ore 17: SPAGNA-FRANCIA 1-3 (17-25, 23-25, 25-16, 21-25)



ore 21: ARGENTINA-REP. CECA 1-3 (25-22, 18-25, 25-21, 25-22)



ore 17: BULGARIA-GERMANIA 3-0 (26-24, 26-24, 25-21)



ore 21: RUSSIA-USA 3-0 (25-19, 25-21, 25-19)



ore 17: SERBIA - ITALIA 3-1 (25-21, 25-20, 26-28, 25-19)



ore 21: BRASILE - CUBA 3-0 (25-22, 25-14, 25-22)

Tutto esaurito al PalaPanini di Modena per questo incontro fra Russia e Stati Uniti. Subito il pubblico prende “fuoco” per l’entusiasmo scatenato dai primi scambi da parte di ambedue le squadre caratterizzati da attacchi spettacolari.
Un buon livello di gioco è stato il filo conduttore dell’incontro, nonostante il netto parziale di 3-0(25-19, 25-21, 25-19) a favore dei russi.
La chiave della vittoria per i ragazzi del c.t.Bagnoli è stato sicuramente il muro, questo fondamentale ha messo in serie difficoltà gli USA fin dal primo set impedendogli di trovare il giusto ritmo, e la battuta, che ha messo pesantemente sotto pressione i ricettori avversari (subito 11-6 nel terzo set) inibendo così il loro gioco offensivo.
Nonostante il buon gioco gli Stati Uniti nulla hanno potuto contro la forza e la superiorità tecnica dei russi cedendo in soli 3 set il 5°posto nella classifica di questo Mondiale 2010.
Soddisfatto l’allenatore della nazionale russa Bagnoli per la prestazione della sua squadra in particolare negli ultimi tre incontri. Rammarico per la fine del Mondiale ora che avevano raggiunto il loro top di forma. Felice comunque del lavoro fatto da tutto lo staff, vede ancora grandi margini di miglioramento per il futuro.
Top scorer per il team russo: Maxim Mikhaylov con 20 punti.
Miglior realizzatore statunitense: Sean Rooney, unico ad andare in doppia cifra con 13 punti personali.

 Una schiacciata di Taras Khtey

Gli azzurri lasciano il campo alla Serbia fermandosi così al 4° posto del Mondiale Italiano. 32 anni dopo il miracolo e la magia del pala Eur non si sono ripetuti.
Azzurri impantanati, Serbia più determinata.
Risultati giusto

Italia - Serbia 1-3 (21-25 20-25 28-26 19-25)
Italia: Savani 7, Birarelli 4, Fei 12, Parodi 18, Mastrangelo 7, Vermiglio 1, Marra (L); Zaytsev 8, Sala 3, Lasko 4, Travica. N..e.: Bari (L). All. Anastasi.
Serbia: Janic 1, Stankovic 11, Miljkovic 23, Kovacevic 8, Podrascanin 15, Grbic 2, Rosic (L); Nikic 8, Terzic, Petrovic. N.e.: Petkovic, Starovic. All. Kolakovic.
Arbitri: Hobor (Ungheria) e Sakaide (Giappone)
Note: Spettatori 12.000. Durata set 25' 22' 30' 22' Tot. 1h39'. Italia: muri 9, ace 4 bs 16, errori 12. Serbia: muri 17, ace 3 bs 12, errori 12.

ROMA - Si ferma al quarto posto la corsa azzurro nel Mondiale italiano. 32 anni dopo il "Gabbiano d'argento" i ragazzi di Andrea Anastasi, sembrano più un gabbiano impantanato nelle acque torbide di un mare ricco di petrolio.

La squadra si perde, i volti ben presto, sotto la determinazione della Serbia, si incupiscono come nei giorni peggiori. Il terzo set porta la firma del capello biondo Zaytsev e delle battute finali di Sala. Altrimenti sarebbe stato 0-3 e tutti a casa. Nella due giorni romani ci si aspettava (parla la passione) qualche cosa di più ma il 4° posto, rispetto alle quattro squadre in campo nella Final Four, è quanto questa Italia (parla la ragione) si merita per i valori espressi in campo. Serviva, nella due giorni, l'entusiasmo contagiante di Zaytsev. Invece i volti azzurri non sono stati all'altezza. Ci sarà da riflettere.
La partita

1° set - Passata la grande paura verdeoro, l'Italia scende in campo più sciolta. Fei trova due punti vincenti in avvio (5-2). Una battuta sbagliate e un attacco out serbo valgono il 7-2. Fei e Parodi fanno il loro, e bene (10-6). Miljkovic trova il pirmo punto con una alla sporca che infila tra il muro e la rete azzurra: 12-10. Fei sembra l'opposto più in palla, ma Milikovi non vuole essere da meno. Difende e contrattacca: 14-12. Podrascanin mura, due volte, Miljkovic trova un ace: 14-15 (0-6 per la Serbia dal 14-9). Italia in confuzione. Grbic non si legge, gli azzurri invece pasticciano in ricezione e contrattacco: 17-19. Kovacevic dimostra continuità in attacco, Podrascanin mura Mastrangelo e Fei: 20-23, 21-24. Il set lo chiude Ivan Miljkovic con un ace che gli azzurri guardano passare.

2° set - La Serbia confema Nikic per Janic. Gli uomini di Kolakovic partono di slancio: 2-4, 3-5. Nikic è una spina nel fianco (3 punti per lui in avvio di set e un buon lavoro di seconda linea), così come Kovacevic. L'Italia non punge al servizio e regala in attacco, come accade nel 10-14, un attacco in rete di Birarelli. La Serbia gioca senza fronzoli, più fluido il suo gioco. Il 14-16 a firma di Miljkovic già al 9° punto personale ne è l'emblema. Lui tira, gli azzurri spesso appoggiano. Anastasi chiede il time out dopo l'ennesimo appoggio in campo avverso a cui è seguito un potente attacco dell'oppostone serbo. Sul 16-20 serbo Anastasi si siede. Stankovic mura Savani che poco prima aveva sparato un attacco out: 19-23. Ivan in attacco er Stankovic a muro su Birarelli blindano il set.

3° set - L'Italia non cambia. La partita sembra aver già preso l'uscita per Belgrado. Fei attacca out, Fei si fa murare da muro a tre della Serbia: 5-8, Anastasi si alza dalla sedia sulla quale si a seduto, sconfortato, rovesciandola. La squadra ha una brutta faccia, chiede una reazione. Parodi (attacco) e Savani (2 ace, i primi due dell'Italia nel match) ci provano: 9-8. Fei ora picchia e firma il 12-12. Ma questa parità dura un lampo, il tempo che la Serbia torni a farsi sentire e l'Italia a sbagliare. Anastasi chiede il time out sul 14-17-. Tutto sembra essere tornato in linea con i primi due set. Ma gli ingressi di Sala e Zaytsev portano nuove energie. Il centrale al servizio e Zaytsev in attacco riaccendono l'Italia: 19-20. Dai nove metri Sala propizia il 21-20 (muro di Mastrangelo). Zaytsev è invece il protagonista in prima linea dove chiude il 24-22. La Serbia annulla quattro set ball, ma Zaytsev attacca da 2 senza paura e poi trova un ace: 28-26.

4° set - Zaytsev e Sala restano in campo. Fei non punge, Miljkovic si. La Serbia è avanti 5-8. Sul 5-9 erorri Italia, Anastasi chiede time out e manda in campo Lasko. Sala però attacca out: 5-10. Nikic fa mani out: 5-11. Sul 5-12, Anastasi richiama time out.L'ultimo. Mette la squadra spalle al muro. Lasko riattacca out, non troba la palla. Entra Travica. La musica non cambia. Serbia determinata, Italia nel pallone. Gli errori si seguono a ruota. Lasko fa fallo di seconda linea: 7-16. La Serbia cede qualcosa (2 errori: 11-17), ma è poco, pochissimo. Zaytsev e Sala ci mettono del loro anche al turno di battuta (Lasko trova due punti sulla ricezione lunga di Kovacevic): 17-21. Ma il set è nelle mani dei Serbi. lalsko gonfia la rete al servizio: 18-24. Ivan chiude il match per il bronzo. Meritatamente.

 Un attacco di Parodi

 Muro azzurro

Nella finale iridata di Roma i sudamericani di Bernardinho si impongono nettamente nella finale con Cuba (3-0) e centrano il successo finale.
E' il terzo titolo consecutivo, come l'Italia della "Generazione di Fenomeni"

Cuba - Brasile 0-3 (22-25 14-25 22-25)
Cuba: Camejo 3, Hernandez 6, Leal 9, Simon 6, Hierrezuelo 2, Leon 15, Gutierrez (L). Cepeda, Diaz 1, Bell 2. Mesa, Ortiz. All. Blackwood.
Brasile: Murilo 6, Rodrigao 5, Vissotto 19, Dante 8, Lucas 6, Bruno 3, Mario (L); Theo 1, Marlon. N.e.: Sidnei, Giba, Bravo. All. Bernardinho.
Arbitri: Sokullu (Turchia) e Santi (Italia)
Note: Durata set: 26' 22' 26'. Tot. 1h14'. Spettatori: 12000 Cuba: muri 4, ace 2, bs 13, errori 27 Brasile: muri 8, ace 2, bs 7, errori 14.

ROMA - Il Brasile vince il suo terzo titolo consecutivo dopo quelli di Buenos Aires 2002 e Tokio 2006 e raggiunge l'Italia nella lista delle nazionali capaci di conquistare tre titoli iridati consecutivi.

Prova precisa e determinata del Brasile in tutti i fondamentali. La squadra verdeoro dimostra di avere una marcia in più rispetto ad una Cuba giovane e potente ma per lunghi tratti troppo discontinua, incapace di ripetersi dopo il siuccesso sui brasiliani per 3-2 della prima fase a Verona.

La partita


1° set - Parte forte il Brasile con Dante e gli attacchi e i servizi di Vissotto che trova un ace e un mezzo punto chiuso da Lucas (2-6). Dante infierisce proprio dai nove metri: 3-8 al time out tecnico. Brasile sciolto, Cuba sbagliona... Si arriva al 6-12 per i verdeoro dopo c'e Camejo attacca out da posto 3. Simon invece non perdona. Vissotto però porta il Brasile al secondo time out tecnico sul 10-16. Leon sale in cattedra: da posto 4 pianta una palla nel metro avversario che si impenna, poi attacca due volte da posto 1: 14-17. A tanta spettacolarità non corrisponde però precisione e cinismo di squadra. Il Brasile al contrario sfrutta ogni esitazione. Vissotto chiude il 14-20. Set archiviato? No. Cuba ferma Murilo a muro con Simon e Leal, poi al servizio trova l'ace di Hernandez. Bernardinho chiede il time out sul 19-21. Un vantaggio che il Brasile non cede più, nonostante gli attacchi di Camejo dal centro.

2° set - 0-4: Cuba regala, Vissotto no. Il Brasile contiene a muro e in difesa. Sull'1-7 Blackwood cambia in regia con Diaz per Hierrezuelo. Il Brasile però non si scompone, contine bene l'esuberanza caraibica. Bruno gestisce bene la sua squadra e si toglie la soddisfazione del punto di prima iintenzione del 10-16. L'opposto Hernandez non riesce a trovare il campo (10-17) ed entra cepeda che al primo pallone lo spara sull'asta: 10-18. E' una finale ceh sembra scivolare via. Cuba attacca, a tutto braccio, ma il Brasile è lì che aspetta i caraibici, li studia e poi colpisce. Dante Mura a uno, Murilo difende, Vissotto chiude: 14-25. E' partita a senso unico.

3° set - Cuba non ci sta. Vuole canncellare i 13 errori punto del secondo set e sfruttando anche un errore di Dante va sul 4-2. Blackwood lascia in campo il regista Diaz e propone Bell. E' un set più equilibrato del secomdo con i verdeoro avanti al primo time out tecnico 7-8. La gara va via in equilibrio con le due squadre che non regalano il cambio palla e arrivano al 12-12. Qui Cuba torna a fare Cuba. Regala, "generosa" e il Brasile guarda gli attacchi di Leon e compagni terminare, irruenti, out: 12-16. Il vantaggio è cospiquo. Il Brasile non si lascia più sfuggire la gara dalle mani. Cuba è troppo potenza e discontinuità. Leon attacca da 4 (20-24), Leal mura a uno Vissotto (21-24), Murilo spara out: 22-24, ma al quarto match ball Vissotto trova la palla della gioia con una sassata da posto 2 che attraversa tutto il campo sino al posto 1 cubano.

 BRASILE CAMPIONE DEL MONDO