Purtroppo solo nel parco, perchè - complici il bel tempo e la giornata di fine settimana - c'era una fila di almeno duemila persone per entrare nel palazzo, per il quale ci riserveremo qualche occasione futura.
Per dire tutta la verità, c'è stata anche una concausa alla mancata visita al Palazzo: appena arrivati alla stazione di Tsarskoe Selo, appena prima di mezzogiorno, il suocero ha stabilito che bisognava prima mangiare percui, avvicinandoci al complesso della reggia, ci siamo fermati a pranzo. Beh, questa era una battuta scherzosa verso il mio simpaticissimo suocero..., che quando si tratta di mangiiare...potrebbe fare concorrenza a tanti di noi in un nostro raduno...

Una cosa che mi ha un po' colpito è stata la quantità di turisti cinesi in numerosi gruppi: penso di non aver mai visto tanti cinesi tutti insieme in altre occasioni, neanche a Venezia o a Roma.
Partenza, dunque, la mattina prestissimo da Velikij Novgorod verso la Moskovskij Vokzal di San Pietroburgo, con il treno "Lastochka", poi metropolitana per passare alla Vitebskij Vokzal, quindi elektrichka diretta a Pavlosk, della quale Pushkin-Tsarskoe Selo è la fermata prima del capolinea: in sostanza, l'ultimo tratto del trasferimento consiste in una sorta di collegamento metropolitano di superficie tra il centro e un'estremità della città.
E adesso lascio parlare le foto.

































Quì sotto attraversiamo il "Grande lago", per raggiungere l'isolotto al suo centro, a bordo di una delle zattere a filo disponibili. La sosta a terra dura 20 minuti e ci ha permesso di fare in tutta tranquillità il giro completo dell'isolotto, una sosta al faro e il ritorno verso la nostra imbarcazione.















Io e Nataliya in versione "Ho incontrato un'ombra"...









Terminato il giro del parco, ci siamo avviati ad un caffè, dove il suocero ha soddisfatto il bisogno di prendere una tazza di té, accompagnandola con una porzione di pelmeni e una coppa di gelato...

Dopodichè, l'intero percorso a ritroso per giungere a tarda sera a Novgorod, e cenando in treno a base di pirazhochki, samsì e chebureki comprati a San Pietroburgo.