Maltempo, il peggio è passato, ma resta l'allerta nel Meridione
Il bilancio delle vittime è altissimo: almeno 57 persone hanno perso la vita dall'inizio del mese
ROMA - Una domenica relativamente tranquilla, ma nelle regioni più colpite dalle nevicate dei giorni scorsi è ancora emergenza. Decine di paesi dall'Emilia all'Abruzzo sommersi da metri di neve, centinaia di sfollati e la perturbazione che non accenna a lasciare l'Italia. Nelle prossime ore l'aria gelida proveniente dall'Artico porterà nevicate sulle regioni meridionali e freddo intenso su quelle del centronord, con il rischio di gelate e ulteriori disagi per le migliaia di persone già provate da dieci giorni di maltempo. Secondo i meteorologi, il peggio è comunque alle spalle. Ma il bilancio è pesantissimo: tra senzatetto assiderati, persone morte mentre spalavano la neve, incidenti d'auto e malori, il freddo in Italia ha mietuto almeno 57 vittime dall'inizio del mese.
Le ultime vittime. Elisa Fabi, 83 anni, è stata trovata morta nella neve nel suo orticello a Porto d'Ascoli. Un uomo di 45 anni è deceduto stamani nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino a causa di una grave crisi ipotermica: era ricoverato da ieri mattina, stava male da alcuni giorni ed è stato soccorso in una casa popolare priva di riscaldamento. A Parma 1 è stata rinvenuta cadavere nella sua abitazione Graziella Boschesi, bidella di 61 anni, morta probabilmente di freddo. E a Modena un uomo di 78 anni, Ferdinando Bisini, è stato investito da un
trattore spalaneve.
Marche, danni anche al patrimonio artistico. Una domenica difficile, nelle Marche, con bufere di neve fino al primo pomeriggio, anche su Ancona, e un allentamento delle precipitazioni solo in serata. Strade ghiacciate e peso della neve sui tetti restano le principali criticità. Anche oggi sono crollate le coperture di fabbriche e stalle (30 milioni di danni al settore agricolo e zootecnico secondo una prima stima di Coldiretti Marche), che ormai non riguardano più soltanto il Montefeltro: i vigili del fuoco di Ancona hanno 290 richieste di soccorso da smaltire, e quasi tutte per capannoni e alberi caduti. Si iniziano a calcolare i danni al patrimonio artistico. A Urbania si è aperto uno squarcio di 80 metri quadrati nella campata della Chiesa del Crocifisso, che ospita la 'Madonna delle Nubi' di Federico Barocci, per fortuna ricoverata altrove. A Urbino cedimenti e infiltrazioni d'acqua hanno interessato la cattedrale e le chiese di San Francesco e dei Cappuccini: i vigili del fuoco tentano di rimuovere la neve dai tetti in una lotta contro il tempo. Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha chiesto altri mezzi alla Protezione civile nazionale. Migliora intanto la situazione della grande viabilità (autostrada e aeroporto aperti, sbarchi dei tir consentiti nel porto di Ancona), mentre anche domani le scuole di Ancona, della provincia di Pesaro Urbino, e quelle di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo resteranno chiuse.
Sempre allerta in Romagna. La neve è caduta a intermittenza e con meno intensità, ma la situazione resta pesante in Romagna 2. Nel Cesenate e nel Riminese la neve ha toccato sulle alture i quattro metri d'altezza. Tra il Forlivese e il Riminese sono oltre 400 le persone costrette ad abbandonare le proprie case, 286 nelle sole Valconca e Valmarecchia. Una domenica segnata anche dal terremoto: la terra ha tremato nel Forlivese e nel Parmense (3,3 la magnitudo in Romagna, 2,2 in Emilia) per fortuna senza danni a persone e immobili. La Protezione Civile regionale ha aggiornato l'allerta neve su tutto il territorio dalle 19 di oggi e per 29 ore, fino alla mezzanotte di domani: resta l'allerta neve, in particolare nel Cesenate e nel Riminese. Complicata la situazione dei servizi elettrici con disagi per circa 650 persone, soprattutto nelle zone di Rimini, Ferrara e Cesena. Domani saranno chiuse le scuole un po' in tutta la regione. Riaperti gli scali di Forlì e Rimini, non ha mai chiuso l'aeroporto di Bologna. Sul fronte viabilità, sono state riaperte otto delle dieci strade provinciali chiuse ieri, percorribili con catene montate. Di difficile percorrenza la maggior parte delle strade comunali e secondarie, con diverse frazioni isolate raggiungibili solo con mezzi speciali. Tutta la popolazione è comunque stata raggiunta ed è in costante contatto con l'Unità di crisi.
Roma verso la normalità. Una domenica di sole ha aperto la speranza di un ritorno alla normalità per la Capitale. Da domani scuole e uffici pubblici di nuovo aperti 3, ma il Campidoglio continua a raccomandare le catene a bordo in auto e rimane il divieto di circolazione per moto, motorini e minicar. Ora è il ghiaccio il pericolo numero uno, ma non è escluso che possano cadere altri fiocchi durante la notte, con il calare delle temperature, e nella mattina di domani. Un vero miglioramento - fanno sapere dalla Protezione Civile - si avrà martedì, quando il cielo sarà poco nuvoloso con le temperature che però diminuiranno nei valori minimi "nettamente sotto lo zero con gelate estese e persistenti". Nel trasporto pubblico locale, il ripristino totale delle linee autobus avverrà durante la giornata di domani, salvo complicazioni. Dalle 5.30 saranno garantite le 79 linee del piano emergenza neve, oltre ad entrambe le metropolitane e all'intero tracciato delle ferrovie urbane, i cui lavori di ripristino dovrebbero concludersi in serata. Per agevolare la circolazione, il Campidoglio ha deciso di aprire le Ztl e di sciogliere i turni per i taxi, che saranno così più numerosi. Prorogata di una settimana, inoltre, la possibilità di riscaldare gli edifici privati per 16 ore. E' tornato alla normalità anche l'aeroporto di Fiumicino, dopo i molti voli annullati di ieri.
Nel resto della regione permangono i disagi in Ciociaria e in Valle dell'Aniene, mentre in alcune zone è tornata a cadere la neve.
Campania, famiglie evacuate in Irpinia. Situazione in lento miglioramento nelle zone interne, resta l'apprensione per la ripresa delle nevicate, seppur di minore intensità secondo le previsioni. Dall'Irpinia al Sannio, all'alto Casertano in queste ore di tregua si è iniziato a fare un bilancio dei danni, anche se il vero pericolo sono i "lastroni" di ghiaccio e la neve accumulatasi sui tetti. Problema ben presente in Irpinia. A San Sossio Baronia, sei appartamenti sono stati evacuati in via precauzionale. Tredici le famiglie allontanate a Chiusano San Domenico, due a Montefalcione, una a Montemiletto. Nel Beneventano, a Montauro, frazione di San Bartolemo in Galdo, i carabinieri hanno consentito al 118 di soccorrere un contadino caduto dal suo trattore a causa della neve: l'uomo è stato disteso su una lettiga trainata da una motoslitta 4 fino all'ambulanza, bloccata più a valle da quattro metri di neve. A Benevento domani scuole chiuse, come pure nel salernitano, ad Auletta e Teggiano. In provincia di Napoli, nessun problema per i collegamento marittimi con le isole del Golfo. Ristabilita l'erogazione idrica nei Comuni serviti dal consorzio Alto Calore e Acquedotto Pugliese. Persistono disagi a Montaguto e a Bisaccia, a causa dei contatori ghiacciati dall'abbassamento notturno delle temperature.
Basilicata, 500 persone isolate. Circa 500 persone sono "irraggiungibili" per la neve alta nelle campagne di paesi situati in prevalenza in Val d'Agri e nel Vulture, in provincia di Potenza. Sono tutte in buone condizioni di salute e provviste di acqua, corrente elettrica e gas, in contatto con la sala operativa della Protezione civile regionale. Anche oggi è continuata la distribuzione nelle campagne di generi alimentari e foraggio per gli animali. Mentre prosegue il lavoro di volontari, operatori, pompieri e militari, la Protezione civile ha emesso un avviso di "moderata criticità per rischio idrogeologico" che riguarda i bacini dei quattro maggiori fiumi lucani - Basento, Bradano, Agri e Sinni - legato alle conseguenze delle abbondanti nevicate che stanno interessando la regione. L'avviso è valido almeno fino a domattina. Riaperte le linee ferroviarie Potenza-Battipaglia e Potenza-Foggia.
Trieste, la bora allenta la presa. Da domani, dopo due settimane ininterrotte, la bora dovrebbe allentare la presa su Trieste. Per il momento, soffia ancora molto forte, a una media di 55 chilometri orari con raffiche poco al di sotto dei 120 che creano disagi e fanno aumentare il numero delle strade chiuse. Le temperature sono molto basse da giorni, un paio di gradi sotto lo zero, e tali resteranno anche domani e nei giorni seguenti. Dunque, condizioni ancora molto dure, tanto che il sindaco, Roberto Cosolini, ha deciso di estendere a domani la chiusura delle scuole.
Previsioni della Protezione civile: allerta nel Centro-sud. Una vasta area depressionaria di origine artica continua a interessare l'Italia, mantenendo condizioni di maltempo, in particolare sulle regioni meridionali, con nevicate a bassa quota e locali rovesci o temporali. Dalla mattina di domani si prevedono precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Campania, Basilicata e Calabria. I fenomeni saranno accompagnati da raffiche di vento e attività elettrica. Si prevedono, inoltre, nevicate con quantitativi cumulati moderati o localmente elevati, al di sopra di 100-300 metri di altitudine, su Campania, Basilicata, Puglia settentrionale e Calabria settentrionale. Al di sopra dei 400-600 metri i fenomeni nevosi interesseranno la Calabria centro-meridionale e la Sicilia, con quota neve in graduale abbassamento fino a 300-500 metri, con quantitativi cumulati deboli o moderati e localmente elevati sulla Calabria.