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Bandiera Arancione La Trionferà
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Mr.G
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 Bandiera Arancione La Trionferà
Il Muro di Berlino è ormai un lontano ricordo, ma per molti Paesi ex sovietici la fine del comunismo non ha segnato l’inizio della libertà. Ora l’Europa orientale è attraversata da movimenti di protesta popolare. La gente scende in piazza e cerca di abbattere i regimi autoritari. Le hanno chiamate rivoluzioni di velluto, colorate o arancioni, come quella vittoriosa in Ucraina. I rivoluzionari cercano soprattutto di sciogliere il giogo che ancora lega molte repubbliche post-sovietiche a quella che era la capitale dell’Urss.
A Mosca però c’è Vladimir Putin che ha rispolverato i simboli del passato e, grazie alle materie prime, tiene sotto scacco i Paesi confinanti. Anche l’Italia fa la sua parte, mantenendo rapporti privilegiati col Cremlino e concedendo ai russi di vendere direttamente il gas nelle nostre case. Accendendo i fornelli non dobbiamo dimenticare di quanti, nell’area ex sovietica, patiscono la mancanza di libertà. Si può finire in carcere sventolando una bandiera e in manicomio candidandosi alle elezioni. Gli imprenditori non in linea sono condannati ai lavori forzati e i giornalisti indipendenti picchiati a morte in cella o uccisi a colpi di pistola nell’androne di casa.
di Andrea Riscassi
ed. Melampo
15,00 euro
fonte : www.melampoeditore.it
____________ "Fratelli, ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità ".
www.soyombo.it
Non si può capire la Russia con la ragione...si può solo credere in lei
Forum Russia Italy
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direttore
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Ho già sentito parlare di questo libro  Tocca una serie di temi particolarmente delicati e di grande attualità. Le rivoluzioni di velluto sono per alcuni osservatori una strategia americana per accerchiare la Russia....per altri sono movimenti popolari spontanei che reagiscono a un potere statale asfissiante....per altri ancora si tratta di un mix fra le due cose. Io credo che le rivoluzioni ( da quella arancione in Ucraina a quella delle rose in Georgia e in altre repubbliche ex Urss) siano il frutto di un insieme di fattori....penso che non sia possibile distinguere un colore bianco e un colore nero ma vedo una situazione " grigia" con aree di convergenze e interessi comuni fra gruppi magari ideologicamente e politicamente differenti. A mio avviso sono tante strategie che si incrociano, si incontrano e si scontrano in questa fase in cui si sta ridisegnando la mappa geopolitica di Russia e dintorni
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Antomar
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Rivoluzioni colorate??????
Per favore guardare la puntata di "Report" trasmessa da Rai3 circa due mesi fà!!!
La Galbanelli spiega e intervista persone coinvolte, sempre le stesse dalla Georgia all'Ucraina, al fallimento in Bielorussia, guardare chi c'è dietro a tutto e pensare.
Le immense risorse della Russia fanno gola a molti, ma al popolo russo chi ci pensa?? Ai pensionati costretti a vivere con 100 dollari di pensione nella più cara città del mondo chi ci pensa?????
Riflettere gente e sopratutto informarsi!!!!!!!!!!
Leggere di più i giornali quotidiani e lasciar perdere libri scritti a seconda dei suggerimenti o finanziamenti.
Cambiano i tempi e i mezzi a disposizione ma rimane sempre attuale il detto" Homo Homini Lupus"
ma chi pensa a quelli che non sono lupi???????????
Un abbraccio a tutti
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Ammiraglio
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Si si, quante cretinate ci vogliono far credere questi sedicenti scrittori e giornalisti.
Per fortuna noi, o molti di noi, possono tastare con mano tali realtà e rendersi conto che si tratta solo di fantasticherie.
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Alessandro
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Bravo, Antomar! Condivido pienamente tuto cio' che hai detto... e vorrei aggiungere qualcosa in piu'. Negli ultimi anni mi sempre fanno disgusto questi elevati discorsi sulla liberta' in generale e sulla mancanza della liberta' nelle repubbliche ex sovietiche. Proprio perche' capisco che in fondo di questi discorsi ci sono solo gli interessi degli stati uniti... Anche la parola "liberta'" ha aquistato un senso doppio, un senso nuovo... Essere libero significa essere leale agli USA!
Comunque, nel mondo moderno, nella societa' quasi totalmente "informatizzata", bisogna sempre riflettere e non semplicemente credere in tutto cio' che viene trasmesso sulla TV, e che viene stampato nei giornali... Per cominciare ad odiare i giornalisti e vari discorsi sulla situazione in Russia, per me basterebbe solo quel caso di Litvinenko. Seguivo quella storia dall'inizio, e vi posso assicurare: nessuno ha presentato prove sufficienti per accusare la Russia nella morte di Litvinenko. Le prime riguardose ipotesi sulla connesione tra i servizi segreti russi e quel omicidio poco a poco si erano transformati alle accuse dirette! Ragazzi, ma basta pensare un po', per capire che il polonio in qualita' di un modo di uccidere e' stato scelto solo perche' lascia la traccia chiara, che potrebbe portare proprio alle porte di Cremlino! Coi mezzi di mass-media ci vogliono far credere nelle cose impossibili... basta ricordare l'inizio della guerra in Iraq... e quel famoso rapporto di CIA!
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avvocatobg
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Bravo, Antomar! Condivido pienamente tuto cio' che hai detto... e vorrei aggiungere qualcosa in piu'. Negli ultimi anni mi sempre fanno disgusto questi elevati discorsi sulla liberta' in generale e sulla mancanza della liberta' nelle repubbliche ex sovietiche. Proprio perche' capisco che in fondo di questi discorsi ci sono solo gli interessi degli stati uniti... Anche la parola "liberta'" ha aquistato un senso doppio, un senso nuovo... Essere libero significa essere leale agli USA!
Comunque, nel mondo moderno, nella societa' quasi totalmente "informatizzata", bisogna sempre riflettere e non semplicemente credere in tutto cio' che viene trasmesso sulla TV, e che viene stampato nei giornali... Per cominciare ad odiare i giornalisti e vari discorsi sulla situazione in Russia, per me basterebbe solo quel caso di Litvinenko. Seguivo quella storia dall'inizio, e vi posso assicurare: nessuno ha presentato prove sufficienti per accusare la Russia nella morte di Litvinenko. Le prime riguardose ipotesi sulla connesione tra i servizi segreti russi e quel omicidio poco a poco si erano transformati alle accuse dirette! Ragazzi, ma basta pensare un po', per capire che il polonio in qualita' di un modo di uccidere e' stato scelto solo perche' lascia la traccia chiara, che potrebbe portare proprio alle porte di Cremlino! Coi mezzi di mass-media ci vogliono far credere nelle cose impossibili... basta ricordare l'inizio della guerra in Iraq... e quel famoso rapporto di CIA!
ragazzi attenzione a dare giudizi sommari su vicende complicatissime. la verità non la sa nessuno di noi: nè sulla morte del russo a mosca nè su chi sta dietro le c.d. rivoluzioni. E poi: non è che perchè siamo/siete amanti della russia, bisogna dire che tutto va bene.
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Antomar
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Caro Avvocato, sicuramente puoi aver ragione. Ma siccome la vita mi insegna che nessuno butta via milioni di dollari per spingere un popolo verso la libertà e la storia mi dà ragione allora per favore spiegami che interessi altri ci sono nei colossali finanziamenti verso ipotetici movimenti creati a tavolino. Che interesse hanno gli Stati Uniti a mettere le basi tutto attorno alla Russia???? Sei sicuro che il presidente della Giorgia è un personaggio che da bravo democratico spende i "suoi" soldi per l'interesse del suo popolo????
Spero che tu abbia ragione ma purtroppo i fatti per adesso mi dicono il contrario.
Per chi ha voglia di leggere allego un articolo sugli obbiettivi che spesso si nascondono dietro molti slogan. Ciao e un abbraccio
AFGHANISTAN: La guerra per l’oppio
(Enrico Piovesana su Peace Reporter n. 1/2007)
Lashkargah, profondo sud dell’Afghanistan, primavera 2001. Le acque del fiume Helmand, che serpeggia lento e sinuoso attraverso il Dashte-Margo, il Deserto della Morte, danno vita e fertilità a una terra altrimenti arida.
Nell’aria calda e polverosa della città, il profumo degli alberi di mandarino in fiore si mescola all’odore acre di carne bruciata dei cadaveri straziati e carbonizzati dall’esplosione dell’ennesimo uomo-bomba saltato in aria in centro.
Nella notte tiepida e illuminata dalla luna, il dolce canto dei grilli fa da sottofondo al rumore degli elicotteri da guerra e dei jet militari che volano senza sosta, carichi di missili e bombe che sganceranno sui villaggi controllati dai talebani. Missili e bombe che uccidono centinaia di civili, come testimoniano i feriti che arrivano nell’ospedale di Emergency a Lashkargah. Ma nessuno lo dice, perché dall’anno scorso il governo afgano - di concerto con la Nato - ha imposto la censura più completa su qualsiasi notizia che possa ingenerare sentimenti “contrari alle forze internazionali presenti nel paese”.
Forze che a Lashkargah non si vedono più: hanno paura. Contrariamente a quanto accadeva fino a pochi mesi fa, oggi è impossibile incrociare per le polverose strade della città i Land Rover dell’esercito britannico - questa è zona loro: se ne stanno chiusi nella loro base-fortezza, il Prt di Lashkargah. Muoversi in convoglio per il centro abitato sarebbe un suicidio: la gente qui odia i militari stranieri, e i talebani ormai sono presenti ovunque e colpiscono ovunque. In giro ci sono solo soldati e poliziotti afgani armati fino ai denti, oltre ai contadini e ai primi braccianti stagionali che da tutto il paese stanno affluendo per il raccolto qui in Helmand, dove si produce la metà di tutto l’oppio afgano.
Nei campi fuori città, i papaveri da oppio sono sfioriti e quasi pronti per essere incisi. Quest’anno si prevede un raccolto che straccerà ogni record storico. Le abbondanti piogge primaverili, del tutto eccezionali per questa regione arida, dovrebbero garantire una produttività mai vista prima, sfondando addirittura il tetto dei cento chili di oppio per ettaro, il doppio della norma. Questo, ovviamente, ha fatto scendere di molto il prezzo di mercato del tariak, l’oppio grezzo, quotato a 80-90 dollari al chilo. Meno degli anni passati - quando l’oppio rendeva 100-120 dollari al chilo - ma sempre molto più di quanto renderebbero altre colture come il riso, il grano o il mais, ancora fortemente deprezzate a causa dell’imbattibile concorrenza delle forniture gratuite del World Food Programme che negli ultimi anni hanno inondato il mercato afgano. Per questa gente l’oppio è l’unica possibile fonte di sussistenza. Vista la mancanza di alternative, senza l’oppio morirebbero di fame. Per questo sono pronti a difendere i loro campi, anche con le armi, anche a costo della loro vita. Sono già decine i contadini uccisi quest’anno dalla polizia afgana impiegata nella campagna antidroga del governo Karzai, sostenuta dai quattrini della comunità internazionale. Ma anche questi fatti vengono tenuti nascosti, o camuffati: i contadini uccisi diventano, da morti, talebani.
Già, la campagna antidroga: un programma fantasma, che in cinque anni non ha dato nessun risultato. La produzione dell’oppio in Afghanistan non è mai stata florida come sotto il governo Karzai. L’anno scorso nel paese c’erano 165 mila ettari di terreno coltivati a oppio e quest’anno sfioreranno i 180 mila ettari, vale a dire il doppio rispetto ai 91 mila ettari coltivati del 1999, l’anno del record storico sotto il regime talebano, quando vennero prodotte 4.600 tonnellate di oppio. Quest’anno il raccolto previsto è di settemila tonnellate. Le strade delle città europee sono inondate di eroina “made in Afghanistan” molto più oggi (il novantadue percento della produzione mondiale) di quando a produrla c’erano i mullah con turbante e barba lunga (il quaranta percento).
Come spiegare un simile fallimento nel conseguire un obiettivo che fin dall’inizio dal 2001 era stato presentato come una delle ragioni per cui bisognava abbattere il regime talebano? Un obiettivo tanto più importante in quanto - lo sapevano tutti - il rifiorire dell’oppio sarebbe stato usato dai talebani per finanziare la loro riscossa, com’è puntualmente accaduto. La risposta a questa domanda la iniziamo a trovare alla periferia di Lashkargah, all’ombra di un grande cartellone che pubblicizza i raid antioppio delle ruspe governative. Qui incontriamo Faizullah e Nur, due coltivatori amici di amici di amici che hanno acconsentito a raccontarci cose che non si dovrebbero dire a nessuno, tanto meno a uno straniero.
“Voi credete che il governo venga a distruggere i raccolti. Invece viene a rubarli”, afferma il barbuto afgano lasciandoci a dir poco perplessi “Vedete quei camion laggiù?”, dice indicando una lunga fila di mezzi parcheggiati ai margini della città. “Sono quelli sui quali il governo caricherà papaveri tagliati dalle ruspe, per poi portarli a Kabul dove tutto dovrebbe essere bruciato in grandi falò. Ma li avete mai visti questi falò?”, domanda Faizullah facendo la faccia di chi la sa lunga. “Dovrebbero farli davanti alle telecamere, dando alla cosa la massima pubblicità, non vi pare? Invece dicono che fanno tutto di nascosto, per motivi di sicurezza. La verità è che l’oppio viene portato nelle raffinerie del governo, trasformato in eroina, e poi smerciato all’estero. Altro che campagna antidroga!”.
Interviene il suo amico, Nur, il quale ci invita a riflettere su un semplice fatto. “Secondo voi, per quale ragione il governo decide di ‘distruggere’ i campi di papavero proprio in coincidenza con il raccolto? Perché aspetta che i papaveri siano pronti? Se lo scopo fosse veramente quello di distruggere i raccolti, il governo potrebbe mandare le ruspe prima, quando i papaveri sono ancora bassi. Invece aspetta la maturazione delle piante, per raccoglierle, non per distruggerle! Vi siete mai chiesti perché il governo si è sempre opposto all’uso degli aerei per distruggere i campi con i defoglianti? Credete forse che, come dicono loro, vogliano tutelare la salute dei contadini? A spararci addosso però non si fanno problemi!”.
Dopo la chiacchierata con Faizullah, decidiamo di approfondire l’argomento. Parliamo con altre persone di Lashkargah, altri coltivatori di papavero. Tutti confermano: il governo di Kabul finge di lottare contro il narcotraffico, ma in realtà sta semplicemente cercando di imporre una sorta di “monopolio di Stato” su questo lucroso business, colpendo solo i produttori di oppio “antigovernativi”, quelli che non si adeguano o che, peggio, sfidano le autorità.
“Chi come me ha un campo di oppio - spiega Gulam, proprietario di una piccola piantagione appena fuori città - ha due spese principali, che sostiene in oppio o in denaro: pagare la manodopera stagionale necessaria per il raccolto lasciando ai braccianti una parte dell’oppio da essi raccolto, e pagare il governo per mettere al riparo il campo dalle ruspe e dalle irruzioni della polizia. Chi non paga questa tassa, o peggio paga il pizzo ai talebani, rischia che il suo raccolto finisca razziato dal governo”.
Insomma: il governo di Kabul si impossessa dell’oppio o “prelevandolo” con questo sistema di tassazione feudale clandestina, o rubandolo con la forza a coloro che non si adeguano, agendo dietro la copertura della campagna antidroga.
Che fine faccia l’oppio che arriva a Kabul a bordo dei camion mostratici da Faizullah ce lo spiega Sayed, che ha un fratello che lavora per il governo nella capitale. A suo dire, fino a un paio di anni fa, quell’oppio veniva trasportato direttamente all’estero, soprattutto in Iran e Tagikistan, dove c’erano le raffinerie in cui veniva trasformato in eroina da inviare in Europa. “Poi il governo - spiega Sayed - ha capito che conveniva costruire raffinerie qui in Afghanistan, così da smerciare all’estero direttamente il prodotto finito, l’eroina. Con dieci chili di oppio si fa un chilo di polvere bianca: un camion carico di eroina ne vale almeno dieci carichi di oppio. Ovviamente questo lo hanno capito anche i talebani e i trafficanti a loro collegati, che qui al sud hanno costruito centinaia di raffinerie. Quelle governative invece stanno tutte nella zona di Kabul. Mio fratello mi ha detto di aver visto l’anno scorso un camion del governo stracolmo di sacchi di farina pachistana: dentro però c’era un altro tipo di polvere bianca. Tra l’altro - conclude Sayed - gira voce che molti di questi sacchi vengano rivenduti, o regalati, anche a ufficiali stranieri, soprattutto statunitensi”.
Aldilà delle leggende urbane, i racconti di queste e di molte altre persone che abbiamo incontrato a Lashkargah descrivono una situazione completamente diversa, anzi opposta rispetto a quella che conosciamo noi in Occidente: il governo di Kabul sostenuto dalle nostre truppe e dai nostri soldi finge di lottare contro la produzione e il commercio dell’oppio, in realtà ci è invischiato fino al collo.
Il che non dovrebbe stupire più di tanto, se si considera che Walid Karzai, fratello dell’elegante presidente afgano, è noto per essere il maggiore trafficante d’oppio della regione di Kandahar.
Ciononostante, i dubbi rimangono. Almeno fino a quando la realtà dei fatti non ci viene platealmente sbattuta in faccia con un evento che ha dell’incredibile.
Pochi giorni dopo, infatti, i braccianti stagionali della provincia di Helmand hanno minacciato uno sciopero per chiedere di essere pagati di più. “Gli anni scorsi i proprietari terrieri ci pagavano lasciandoci un decimo, un quindicesimo dell’oppio che raccoglievamo”, raccontava un contadino in quei giorni. “Noi accettavamo qualsiasi paga perché avevamo bisogno di lavorare. Ma quest’anno sono i coltivatori ad avere bisogno di noi: il raccolto eccezionale richiede una quantità eccezionale di manodopera per incidere tutti questi papaveri prima che il sole li secchi. Inoltre quest’anno - proseguiva il bracciante - lavorare qui in Helmand è pericoloso perché c’è la guerra, si rischia la vita. Per questo abbiamo deciso che avevamo il diritto e la forza contrattuale per chiedere di essere pagati meglio: vogliamo la metà dell’oppio raccolto, sennò andiamo a lavorare da un’altra parte”.
Messi alle strette da questa minaccia, i coltivatori d’oppio della zona sono subito andati a manifestare sotto il palazzo del governatore di Helrnand, Asadullah Wafa, chiedendo di intervenire in questa disputa salariale a difesa dei loro profitti.
“Abbiamo speso tutti i nostri soldi per coltivare i campi e ora rischiamo di perdere tutto se il raccolto si blocca. Il governo deve intervenire, ci deve difendere!”, dicevano i proprietari terrieri scesi in piazza sotto gli occhi di quella stessa polizia che, in teoria, dovrebbe distruggere le loro piantagioni.
Sono bastate poche ore di protesta perché il governatore accettasse di intervenire, stabilendo il “giusto salario” dei raccoglitori nella misura di un quarto del raccolto.
Incredibile: le autorità governative, lungi dal combattere i produttori d’oppio, ne difendono gli interessi, per un motivo molto semplice: sono soci in affari. E tali sono considerati dai proprietari delle piantagioni, che infatti trovano del tutto naturale rivolgersi al governo per chiedere il suo aiuto: se salta il raccolto ci perdono entrambi, coltivatori e governo.
Sotto la tutela dell’Occidente, Stati Uniti in testa, l’Afghanistan sta diventando il narco-Stato più potente del pianeta. Il famoso ‘Triangolo d’Oro’ in Indocina è diventato una bazzecola a confronto. Due realtà lontane, accomunate però da una caratteristica che fa riflettere: quella di svolgere, o di aver svolto, il ruolo di roccaforte alleata degli Stati Uniti nelle loro guerre contro “il male” del momento: il comunismo ieri, il terrorismo oggi.
Una volta chiesi a un esperto straniero di questioni economiche: “Qual è la vera ragione per cui gli Stati Uniti hanno invaso l’Afghanistan nel 2001? Visto che li di petrolio non ce n’è e la famosa faccenda dell’oleodotto della Unocal era marginale e superata, l’hanno fatto per cosa: per vendicare gli attentati dell’11 settembre oppure per difendere i loro interessi strategici nella regione, le basi militari a ridosso della Cina?”.
Lui rispose: “Né l’uno né l’altro. In Afghanistan non c’è petrolio, ma c’è l’oppio. Nel 2000 i talebani, per ottenere il riconoscimento della comunità internazionale, avevano smesso di coltivarlo, destabilizzando e rischiando di mettere in crisi il terzo mercato più redditizio del pianeta dopo quello del petrolio e delle armi: quello della droga. Ora tutto è tornato a posto”.
All’epoca non lo presi sul serio.
180 mila ettari le piantagioni di papavero.
7 mila tonnellate il raccolto di oppio previsto per quest’anno.
560 milioni di dollari il ricavo complessivo dei coltivatori d’oppio.
3 miliardi di dollari il ricavo complessivo dei trafficanti afgani.
114 miliardi di dollari il valore di mercato dell’eroina ricavata.
26 mila gli afgani, civili e combattenti, morti dal 2001.
570 i soldati occidentali caduti dal 2001
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Alessandro
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Registrato: Novembre 2004
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
ragazzi attenzione a dare giudizi sommari su vicende complicatissime. la verità non la sa nessuno di noi: nè sulla morte del russo a mosca nè su chi sta dietro le c.d. rivoluzioni. E poi: non è che perchè siamo/siete amanti della russia, bisogna dire che tutto va bene.
Hai ragione, la verita' non la sappiamo, ma per quanto riguarda i giudizi sommari oppure concreti, non capisco perche' non possiamo avere le proprie opinioni? Siamo tutti cosi' buoni e giudiziosi, e facciamo tutto con l'attenzione e precauzioni varie... vorrei solo sapere, perche' i giornalisti non sono come noi? Perche' hanno permesso di scrivere queste cretinate? Che diritto hanno a farlo? Forse sono piu' intelletuali di noi? Piu' informati? Perche'?
Ametto che io scrivo cose stupide, ma io scrivo solo sulle pagine del forum che non e poi cosi' frequentato... e loro scrivono nei giornali, molto spesso basando le sue teorie solo sul sindrome OBS (in russo: odna babka skazala... alla lettera: una vecchietta ha detto...) insomma sulle voce, sui pettegolezzi, quelli che circolano negli ambienti elevati, governativi.
Non dico che bisogna dire che tutto va bene in Russia, solo perche siete amanti della Russia. Ognuno puo' avere la sua opinione personale.
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avvocatobg
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Registrato: Gennaio 2007
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
il fatto che un movimento sia finanziato dall'estero - da uno stato estero - non è una novità di ieri ma è sempre accaduto: evidentemente gli usa hanno interessi geopolitici nella zona e cercano di indirizzare a proprio favore gli andamenti politici in quelle zone. Tutte le grandi potenze lo hanno sempre fatto. Questo è sufficiente a far scadere i movimenti di rivolta ? Contrapposto interesse lo ha la russia, un interesse a che la situazione rimanga tale.Non riesco a capire perchè se l'ingerenza su stati sovrani viene fatta dalla russia va tutto bene, invece desta dubbi e fa storcere il naso se analoga influenza la vogliano fare gli usa. E poi parliamoci chiaro.E' francamente imbarazzante, in base agli standard democratici conosciuti in occidente, che vengano appoggiati da Putin vere e proprie dittature. Vedi Bielorussia. A questo punto tanto meglio moviimenti di liberazione pur appoggiati da quel "cretino" di Bush.
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gringox
Fondatore

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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
il fatto che un movimento sia finanziato dall'estero - da uno stato estero - non è una novità di ieri ma è sempre accaduto: evidentemente gli usa hanno interessi geopolitici nella zona e cercano di indirizzare a proprio favore gli andamenti politici in quelle zone. Tutte le grandi potenze lo hanno sempre fatto. Questo è sufficiente a far scadere i movimenti di rivolta ? Contrapposto interesse lo ha la russia, un interesse a che la situazione rimanga tale.Non riesco a capire perchè se l'ingerenza su stati sovrani viene fatta dalla russia va tutto bene, invece desta dubbi e fa storcere il naso se analoga influenza la vogliano fare gli usa. E poi parliamoci chiaro.E' francamente imbarazzante, in base agli standard democratici conosciuti in occidente, che vengano appoggiati da Putin vere e proprie dittature. Vedi Bielorussia. A questo punto tanto meglio moviimenti di liberazione pur appoggiati da quel "cretino" di Bush.
Bella sta discussione ragazzi.
Avvocato, ciao bbello, tutto bene?
Dunque, il tuo ragionamento è equilibrato e giusto nel complesso, ingerenze ce ne sono e ce ne sono sempre state da piu' parti, su paesi terzi per vari motivi. Fondamentalmente ogni superpotenza desidera, è nella sua natura intrinseca, prolungare il piu' possibile il suo status tale, per cui le ingerenze sono ovvie...La russia, da una parte non ha accettato tuttora di essere stata privata del suo "spazio vitale", cioe' dei Paesi ex-urss, che prima erano sotto la sua sfera; l'America cerca di allungare la sua "mano" verso quei paesi, proprio per garantirsi il primato di unica superpotenza, non tollerando la "resurezione" della potenza russa.
Perchè di "resurrezione" si puo' veramente parlare. E' indubbio che, negli ultimi anni, la Russia di Putin ha fatto passi da gigante, sotto il profilo della macchina industrial-economica. La Russia sta nuovamente tornando una potenza di primo piano e cio' all'America non va giu.
I "paeselli" toccati da quelle "pseudorivoluzioni", sono paesi deboli, fragili, altamente corrotti, dove manca un'elite adeguata a guidare il Paese.
Io posso parlare dell'Ucraina, dove mi trovo. Anzitutto parlare di rivoluzione fa parecchio ridere. Ma dove, ma quale rivoluzione? Ci sono stati morti? Ci sono stati moti rivoluzionari, ci sono stati capovolgimenti radicali??? Mah...E' stata una grande manifestazione di massa, popolare, di protesta, che ha avuto sostanzialemnte l'obiettivo di dare sfogo a un malcontento, ma senza avere una vera e propria forza legittimante totale. E senza degli uomini degni di portare avanti tali idee e tali programmi, programmi non sempre chiari e definiti. L'unica cosa chiara era la volontà di contrapposizione con la Russia, mah....
Infatti poi si è visto il risultato. L'entusiasmo è calato, molta gente è delusa, la situazione politica è sempre piu' confusa, il paese è sempre piu' spaccato in due...
Io ritengo, e lo ribadisco ancora, ma ormai il Forum sa cio' che penso; io ritengo che Paesi come la Bielorussia e l'Ucraina devono stare sotto la "protezione" russa, anzitutto percheè son paesi slavi legati da una storia comune e da radici comuni.
L'Ucraina non è la Polonia e neppure la Macedonia o la Bulgaria...pure paesi slavi, ma distanti tra loro. E ritengo che cio' sia il presupposto per l'equilibrio geopolitico europeo, un contrappeso necessario a bilanciare l'influenza americana in Europa. Ritengo che per tutelare la pace in Europa debba esserci una superpotenza russa che faccia sentire la sua voce, con la sua diversità, con la sua originalità, con la sua economia e politica.
Ciao,
gringox
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#10 26 Luglio 2007, 10:55 |
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Coriolano della Floresta
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Io penso che sotto quale sfera di influenza stare debbano deciderlo le singole nazioni. Se la maggioranza della popolazione, tenuto in conto pregi e difetti, costi e benefici, vuole allearsi con gli Usa è giusto che lo faccia. Ovviamente alla Russia dispiacerà e cercherà di boicottare, è comprensibile e legittimo, se fatto entro dei limiti. Alla fine però deve prevalere la volontà di una nazione.
Riguardo gli Usa noto sempre che nei ragionamenti degli antimaericani emerge fuori la tesi: "gli americani perseguono il proprio interesse quindi sono cattivi". Ma perchè mai non dovrebbero farlo? Perchè non dovrebbero essere i numeri 1 al mondo se è nelle loro possibilità e soprattutto capacità?
A conti fatti, e questo è un mio personalissimo giudizio storico, i benefici del dominio americano sul mondo sono risultati comunque superiori ai danni anche pesanti che hanno arrecato. In ogni caso sempre meglio delle alternative che ieri e anche oggi si sono presentate.
____________ Giuro a Dio, di non tradire ciò che riguarda il tribunale dei Beati Paoli; e se una parola mi sfuggirà , che sia spaccato il mio cuore e che il mio teschio biancheggi su questo altare, come quello che tocco, che è di un traditore
Russia
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#11 26 Luglio 2007, 11:37 |
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Totoro
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Condivido il pensiero di Antomar e di Alessandro...
mi sempra che in Russia tutto viaggi a due velocità e livelli, da una parte i nuovi ricchi ed imprenditori, dall'altra i pensionati, gli operai...
il problema è che la forbice (il divario) tra le due realtà si sta sempre più allargando creando fortissimi disagi ed una situazione a mio giudizio allarmantee molto preoccupante!
Non voglio per ora esprimere opinioni azzardate, mi riservo di aggiungere qualcosa quando tornerò dalla Russia con l'esperienza delle grandi città (Mosca, Peter), delle città di provincia e dei villaggi rurali della Russia Europea.
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#12 26 Luglio 2007, 11:43 |
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avvocatobg
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
ricordiamoci che la russia ha le fonti di energia. tolte quelle, mah...non penso che potrebbe influire molto. saluti a tutti, sto partendo per la cz .. trentaseigiorniconsecutivi a brno ..ci vediamo a settembre..buone vacanze
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#13 26 Luglio 2007, 12:02 |
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Mr.G
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Non si puo' partire dal presupposto che tutto ciò che leggiamo sia una menzogna .
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Non si può capire la Russia con la ragione...si può solo credere in lei
Forum Russia Italy
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#14 26 Luglio 2007, 12:41 |
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Antomar
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Caro Avvocato ma cosa dici??? Tolte le fonti di energia????? Ma chi può toglierle???? Spero che Tu stia scherzando, la Grande Madre Russia...è... la Grande Madre Russia ed è proprietà del Popolo russo tutto!!!! Non saranno i milioni di dallari del senatore MacCain che toglierà la Russia al suo Popolo. Quando vado a Mosca mi reco dove c'è la colonna a ricordo dell'attesa di Napoleone (aspettava le chiavi della città) e forse stà ancora aspettando, poi penso ai tank e alle divisioni corazzate tedesche, alla carne del popolo russo contro l'acciaio Krupp e penso che la Grande Madre Russia è del suo popolo, gli altri (noi) siamo solo ospiti e dobbiamo essere grati di poter accedere a questa Grande Madre.
Scusami l'impeto ma io amo la Russia, il suo popolo, le sue tradizioni, i suoi sacrifici e spero che prima di diventare "colonia americana" come qualcuno vorrebbe diventi una nazione sorella in Europa.
La prima richezza della Russia è il suo popolo.
Ciao e ti auguro una buonissima vacanza nel cuore della vecchia Europa.
Un saluto e un fraterno abbraccio
Antomar
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Antomar
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Caro Coriolano (scusa la confidenza), per favore dimmi perchè una Nazione indipendente, abitata da un popolo libero debba decidere sotto quale sfera di influenza debba stare? Non è dunque possibile una convivenza, una fratellanza, un modo di pensare senza essere influenzati da questo o da quello? Certo, la legge che governa il mondo adesso è ancora la legge del più forte o del più ricco ma quanto spero che sorga un nuovo giorno in cui tutta l'Umanità possa ritrovarsi senza influenze e senza padroni regolata solo da leggi uguali per tutti e dove l'arricchimento della persona non sia solo il denaro ma la conoscenza e lo scambio di esperienze fra tutti gli uomini, un progresso che miri alla persona non alle cose possedute.
Scusami ma penso di essere caduto ancora nei miei sogni giovanili : - ))))))
Ciao e W questo bellissimo Forum dove si possono trovare amici con cui parlare liberamente.
Antomar
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rago
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Registrato: Dicembre 2004
Messaggi: 6543
Residenza:  San Pietroburgo
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Caro Avvocato ma cosa dici??? Tolte le fonti di energia????? Ma chi può toglierle???? Spero che Tu stia scherzando, la Grande Madre Russia...è... la Grande Madre Russia ed è proprietà del Popolo russo tutto!!!! Non saranno i milioni di dallari del senatore MacCain che toglierà la Russia al suo Popolo. Quando vado a Mosca mi reco dove c'è la colonna a ricordo dell'attesa di Napoleone (aspettava le chiavi della città) e forse stà ancora aspettando, poi penso ai tank e alle divisioni corazzate tedesche, alla carne del popolo russo contro l'acciaio Krupp e penso che la Grande Madre Russia è del suo popolo, gli altri (noi) siamo solo ospiti e dobbiamo essere grati di poter accedere a questa Grande Madre.
Scusami l'impeto ma io amo la Russia, il suo popolo, le sue tradizioni, i suoi sacrifici e spero che prima di diventare "colonia americana" come qualcuno vorrebbe diventi una nazione sorella in Europa.
La prima richezza della Russia è il suo popolo.
Ciao e ti auguro una buonissima vacanza nel cuore della vecchia Europa.
Un saluto e un fraterno abbraccio
Antomar
USA? Perche' preoccuparsi degli USA? Sara' la Cina, e lo sta facendo, a comprarsi la Siberia, a comprare il gas e il petrolio russi. A San Pietroburgo stanno costruendo la Perla del Baltico, un China town costruita con capitali cinesi, da manodopera cinese e verra' abitata da cinese. Il progetto mi sembra che abbia valore di un miliardo di euro, ma non sono sicuro della cifra, e potra' ospitare non so quante decine di migliaia di persone, che si vanno ad aggiungere ai molti cinesi che gia' vivono e/o studiano in citta'.
Di quello che succede oltre gli Urali, tranne che un regolare flusso di soldi, non interessa a molti russi stessi.
Paka Rago
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Totoro
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Registrato: Mag 2006
Messaggi: 573
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Rago.... avevo il tuo lo stesso presentimento.
Cina, India e Russia sono in forte espansione.... sono Paesi che producono (settore primario e secondario con forte crescita anche nel terziario) a differenza della vecchia Europa e degli Stati Uniti dove il business è ormai quasi esclusivamente nel settore terziario dei servizi e del commercio ed in quello dell'intrattenimento (media compresi), divertimento, turismo.
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direttore
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Registrato: Marzo 2006
Messaggi: 4785
Età: 49 Residenza:  Roma-Mosca
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Noi ancora parliamo degli americani ma ho la sensazione che finiremo dalla padella ( Usa) alla brace( Cina).....mi tengo ben stretta la padella
Tengo comunque a sottolineare che da europeo auspico un rafforzamento delle istituzioni democratiche comunitarie
Ultima modifica di direttore il 27 Luglio 2007, 10:46, modificato 2 volte in totale |
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gringox
Fondatore

Registrato: Novembre 2004
Messaggi: 14832
Età: 50 Residenza:  Kiev - Milano
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 Re: Bandiera Arancione La Trionferà
Io penso che sotto quale sfera di influenza stare debbano deciderlo le singole nazioni. Se la maggioranza della popolazione, tenuto in conto pregi e difetti, costi e benefici, vuole allearsi con gli Usa è giusto che lo faccia. Ovviamente alla Russia dispiacerà e cercherà di boicottare, è comprensibile e legittimo, se fatto entro dei limiti. Alla fine però deve prevalere la volontà di una nazione.
Riguardo gli Usa noto sempre che nei ragionamenti degli antimaericani emerge fuori la tesi: "gli americani perseguono il proprio interesse quindi sono cattivi". Ma perchè mai non dovrebbero farlo? Perchè non dovrebbero essere i numeri 1 al mondo se è nelle loro possibilità e soprattutto capacità?
A conti fatti, e questo è un mio personalissimo giudizio storico, i benefici del dominio americano sul mondo sono risultati comunque superiori ai danni anche pesanti che hanno arrecato. In ogni caso sempre meglio delle alternative che ieri e anche oggi si sono presentate.
Caro corioluccio,
purtroppo la storia insegna che un popolo è libero sempre fino a un certo punto. E' libero quando elegge liberamente i suoi rappresentanti, cioe' i suoi governanti, ma molto spesso il popolo viene disatteso nelle sue aspirazioni. E' la storia, è la realtà degli Stati, soprattutto di quelli di nuova formazione che oltretutto hanno grossi problemi geo-sociali interni. Ribadisco: vedi Ucraina!!!
E non è del tutto vero, almeno questo è il mio pensiero, che uno stato debba o possa decidere del suo destino completamente da solo. Se parlaimo della politica, puo' anche essere, anche se solo sulla carta, perchè poi si sa benissimo che anche la politica subisce l'influenza dei "vicini" potenti. Ma soprattutto mi riferisco alla situazione geografica. E come tu sai, la geografia del territorio è un aspetto troppo importante ai fini della geo-politica, dell'influenza territoriale...
Cio' è nell'essenza del territorio, non lo puo' modificare il popolo o la volontà della nazione; cio' costituisce il "destino" della Nazione. La sua geografia ne disegna quasi sempre automaticamente le sue alleanze e le sue relazioni.
Dunque è evidente che Paesi come Ucraina, Estonia, Georgia....nonostante il popolo (anche se non tutto, ma solo una parte, tra l'altro) voglia un certo tipo di alleanze, e la politica di quei governi tenda ora alla vicinanaza con USa e Europa, è assolutamente inevitabile e giusto che esso ricada invece sotto la sfera russa!!
Ma questo non perchè piaccia a me, che sono russofilo!! Questo per un discorso di "destino" di Nazione e per un discorso di pace e relazioni pacifiche tra i popoli. infatti i problemi sorgono quando Stati che inevitabilmente devono ricadere sotto l'influenza di stati vicini potenti, "scelgono" attraverso la politica di schierarsi contro questo "vicino" potente. Cosa succede? Succede che aumentano i rischi di conflitto, anzitutto regionale (vedi problemi tra Georgia e Russia), poi la cosa si puo' allargare nel caso intervenga l'altra potenza alla quele il piccolo Stato si è rivolto...e alla fine chi ne soffre?? La popolazione del piccolo Stato (ed il mondo intero).
Cosi' vale per l'Ucraina: ora sembra che una parte del Paese tenda verso l'occidente, ma geograficamente e non soolo, l'Ucraina è "destinata" a stare sotto l'influenza russa. Ragazzi, qui ribadisco, non siamo sul piano politico, am su quello antecedente, della conformazione territoriale...ed è ovvio che l?ucraina sarà sempre "sottomessa" e influenzata dalla Russia...
Eccezioni ce ne sono al mio discorso: es: Cuba. Cuba è un classico esempio di nazione "destinata" geografivcamente sotto la sfera americana, ma la politica l'ha portata finora a stare contro l'america...ed infatti si vedono i risultati. é un Paese chiuso, alle soglie della povertà, direi disperato...e soprattutto, cosa della quale sono piu' che sicuro, non passeranno qualche anno che anche Cuba tornerà sotto l'influenza americana, perchè cio' è inevitabile!
Io credo in questa teoria della territorialità delle nazioni e credo che purtroppo o per fortuna, ogni stato sia destinato anzitutto a vivere e a svilupparsi relativamente alla sua conformazione geografica e a determinarne la storia. L'Italia circondata dai mari, facilment accessibile, la Svizzera in mezzo alle montagne, chiusa e sempre indipendente da tutti...ecc...
Ciao,
Gringox
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#20 27 Luglio 2007, 10:16 |
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