita va la vicinanza e l'aiuto concreto mio personale e del governo", ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa a Napoli. Il Senato ha osservato un minuto di silenzio e il suo presidente, Schifani, ha ricordato l'urgenza di restituire la commissione di inchiesta sulle morti bianche anche in questa legislatura. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo aver espresso il cordoglio personale e della Camera "per questa tragedia che colpisce tutti i siciliani e tutti gli italiani" ha affermato che "quella delle morti sul lavoro è ormai una emergenza sociale assoluta". "Credo che quella delle morti bianche sia un'emergenza nazionale perché - ha sottolineato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - nonostante tutte le denunce,non si riesce ad affrontare in maniera adeguata"."Non deve più succedere! La vita di chi lavora è sacra e purtroppo quasi ogni giorno piangiamo le vittime sul lavoro".
E' il commento dei senatori della Lega Angela Maraventano e Armando Valli. "Profondo dolore" per la tragedia che ancora una volta colpisce persone intente al loro lavoro è stato espresso dal ministro ombra del Welfare, Enrico Letta. "Quando si perdono vite umane è sempre un grande dolore. E' una tragedia orribile che colpisce e ferisce la coscienza di tutti noi. Sei operai, sei uomini morti così, uno dietro l'altro, devono essere un monito: lavorare non deve voler dire morire e quando succede significa che tante cose non hanno funzionato": lo ha detto Walter Veltroni, segretario del Pd. E Claudio Fava, coordinatore della Sinistra Democratica, sostiene che "mentre il governo Berlusconi si trastulla sulle intercettazioni, scatenando uno scontro istituzionale gravissimo, e la camorra dà la caccia agli immigrati, c'é un Italia che continua a morire nei cantieri e sui luoghi di lavoro". Il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, si dice convinto che dovranno essere annullate le prossime amministrative, previste per domenica prossima:"c'é troppo dolore in questo momento, le vittime le conoscevamo tutti e il paese è sconvolto, non so cosa fare ma credo che sia evidente a tutti che domenica prossima alle amministrative qui si dovranno annullare le elezioni, non so chi potrà andare a votare". Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha proclamato una giornata di lutto in Sicilia per dare "un segno immediato dell'adesione di tutti i siciliani allo strazio delle famiglie dei sei operai morti questo pomeriggio a Mineo mentre erano al lavoro al depuratore consortile".
|
#63 11 Giugno 2008, 23:38 |
|
 |
morello
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Altri 4 operai caduti sul lavoro Napolitano: "Servono atti concreti"
A Settimo Milanese cede impalcatura alta 20 metri. Due vittime. In coma un terzo collega
Un morto alla centrale Enel di Termini Imerese, un altro a Cagliari. Per protesta, i metalmeccanici proclamano un'ora di sciopero martedì prossimo Schifani: "Applicare e rispettare le regole di sicurezza è un bene per tutti".
Ancora una giornata di lutto ieri nel mondo del lavoro. Le vittime oggi sono state quattro: due carpentieri precipitati insieme all'impalcatura alta venti metri a Settimo Milanese, un altro operaio vittima anche lui di una caduta a Termini Imerese. A Donori, vicino Cagliari, un operaio è morto, travoplto da un palo. Le stragi continuano. Contro lo "stillicidio" delle morti bianche, le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm dei lavoratori metalmeccanici hanno proclamato un'ora di sciopero martedì prossimo. Di fronte al ripetersi delle tragedie, "al di là delle parole si impongono atti concreti", afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Un terzo operaio in coma. E il bilancio dell'incidente sul lavoro alle porte di Milano, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Un terzo operaio, 38 anni, sposato e padre di due figli, di origini egiziane come le altre due vittime, è in coma. Ferito in maniera non grave un quarto connazionale.
Assoldati da "caporali". Non avevano permesso di soggiorno le vittime; erano stati assoldati all'alba da un "caporale". Awat è il cugino di una delle due vittime, il giovane Mohammed di 27 anni, e di Omar, il 38enne ferito gravemente. "Mio cugino - racconta Awat - era arrivato dall'Egitto per lavorare, ma era senza permesso di soggiorno. Così per lavorare, come tutte le mattine, è andato in piazzale Lotto dove è stato scelto e portato nel cantiere. Come faceva tutti i giorni. Oggi fai un ponteggio, domani non si sa: è cosi che funziona per noi".
L'impalcatura ha ceduto di schianto. L'incidente è avvenuto intorno alle 11 nella frazione di Vighignolo. Stavano smontando un ponteggio sulla facciata di un edificio di sei piani. Erano al piano più alto quando i tubi innocenti montati nella parte centrale dell'impalcatura, tra il quarto e il sesto piano, hanno ceduto di schianto; l'impalcatura si è avvolta su se stessa spingendo i tre operai nel vuoto da un'altezza di venti metri. Due carpentieri sono morti sul colpo; avevano 27 e 28 anni. Il terzo, ferito gravemente, è stato ricoverato all'Humanitas di Rozzano.
Sigilli al cantiere. La magistratura ha ordinato il sequestro del cantiere. Interrogati i tecnici della EcoPonteggi di Trezzo sull'Adda a cui era affidato l'allestimento del ponteggio - poi concesso in subappalto ad un'altra ditta del milanese - e i responsabili della Delta di Nerviano che stava costruendo il caseggiato. All'origine della disgrazia forse un errore nei calcoli dell'impalcatura.
Muore l'ultimo giorno di lavoro. Da Nord a Sud, da Milano a Palermo, la cronaca degli infortuni non cambia. Nel suo ultimo giorno di lavoro nella centrale Enel di Termini Imerese, alle 9 è caduto da un'impalcatura alta poco meno di tre metri. Così è morto Domenico Cagnina, operaio di 44 anni originario di Trabia. E' morto davanti al figlio che lavorava con lui alla manutenzione della cosiddetta pompa di alimento della centrale. A terra è stato trovato un casco, ma non è certo che la vittima lo indossasse al momento della caduta.
Travolto sul campo di calcio. Un operaio e' deceduto a Donori, nel Cagliaritano, mentre lavorava nel campo sportivo del paese per conto del Comune. Fausto Serci, 55 anni di Nuraminis, e' stato travolto da un palo che lo ha colpito al torace. In un primo momento non e' sembrato stesse particolarmente male tanto che ha ripreso a lavorare. Dopo due ore ha lamentato forti dolori ed e' stato soccorso dai compagni. Immediatamente sono intervenuti gli operatori del 118 ma l'uomo e' morto mentre veniva trasportato con l'ambulanza all'ospedale Marino di Cagliari.
Grave infortunio anche all'Idroscalo. In coma anche un operaio italiano di 55 anni, caduto anch'egli da un ponteggio all'Idroscalo di Milano. E' stato ricoverato all'ospedale San Raffaele. L'incidente sul lavoro è avvenuto verso le 11, quasi contemporanemente alla sciagura del ponteggio a Settimo Milanese.
Sicilia in lutto. Oggi, in tutta la Sicilia è una giornata di lutto per ricordare le morti bianche e la tragedia nel depuratore comunale di Mineo. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un sit-in con veglia di preghiera a Catania.
Strage del depuratore, sette indagati. Per la strage di Mineo, il procuratore di Caltagirone Onofrio Lo Re ha iscritto nel registro degli indagati sette persone: il sindaco; quattro assessori; il capo dell'ufficio tecnico di Mineo e il titolare della ditta Carfì di Ragusa. Esclusa che gli operai siano stati folgarati da una scarica elettrica, così com'era stato ipotizzato subito dopo l'incidente, sembra che le sei vittime siano morte per asfissia da annegamento. Così spiega il medico legale che questo pomeriggio ha condotto l'autopsia sulle sei persone morte nell'incidente di mercoledì. Forse le letali esalazioni di gas metano e idrogeno solforoso sprigionate dai fanghi raccolti nella vasca di fermentazione hanno stordito gli operai che poi sono morti annegati nella melma che ricopriva il fondo del contenitore.
Schifani: "Serve impegno bipartisan". "Questo continuo stillicidio - ha detto il presidente del Senato Renato Schifani - stimolerà il mondo politico tutto, di maggioranza e di opposizione, ad individuare regole comuni ma nello stesso tempo affettuare un richiamo che vuol essere anche culturale nei confronti di tutto il mondo del lavoro. Occorre verificare - insiste Schifani - se nel mondo operaio, non solo in quello imprenditoriale, ci sia la consapevolezza che applicare e rispettare le regole di sicurezza è un bene per tutti".
Sacconi: presto emendamento. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ieri ha incontrato imprenditori e sindacati per definire un piano straordinario sulla sicurezza, ma l'accordo sembra ancora lontano. "Nel momento in cui si continuano a registrare infortuni mortali sul lavoro - ha detto il ministro - confermiamo la volontà di concordare con le regioni e le parti sociali un piano straordinario per la prevenzione, la formazione e l'informazione utili a rimuovere i rischi per le persone che lavorano e interveniamo sui tempi della giustizia, garantendo una corsia preferenziale per i reati connessi agli infortuni sul lavoro".
|
#64 14 Giugno 2008, 20:12 |
|
 |
morello
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
MORTI TRE OPERAI ALLA SARAS IN SARDEGNA
CAGLIARI - Tre operai sono morti all'interno degli impianti della raffineria Saras a Sarroch (Cagliari). L'incidente è avvenuto poco dopo le 14, in un impianto di desolforazione (Nh51) e i tre operai sarebbero morti per intossicazione da azoto, che è letale in pochi minuti.
Una prima ricostruzione dell'incidente è stata fornita dai colleghi di lavoro delle vittime, che stazionano davanti ai cancelli della Saras. Un primo operaio si sarebbe sentito male intorno alle 13.30, il secondo avrebbe chiesto aiuto ai due rimasti all'esterno: tutti sarebbero quindi entrati nella
cisterna, ma solo uno ne è uscito vivo. Gli altri tre sono stati stroncati dalle esalazioni tossiche sprigionatesi dai residui delle lavorazioni.
Prima delle 14 è scattato l'allarme in tutta la raffineria: i dipendenti sono stati invitati a mettere in sicurezza gli impianti e ad abbandonare lo stabilimento. Almeno 200-300 operai sono usciti e hanno appreso attoniti la notizia della morte dei loro colleghi.
Sul posto sono intervenuti i medici del 118 ma per i tre operai non c'era più niente da fare. I sanitari hanno constatato il decesso in attesa
dell'arrivo del medico legale, che dovrà accertarne le cause, e del magistrato di turno cui spetterà il compito di indagare sull'incidente.
Le vittime sono tutte di Villa San Pietro (Cagliari), piccolo paese confinante con Sarroch dove si trovano gli impianti della Saras. Sono Daniele Melis, di 26 anni, Luigi Solinas, di 27, e Bruno Muntoni, di 52. Quest'ultimo era sposato e padre di tre figli.
I tre operai morti erano dipendenti della ditta esterna Comesa arl. La Comesa, gruppo costituito nel 1998 dalla confluenza tra la Sarcomi spa e la Comes srl, conta circa 170 dipendenti e opera nel settore di carpenteria metallica e manutenzione di impianti industriali.
SARAS, TRAGICO EVENTO ATTENDIAMO RICOSTRUZIONE
La Saras ha diffuso una nota sull'incidente nel quale sono morti tre operai di unàimpresa d'appalto. "Con profondo dolore comunichiamo che oggi alle ore 13.50 presso la raffineria di Sarroch si è verificato un tragico evento che ha causato il decesso di tre dipendenti della ditta Comesa. Il tragico evento - spiega la nota - è avvenuto presso l'impianto Mhac1, fermo per manutenzione programmata". "Sul luogo dell'incidente sono intervenuti subito i medici dell'azienda i quali, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione, hanno potuto solo constatare il loro decesso - prosegue la nota dell'azienda -. Sono state immediatamente avvisate le autorità competenti e interrotte tutte le attività di manutenzione dello stabilimento. Il presidente, l'amministratore delegato e tutta la Direzione stanno seguendo la ricostruzione dei fatti unitamente agli inquirenti".
NAPOLITANO ESPRIME CORDOGLIO A FAMILIARI
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appresa la notizia del mortale incidente sul lavoro avvenuto alla raffineria Saras di Sarroch, dalla
prefettura di Firenze si è messo in contatto con il prefetto di Cagliari per avere ragguagli sulla dinamica del grave infortunio. Il capo dello Stato ha pregato il prefetto di esprimere ai familiari delle vittime la sua vicinanza è il suo cordoglio a nome di tutto il Paese.
MARCEGAGLIA, E' UNA GRANDE TRAGEDIA
"Questa è una grande tragedia. Come Confindustria e personalmente siamo particolarmente vicini alle famiglie delle vittime". Lo ha detto questa sera a Verona il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia commentando la tragedia avvenuta nell'industria petrolifera Saras.
|
|
|
 |
ryz
Rank0

Registrato: Mag 2009
Messaggi: 11
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Un "POLO CHIMICO" in Italia.
Sappiamo un mese prima quando devono arrivare i controlli di sicurezza.
Impianto ha più di 40 anni - incendi (locali) succedono in media 3 volte all'anno (la popolazione che abita intorno al POLO non sa niente e continua respirare "aria pulita")
NESSUNO porta DPI anche se è obbligatorio.
Le norme generali di sicurezza non vanno rispettate in maggioranza dei casi.
Con la crisi hanno quasi dimmezzato il personale mentre la produzione in ultimo anno è cresciuta più del 30%.
NON abbiamo i rappresentanti di sicurezza!!!
I sindacalisti (nel mio caso CISL ) sono "figli" dei padroni...
Ultimi assunti operai provengono da Nigeria, Marocco, Albania, Senegal ...non hanno minima idea cosa significa la parola CCNL...
Tutto questo alla bella faccia del sindaco, del presidente della camera di commercio e addirittura dei sindacati (quali 1 giorno prima di sciopero generale chiamano i loro rappresentanti convincendoli di non scioperare ...)
TUTTO CIO E MOLTO GRAVE- dico io..
SEI IN UN PAESE LIBERO - ti rispondono - SEI LIBERO...DI CAMBIARE IL POSTO DI LAVORO
|
|
|
 |
mariano
Rank4

Registrato: Febbraio 2007
Messaggi: 1324
Età: 48 Residenza:  Castelfranco Emilia
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
...NESSUNO porta DPI anche se è obbligatorio...
Ma perchè nessuno usa i DPI (dispositivi di protezione individuale)? Perchè sono scomodi? perchè tanto si pensa che se per una volta non si usano non succede niente? i DPI POSSONO SALVARE LA VITA! non bisogna dimenticarlo mai... quando ho fatto il corso vigili del fuoco, gli istruttori ci ripetevano sempre di usare sempre i DPI... "usate l'autorespiratore persino quando spegnete un incendio di un cassonetto della spazzatura, non si può mai sapere che cosa ci sta dentro di tossico che sta bruciando"...figuriamoci all'interno di una cisterna di un petrolchimico che lavora e produce idrocarburi e derivati...
____________ Murmansk
|
|
|
 |
Speck
Rank7

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 5424
Età: 123 Residenza:  fuerteventura --- bye bye italy for ever
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
L'ITALIA E' DA DECENNI CHE E' IN UNA SITUAZIONE DI ARRETRATEZZA SUL PIANO SICUREZZA RISPETTO AD ALTRE NAZIONI EUROPEE.
TUTTI GLI ANNI I NOSTRI GOVERNANTI INVENTANO SEMPRE NUOVE NORME SIA SULLA SICUREZZA CHE SULL'IMPIANTISTICA, IL TUTTO SEMBREREBBE FATTO APPOSTA PER MOVIMENTARE ALCUNI SETTORI PIUTTOSTO CHE ALTRI, CON IL RISULTATO CHE PER GLI ENORMI COSTI PER GLI ADEGUAMENTI MOLTE DITTE NON RIESCONO A STARCI DIETRO. IL RISULTATO E' CHE LE PICCOLE IMPRESE VENGONO TARTASSATE E PER LORO PAURA GLI ADEGUAMENTI IN QUALCHE MODO CERANO DI FARLI PERCHE' SON MAZZATE, MENTRE LE GROSSE NO!!! PER OVVI MOTIVI CHE NON STO' QUA AD ELENCARE.
LO SCANDALO LO TIRO' FUORI PERSINO STRISCIA SUL DISCORSO ESTINTORI...MA FORSE PER SVEGLIARE CHI DI DOVERE, L'ITALIA DEVE ESSERE PROPRIO DATA IN MANO AI COMICI.
LO SCHIFO E' CHE OGNI QUALVOLTA SUCCEDE QUALCOSA, SALTA SEMPRE FUORI
ALTRI MORTI E' EMERGENZA NAZIONALE
E' UNO SCHIFO!!!!!!!!!!!!!!!!!
E PARLANO DI ELEZIONI EUROPEEE.....A CASA VI MANDO A ZAPPAR LA TERRA !!!!!! ALTRO CHE L'ISOLA DEI FAMOSI (POSTO SOGNATO DAI POLITICI FALLITI!!!!!)
POI E' ANCHE VERO....CI SONO OPERAI E OPERAI, OPERAI CHE LE NORME LE RISPETTANO, ALTRI CHE SE NE INFISCHIANO, PER CUI ANCHE SE LA SICUREZZA ESISTE, IL TUTTO VA A RAMENGO
____________ È appurato che: "L'imbecillità di certe persone non conosce confini ed è inevitabile come il sole, la pioggia, il buio e la luna."
Ultima modifica di Speck il 28 Mag 2009, 18:09, modificato 4 volte in totale |
|
|
 |
Batir
Rank7

Registrato: Marzo 2009
Messaggi: 8151
Età: 46 Residenza:  Tatarstan, Naberezhnye Chelny
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Bo guardate voi, qui da me col cavolo che lavorano gli operai con le scarpe infortunistiche e con l'elmetto.... spesso lavorano in ciabatte... e qualcuno rimane senza un'unghia ogni tanto, gli casca qualcosa in testa e son dolori.... cazzi loro, a me mio suocero non mi vuol ascoltare gli operai tanto meno, che si ammazzassero.
|
|
|
 |
mauri_f
Rank4

Registrato: Febbraio 2008
Messaggi: 1232
Età: 60 Residenza:  Paese Treviso
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Il discorso è semplice, al padrone non piace tanto spendere in sicurezza, e l'operaio non piace usare i DPI perchè sono scomodi e intralciano i movimenti, qui in Italia nessuno mi controlla, ma al'estero nel 70/80 % dei casi se non sono in regola non mi fanno entrare nelle fabriche, questo vuol dire caschetto e scarpe antifortunistica tutto il giorno.
____________ Nel diventare grande, osserva, ascolta, aspetta.
|
|
|
 |
Batir
Rank7

Registrato: Marzo 2009
Messaggi: 8151
Età: 46 Residenza:  Tatarstan, Naberezhnye Chelny
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
veramente la situazione (qui in tatarstan) e come lo descritta e dappertutto, e ho fatto l'interprete da altre parti in fabbriche, e a loro piace cosi, amano farsi male, per far vedere che sono veri uomini!
|
|
|
 |
pochi_rubli
Rank5

Registrato: Dicembre 2008
Messaggi: 2426
Età: 62 Residenza:  Asuncion
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Il discorso è semplice, al padrone non piace tanto spendere in sicurezza, e l'operaio non piace usare i DPI perchè sono scomodi e intralciano i movimenti, qui in Italia nessuno mi controlla, ma al'estero nel 70/80 % dei casi se non sono in regola non mi fanno entrare nelle fabriche, questo vuol dire caschetto e scarpe antifortunistica tutto il giorno.
Confermo per quanto riguarda gli inglesi. Dove lavoro io ogni tanto con gli inglesi (Azerbajyan) è vietato perfino litigare a alta voce. Ti mandano a casa se non lavori con rispetto per gli altri. Per la sicurezza non si discutte,
o sei in regola al 100% o non lavori.
Ultima modifica di pochi_rubli il 28 Mag 2009, 22:05, modificato 1 volta in totale |
|
|
 |
Speck
Rank7

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 5424
Età: 123 Residenza:  fuerteventura --- bye bye italy for ever
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
al padrone non piace tanto spendere in sicurezza
Dipende...
Ci sono i tirchi e i menefreghisti, quelli incazzati e pochi che hanno i soldi a disposizione e fanno i lavori
I tirchi e i menefreeghisti - meglio non parlare...se ne sbattono le palle e genralemnte sono le grandi industrie
Gli incazzati - proprietari di piccole aziende che si trovano a fare i conti con nuove leggi e nuove regolamentzioni. (es.:
un mio cliente terminò il capannone dopo quattro anni. I lavori le fece con calma perchè i soldi da investire erano molti e non voleva indebitarsi con le banche...morale della favola, a lavori ultimati, un mese prima di entrare nella nuova sede, uscì il controllo dell'usl e disse che l'impianto non era a norma...morale della favola nonostante tutto che l'impianto era norma...nulla valse far loro vedere tutte le certificazioni. rilasciate dalla sociatà installatrice...morale della favole dovette spendere altri 200 milioni di lire (all'epoca c'erano ancora le lire) per rifare un impianto nuovo, mai usato e pienamente a norma. Purtroppo non voleva pagare la mazzetta al coglione di turno (le proposte sotto sottofacendo ci furono)
I pochi, sono quelli che avendo alti fatturati, pure di scaricare investono, e pirtroppo sono poche le ditte che hanno fatturato alti e possono investire nella sicurezza.
E questa è solo una parte poi c'è l'altra dove tu effettivamente hai ragione....avere un caschetto in testa in piena estate, od una imbragatura che in caso di scivolamente può salvar la vita soprattutto se si opera anche a tre metri da terra per molti sono solo ingombri...forse si credono cheyennes
Ma di esempi ce ne sono tanti come occhiali di protezione nel caso in cui si opera su macchine utensili, scarponi antinfortunistici che posso salvare il piede, situazioni dove è richiesta la massima sicurezza e c'è gente che fuma a tre metri di distanza da un serbatoio di gas, per non parlare nel bel mezzo della raffineria...situaziuoni di zone ed aree pericolose non rispettate, blocchi macchina disabilitati in maniera tale che se anche l'operaio entra in zona pericolosa la macchina non si ferma, (e molto spesso sono gli operai per praticità lavorativa  ).... caro mauri ce ne son per tutti...e poi quando il morto ci casca...la colpa molte volte va data al padrone...anche quando il padrone è in regola con le varie norme, seppur antiquate...La rovina anche in questo caso sono sempre i cari fannnulloni "fancazzisti " di Sindacati...(la vera rovina e catastrofe del paese, ma la tutetela per loro stessi)
Vogliono tutelare i lavoratori?? benissimo che siano i primi a dir al loro seguito che il primo che non ottempra alle norme di sicurezza vigenti in una determinata azienda o necessarie in una determinata situazione di pericolo, è il primo di una lunga lista a stasene a casa. Dopo di che inizino a spulciare nel vero senso della parola codeste mastodontiche aziende stile Moratti per vedere se sono in regola o no. .Ma questo caro mio, non succede mai...chissà come mai???? Ne ho girate di ditte, dalla piccola, media industria sia metalmeccaniche che non metalmeccanica per non parlare della petrolifera...e ne ho viste di cotte e di crude...e poi c'è gente che si meravi9glia e parla tanto per parlare (i primi sono i politici) ??...ormai queste notizie sinceramemte sono come i morti sulle strade che ormai non mi fanno nè caldo e nè freddo...ognuno della propria vita è liberissimo di fare ciò che vuole...l'importante che non metta a repentaglio la vita di altri
____________ È appurato che: "L'imbecillità di certe persone non conosce confini ed è inevitabile come il sole, la pioggia, il buio e la luna."
Ultima modifica di Speck il 29 Mag 2009, 11:18, modificato 6 volte in totale |
|
|
 |
Mr.G
Rank7

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 4351
Età: 49 Residenza:  Milano
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
e l'operaio non piace indossare l'elmetto d'estate.
Che discorsi! Ogni modo è inutile ogni volta alzare polveroni. Non c'è legge che tenga . Non ci sono controlli tanto. Si fa la legge e nessuno poi controlla se viene rispettata . Mi vengono in menti tanti organi preposti di controllo che se ne infischiano e si vedono solo quando ormai la tragedia o il danno è compito .
" Casco ben allacciato in testa, luci accese anche di giorno e prudenza SEMPRE ! "
____________ "Fratelli, ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità ".
www.soyombo.it
Non si può capire la Russia con la ragione...si può solo credere in lei
Forum Russia Italy
|
|
|
 |
Lantis
Paolo
Rank4

Registrato: Marzo 2006
Messaggi: 1395
Età: 40 Residenza:  Rovereto
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Qualcuno ha visto il film "Oil"?
E' da parecchio che lo cerco, ma non sono ancora riuscito a recuperarlo.
|
|
|
 |
Davide Rap
Webmaster

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 11839
Età: 43 Residenza:  Terronia :-)
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Calo record, morti sul lavoro come 60 anni fa
Sono ingiuste, tragiche, assurde. Ma diminuiscono. Anzi, le morti bianche calano ai minimi storici dal dopoguerra e se ne contano meno rispetto alla Spagna e alla Francia. Dal 1951 ad oggi i decessi in Italia sono scesi sotto i 1.200 casi all’anno. E nel 2008 c’è stata una diminuzione del 7,2% rispetto all’anno precedente.
È l’Inail a snocciolare i dati nel suo annuale rapporto che indica il Nord industrializzato come bacino di infortuni ma che, a sorpresa, indica l’Umbria, la regione in cui si conta il più alto numero di incidenti sul lavoro, seguita dall’Emilia Romagna e dal Friuli. E le vittime sul lavoro sono sempre più stranieri, che spesso vengono ingaggiati da piccole imprese senza le necessarie regole di sicurezza.
Ma non si deve pensare che i lavoratori muoiano sempre sul posto di lavoro, come si potrebbe immaginare sfogliando le cronache relative ai casi più tragici. I decessi avvengono spesso per strada, durante il tragitto tra casa e lavoro. Gli incidenti mortali causati, in generale, dalla circolazione stradale crescono del 54% nel 2008. Se ne contano 611 di cui 276 casi in itinere e 335 occorsi sulla strada a lavoratori che operano in questo settore. Un particolare che fa sbottare Roberto Castelli, viceministro delle Infrastrutture: «È la strada la principale causa di morte per i lavoratori, è su di essa che si verifica oltre la metà delle morti bianche. L’Italia non ha la maglia nera degli incidenti, come molti vorrebbero far credere». Ma per il ministro del Welfare non è il caso di abbassare la guardia. E per contrastare gli incidenti sul lavoro propone una patente a punti per le imprese, a cominciare dal settore dell’edilizia. «Possiamo partire - ha spiegato Maurizio Sacconi - laddove ci sono maggiori forme di concorrenza sleale, lavoro nero e attività sommerse, ma che sono anche meno sicure. Una verifica su questo è opportuna. Si potrà perdere, una volta esauriti i punti, l’abilitazione al lavoro, che andrebbe riacquistata attraverso un percorso di riabilitazione».
Insomma, sul settore dell’infortunistica lavorativa vanno cercati deterrenti per ridurre i rischi al minimo. Consolano comunque i numeri con il segno meno. Nel 2008 gli incidenti mortali sono stati 1.120 (-7,2% ) rispetto 2007. Crescono quelli in agricoltura (+15,2%) ma si abbattono nell’industria (-9,3%) e nei servizi (-9,4%). In sette anni, dal 2001 al 2008 i casi mortali sono diminuiti del -28% casi mortali. Quelli avvenuti in occasione di lavoro sono calati del 32,5% e quelli in itinere del 6,8%.
I settori più rischiosi sono la lavorazione dei metalli, l’agricoltura, la lavorazione dei materiali per l’edilizia, le costruzioni, l’estrazione di minerali.
Capitolo a parte quello degli infortuni sul lavoro. Anche qui le denunce nel 2008 sono diminuite del 4% rispetto all’anno prima (874.940) ripartire tra industria, servizio, agricoltura, Stato.
Impennata anche per le malattie professionali . Nel 2008 sono state 29.704 le denunce all’Inail (+7,4% dal 2007; +11% in due anni) e le patologie più diffuse si confermano l’ipoacusia e la sordità.
|
|
|
 |
morello
|
 Re: MORTI SUL LAVORO: EMERGENZA NAZIONALE
Questa volta non si tratta di morti sul lavoro, ma di un atto di prevenzione di un datore di lavoro nei confronti di un suo dipendente operaio.
Il fatto è successo a Rio saliceto in provincia di Reggio Emilia e risale al mese scorso. Il titolare di un impresa edile vede un suo dipendente su un impalcatura senza casco e senza imbragatura, quindi lo richiama per mettersi a norma. ma lui un carpentiere muratore non gli da ascolto e continua nel suo lavoro, a questo punto il datore di lavoro prima avvisa la medicina del lavoro per sapere il giusto comportamento da adottare. La medcina del lavoro passa la telefonata da un ufficoo all'altro senza dare una risposta al caso infine con un fax avverde il responsabile del cantiere che non è loro compito andare a tirar giù da un impalatura un dipendente che si rifiuta di mettersi a norma. A questo punto il datore di lavoro chiama i vigili urbani del comune competente il quale intervengono e prendono atto della situazione ed invitano l'operaio indisciplinato a scendere immediatamente, dopo un scambio di battute i vigili intervengono con la forza aiutati da alcuni operai presenti a questo punto il datore di lavoro per punizione sospende l'operaio per 3 giorni e lo multa di 200 euro (trattenuta dall'ultima busta paga).
A questo punto l'operaio punito fà ricorso prima presso la CGIL la quale rigetta il ricorso dicendo che il datore di lavoro è stato clemente a darti solo 3 giorni di sospensione il licenziamento ci poteva stare. Poi si presenta alla CISL la quale accoglie il ricorso dicendo che un datore di lavoro non può applicare nessuna multa ed i vigili urbani non sono competenti in materia di prevenzione infortunistica, quindi non dovevano intervenire. L'unico membro che può intervenire a verificare la situazione era l'ispettorato del lavoro, quindi seconda la CISL il danneggiato è stato l'operaio e quind và risarcito.
Ora si aspetta la sentenza del tribunale.
|
#77 30 Ottobre 2009, 23:06 |
|
 |
Lotar
Rank1

Registrato: Ottobre 2008
Messaggi: 113
Età: 47 Residenza:  Aosta - Calabria
|
 Sicurezza Sul Lavoro
Una cosa incredibile, ho avuto modo di vedere cantieri edili da vicino, sicurezza uguale a "-0", ponteggi cha svettavano al 25° piano ed oltre, senza nessun punto fisso, passerelle, anticadute o parapetti inesistenti, e come piano di calpestio c'erano solo 3 assi da ponte che gli operai si sfilavano man mano che andavano avanti, sia in orizzontale che in verticale.
Demolizioni al 20° piano ai bordi dei fabbricati con operai appesi come le scimmie e ai piani inferiori altri che lavoravano e camminavano tranquillamente.
Tutto questo non era in periferia o campagna, ma in citta al centro, dove passanano migliaia di uomini, politici, forze dell'ordine e tanti altri.
Adesso mi chiedo e chiedo anche ai piu conoscitori di me della Russia:
Ma tutto questo è normalità? ci sono leggi sulla sicurezza sul lavoro?
|
#78 14 Dicembre 2009, 10:44 |
|
 |
gladium
Rank4

Registrato: Luglio 2007
Messaggi: 1338
Età: 48 Residenza:  vicenza
|
 Re: Sicurezza Sul Lavoro
Ueeee!!!
Ma sei a Perm?
Mi sa che non ci sono tante leggi... ieri siamo andati in un palazzo in costruzione a vedere degli appartamenti e.... tutto come dicevi tu
Tra l'altro qui usa consegnare le case al grezzo, senza rifiniture, poi ognuno si arrangia a terminarsela...
Un saluto a te e Ksenia
____________ Non tentare di diventare un uomo che ha successo. Prova a diventare un uomo che ha valore. (Albert Einstein)
Ultima modifica di gladium il 14 Dicembre 2009, 11:14, modificato 1 volta in totale |
#79 14 Dicembre 2009, 11:12 |
|
 |
Davide Rap
Webmaster

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 11839
Età: 43 Residenza:  Terronia :-)
|
 Re: Sicurezza Sul Lavoro
le leggi (in italia) ci sono ed anche piuttosto severe, poi il muratore fa un pò di testa sua... ovvio che al primo controllo si incuxxxo tutti
|
#80 14 Dicembre 2009, 11:48 |
|
 |
|
|
Pagina 4 di 5
|
Non puoi inserire nuovi Argomenti Non puoi rispondere ai Messaggi Non puoi modificare i tuoi Messaggi Non puoi cancellare i tuoi Messaggi Non puoi votare nei Sondaggi Non puoi allegare files Non puoi scaricare gli allegati Puoi inserire eventi calendario
|
|
|
|
|