(Grazie, ma sarebbe bene se tutto questo – in lingua russa, per i tutti tempi :)
Tu puoi scrivere correttamente in lingua italiana SOLO QUESTO ?
Он (фильм) скачивается - …….
(lui il film) si scarica, sta scaricando, sta scendendo,
io avevo scaricato, io scaricai, io ebbi scaricato
Я загрузил, я скачал, я загрузил
Passato remoto
Il passato remoto è una forma verbale del modo indicativo. Normalmente, il passato remoto viene usato per indicare avvenimenti considerati come compiuti in un passato considerato psicologicamente come lontano e povero di rapporti espliciti con il presente (inteso come il momento dell'enunciazione), il che lo distingue dal passato prossimo.
Nelle lingue neolatine viene considerato molto simile al passato del perfettivo nelle lingue slave, derivando dal perfectum semplice della lingua laina, e perdendo la penultima lettera della parola
TRAPASATO PROSSIMO
Il trapassato prossimo, spesso chiamato anche piucheperfetto o piuccheperfetto, è una forma verbale che indica la compiutezza oppure l'anteriorità temporale di un evento rispetto ad un momento passato: Ieri ho ricevuto quello che avevo chiesto il giorno prima.
Coniugazione del trapassato prossimo
Questa forma verbale si coniuga combinando le forme dell'imperfetto indicativo degli ausiliari avere (a) o essere (b) con il participio passato del verbo in questione:
a. avevo cantato, avevi cantato, aveva cantato,
avevamo cantato, avevate cantato, avevano cantato;
b. ero andato/a, eri andato/a, era andato/a,
eravamo andati/e, eravate andati/e, erano andati/e.
Per quanto riguarda il resto, la coniugazione segue le particolarità del passato prossimo (vedi anche questa forma). Le tavole automatiche di coniugazione danno peraltro risultati affidabili
Uso del trapassato prossimo
Per l'uso del trapassato prossimo viene definito un momento passato a partire dal quale l'avvenimento viene osservato. Ogni costruzione si riferirà a questo momento:
* Ieri all'una, avevo già mangiato.
In questo caso, il momento viene specificato esattamente nella frase (ieri all'una). La funzione del trapassato nell'esempio è quella di indicare che, in quel momento, l'azione era compiuta (vedi aspetto).
Il momento di osservazione può essere anche indicato da altre forme verbali del periodo, come il passato prossimo, il passato remoto o l'imperfetto:
* Non volevamo leggere il libro che la nonna ci aveva regalato a Natale.
* Non volemmo leggere il libro che la nonna ci aveva regalato a Natale.
* Non abbiamo voluto leggere il libro che la nonna ci aveva regalato a Natale.
Le forme del trapassato indicano in questo esempio una esplicita anteriorità temporale rispetto al momento indicato dalle altre forme verbali (spesso, esse si ritrovano nella frase principale).
L'uso del trapassato prossimo non è raro in concomitanza con quello del presente storico:
* Nel 1616, Galileo riceve aspre critiche per il contenuto dei libri che aveva pubblicato.
Anche in questo caso, l'enunciato specifica il momento passato (Nel 1616), anche se non deve essere necessariamente così. Infatti, il momento al quale ci si riferisce è spesso del tutto implicito e deve essere recuperato nel contesto (in un altro enunciato oppure tramite un ragionamento, come accade anche nell'esempio seguente):
* Guarda come sei sporco, eppure ti avevo detto di fare attenzione!
In questo caso, l'azione indicata dal verbo dire sarà anteriore rispetto ad un momento non direttamente specificato. Nell'esempio, si tratta forse di quello in cui la raccomandazione (fare attenzione) è stata trascurata.
Altri usi del trapassato prossimo
Similmente all'imperfetto, può indicare irrealtà (ma solo nella lingua parlata con sintassi non sorvegliata):
* Ora stiamo qui bloccati in questo treno lentissimo, ed invece con l'aereo, a quest'ora, avevamo già finito il viaggio.
L'applicazione della grammatica normativa dell'italiano richiederebbe invece un'altra costruzione: a quest'ora saremmo già arrivati. Secondo questi usi tipici della lingua parlata, il trapassato prossimo può sostituire le forme modali del congiuntivo trapassato o del condizionale passato, soprattutto nel periodo ipotetico dell'irrealtà:
* Se ero nato a Milano non parlavo mica romano.
Normalmente, questi usi non sono considerati come accettabili nella lingua standard.
Esiste inoltre anche un uso di cortesia del trapassato, che Bertinetto chiama attenuativo: in pratica, comunque, esso è applicabile soprattutto al verbo venire:
* Ciao, come va? Ero venuto a vedere se stai bene.
In questo caso il trapassato sostituisce il passato prossimo (sono venuto), che descriverebbe con maggior precisione la costellazione temporale degli eventi. Per ragioni di cortesia, comunque, il locutore trasporta artificialmente quelle che sono le sue intenzioni nel mondo del passato (si tratta dell'uso corrispondente all'imperfetto di modestia): l'espediente serve dunque ad evitare un enunciato troppo invadente o comunque troppo diretto.
A differenza degli usi corrispondenti dell'imperfetto, anche essi in un qualche modo collegati all'irrealtà, il trapassato indica dei processi verbali conclusi.
Trapasato remoto
Il trapassato remoto è una forma verbale che indica fatti che si sono svolti poco prima di un momento indicato dal passato remoto.
prima che
io ebbi scaricato, passò molto tempo
Coniugazione del trapassato remoto
Il trapassato remoto si forma analogamente al trapassato prossimo, con la differenza che le forme dei verbi ausiliari vengono coniugate al passato remoto anziché con l'imperfetto.
Con l'ausiliare avere si formeranno ad esempio:
ebbi cantato, avesti cantato, ebbe cantato, avemmo cantato, aveste cantato, ebbero cantato
Con essere si coniuga invece in questo modo:
fui andato/a, fosti andato/a, fu andato/a, fummo andati/e, foste andati/e, furono andati/e
I coniugatori automatici in rete possono essere utili in caso di dubbio
Uso del trapassato remoto
Molto spesso, si può sostituire il trapassato remoto con il trapassato prossimo ottenendo risultati più o meno accettabili. Non vale invece il discorso inverso, perché l'uso del trapassato remoto, un tempo più frequente di adesso, è oramai limitato da tutta una serie di restrizioni:
1. Come accennato, questa forma viene usata soltanto nella proposizione subordinata (frase secondaria), introdotta da congiunzioni come dopo che, non appena, finché e simili: Non appena Giovanni ebbe sentito la notizia, corse a raccontarla a tutti; io non dissi nulla finché gli altri non ebbero finito di parlare; quando i giovani ebbero mangiato la frutta, presero un bicchiere di liquore.
2. Il trapassato remoto è possibile solo quando nella principale si usa il passato remoto. Se al posto di questo viene usato il passato prossimo, si dovrà scegliere il trapassato prossimo: Dopo che Giovanni aveva sentito la notizia, è corso a raccontarla a tutti.
3. Il trapassato remoto indica una successione temporale abbastanza rigida tra due eventi concatenati tra di loro. In tutti gli altri casi, il suo uso viene di solito evitato. Per esempio si preferisce il trapassato prossimo se tra i due eventi si trova un considerevole intervallo di tempo: Giovanni andò a raccontare in giro la notizia solo una settimana dopo che l'aveva sentita.
4. Un'anteriorità temporale indicata nel rapporto di causa-effetto (proposizione causale) va indicata con il trapassato prossimo e non con il trapassato remoto, anche se i due eventi si susseguono immediatamente: Giovanni corse a parlare con tutti perché aveva sentito una notizia incredibile. Neanche nella proposizione relativa è davvero appropriato utilizzare il trapassato remoto: Giovanni corse a raccontare la notizia che aveva appena sentito. Prevale il trapassto prossimo anche negli altri tipi di subordinata come la proposizione modale: Giovanni andò in giro a raccontar tutto esattamente come aveva fatto le altre volte.
5. In sintesi, l'uso del trapassato remoto è limitato in gran parte alla proposizione temporale.
Anche in altri casi, si tende a preferire il trapassato prossimo per non complicare l'enunciato: per esempio, l'uso del trapassato remoto in combinazione con il passivo è rarissima ed estremamente elaborata; anche l'uso di questo tempo nei verbi coniugati con il verbo ausiliare essere sembra ormai inusitato.
In caso di concordanza tra i soggetti tra principale e subordinata, esiste inoltre la possibilità di semplificare la proposizione temporale grazie alla subordinazione implicita. Al posto della soluzione
* Dopo che fu uscita di casa, Maria si guardò intorno,
se ne potranno utilizzare altre, il che limita ancora una volta l'uso del trapassato remoto:
* Uscita di casa, Maria si guardò intorno
* Dopo essere uscita di casa, Maria si guardò intorno.
Le forme del trapassato remoto possono sottolineare la compiutezza dell'aspetto rispetto a quelle del passato remoto: (Nuotò, lottò contro le onde, poi nuotò ancora finché ebbe raggiunta la riva. Rosa voleva un aumento di salario e dovette insistere parecchio finché glielo ebbero concesso).